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Cultura e spettacolo

Galleria Toledo, TROIANE ISTRUZIONI PER L'USO - Con Sara Bertelà regia di Roberto tarasco

Lunedì 23 Marzo 2015 18:07


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Galleria Toledo, TROIANE ISTRUZIONI PER L'USO - Con Sara Bertelà regia di Roberto tarascoSenza dubbio il teatro italiano può riconoscere in Sara Bertelà una delle più efficaci figure femminili; è con la direzione di Roberto Tarasco che questa volta l’attrice si immerge nei panni delle quattro eroine delle Troiane di Euripide - Ecuba, Cassandra, Elena, Andromaca -realizzando per ciascuna di esse una pregevole  metamorfosi attoriale, a partire proprio dalle diverse specificità al femminile che esse rappresentano: in questo percorso l’ allestimento giunge a Henri Laborit, e al suo laboratorio scientifico. In ognuna delle donne che qui la Bertelà interpreta vi è un soggetto in prigionia, e ciascuna è osservata come cavia, esaminata nel comportamento, quasi una sorta di auto-analisi catartica, secondo i modelli della teoria biosistemica, dove il piano emotivo, determinato dallo stress del contesto ambientale, è ricondotto all’identità psico-biologica del soggetto.
A partire dalla radice organica, le quattro eroine inscenano in Troiane – Istruzioni per l’uso i distinti punti di vista della figura femminile, in un habitat non pacificato, dove gli archetipi della madre, della moglie, della figlia, e -non ultima- della donna sessuata/l’amante, ci riportano alla modernizzazione del senso della vita nella polis, la cui distruzione da parte degli Achei, in chiave moderna, può ricondurre all’immagine della crisi della cultura nell’odierna società occidentale. Tutte superdonne, attestano il crollo del mito del superuomo, ed esse stesse si manifestano come emblemi della condizione umana, sottendendo nel dolore e nel lutto, nel senso d’impotenza - vittime di violenze, di stupri, testimoni d’ infanticidi, di rovina - una critica implicita al deserto del sentimento. Le troiane, ieri come oggi, interpretano l’emblema della condizione umana, e del suo inarginabile disfacimento.
(Lavinia D’Elia)

"Quando in una situazione non potete fuggire, né lottare, né accettarla, vi inibite. Il signiï¬cato biologico dell’inibizione é: meglio non agire, per non essere distrutti dall’aggressione. Ciò va bene se serve a salvare al momento la vostra pelle, la vostra struttura. Ma se non siete in grado di sottrarvi molto rapidamente, da questo stato di inibizione, di attesa in tensione, allora in quel momento comincia tutta la patologiaâ€. (Henri Laborit, 1970)

Sara Bertelà in un susseguirsi di momenti drammatici, deduzioni, lezioni, ragionamenti e interferenze interpreta polifonicamente le Troiane. Come in un laboratorio scientiï¬co le donne prigioniere sono chiuse come topi in gabbia: anche noi le possiamo osservare a distanza di duemila e cinquecento anni. Pensieri statici, comportamenti, emozioni vengono esaminati come modelli sperimentali. Le quattro protagoniste della tragedia sono dissezionate secondo le quattro categorie comportamentali elaborate da Henri Laborit, biologo, ï¬losofo ed etologo francese. L’universo femminile viene ritratto con l’efï¬cacia dell’archetipo nelle sue differenti declinazioni. Ognuna delle protagoniste trova il modo di reagire alla tremenda sventura che stanno subendo: Ecuba o della forza, con l’accettazione; Cassandra o della veggenza, con la lotta; Andromaca o della disperazione, con l’inibizione; Elena o della seduzione, con la fuga.
Euripide, colloca la tragedia, alla ï¬ne della guerra di Troia. E’ la mattina dopo la notte di sangue e urla. La città è in ï¬amme, le mura crollate, gli uomini inghiottiti dall’oscurità, tutti morti. I cadaveri restano insepolti nelle strade e sugli spalti, avvolti nelle ï¬amme e sotto i crolli. Priamo è un tronco senza testa abbandonato sulla spiaggia. Non c’è azione, tutto è già avvenuto.
Esaurito anche l’intervento degli dei che dopo aver annunciato la loro presenza nel prologo si allontaneranno senza fare più ritorno. Alle Troiane non è dato che esprimere il proprio dolore con lunghi e luttuosi lamenti, battendosi il petto. La scena è eccezionalmente statica e questa assenza di azione offre, sul piano drammaturgico, il corrispettivo alla mancanza di vita della città. Se l’Iliade è il monumento alla bellezza della guerra, le Troiane sono il controcanto femminile, un’ode alla compassione per i vinti.

 

ESCE L’UOMO NERO, IL PRIMO ALBUM DI PIERGIORGIO FARAGLIA

Lunedì 23 Marzo 2015 17:42

ESCE L’UOMO NERO, IL PRIMO ALBUM DI PIERGIORGIO FARAGLIADecisamente rock, fortemente american style, elettrico “che sembra acustico†ma rigorosamente italiano. E’ il primo album di Piergiorgio Faraglia, L’UOMO NERO (autoprodotto), da oggi in tutti i digital store.

Un lavoro che arriva dopo trent’anni di musica, frutto di chilometri e chilometri percorsi come strumentista, produttore e anche fonico, respirando e imprimendo nel suo Dna artistico sonorità di personaggi come Ben Harper, Lou Reed, Ry Cooder e Pearl Jam.

Chitarrista poderoso e songwriter dall’anima scura, il cantautore romano riesce ad unire in un unico prezioso connubio, efficace e moderno, sonorità d’oltreoceano, testi di spessore e l’eleganza della canzone d’autore italiana.

Mixato da Mirko Cascio e prodotto da Piergiorgio Faraglia (in collaborazione con lo stesso Mirko Cascio e Saverio Capo),L’UOMO NERO vede la collaborazione di musicisti di grande esperienza: Saverio Capo al basso,  Lucrezio De Seta alla batteria e Armando Serafini alla chitarra acustica nei brani Avete visto mio fratelloAli di pane. Faraglia ha suonato chitarre acustiche (Baby Taylor, Yamaha Fg150 “comprata a Singapore 37 anni fa†e Guild D25), slide (Weissenborn Style 4 artigianale made in Sicilia by Musikalia) ed elettriche (Stratocaster artigianale Flame, made in Roma “più di vent'anni fa†e Gibson Les Paul Standard Gold Top del '69). L’amplificatore usato in studio è un Fender Bassman Blackface degli anni sessanta.

Si tratta, senza dubbio, di un album da ascoltare con le cuffie.

Il disco si compone di undici tracce ed è stato anticipato dalla versione elettrica della title track “L’uomo nero†che è presente nel disco in una versione del tutto rinnovata. Piergiorgio Faraglia con “L’uomo nero†ha ottenuto, nel 2014, numerosi riconoscimenti: vincitore assoluto (più premio per il miglior arrangiamento) del festival Botteghe D’Autore, migliore interprete al Premio Fabrizio De André e nomination per la Targa Tenco nella categoria “miglior canzoneâ€.

Il nuovo lavoro discografico del cantautore romano è stato presentato in anteprima il 13 dicembre scorso negli spazi del mercatino della comunità Emmaus di Roma con il quale Faraglia collabora come volontario da due anni. Da qui l’idea di portare la propria musica in altre comunità italiane attraverso quello che ha voluto chiamare il Mannaggia alla miseria tourche partirà tra la primavera e l’estate.

Emmaus è un movimento internazionale fondato dall’Abbè Pierre, conta 16 strutture in Italia e 300 tra gruppi e comunità sparsi in circa 40 Paesi nel mondo. È impegnato nella lotta per lo sradicamento della miseria e per la realizzazione della dignità della Persona attraverso esperienze di accoglienza, di vita e di lavoro aperte a tutti, soprattutto a coloro che provengono da situazioni di disagio o di emarginazione.

 

Roma: dal 26 marzo a Ponte Milvio tornano i "Cento pittori di via Margutta"

Lunedì 23 Marzo 2015 17:30

Roma: dal 26 marzo a Ponte Milvio tornano i


“Cento pittori via Marguttaâ€: torna la storica mostra en plein air. Ma questa volta le tele e le sculture degli artisti più famosi della capitale saranno esposti dal 26 al 29 marzo nella prestigiosa e storica cornice di piazzale Ponte Milvio. Una novità dunque, anche se le modalità della mostra non cambia: per tre giorni, dalle 10 del mattino alle 22, verranno esposte più di 3mila opere a cui si potrà accedere gratuitamente e il pubblico potrà dialogare con gli artisti sulle ultime esperienze artistiche e sulle nuove tecniche compositive.

La manifestazione, patrocinata dal XV municipio, grazie ai celebri pennelli trasformerà perciò la piazza in un grande elegante salotto: “La nostra associazione†dice il presidente Alberto Vespaziani “da sempre promuove mostre itineranti e siamo davvero onorati che la prestigiosa piazza di Ponte Milvio ci ospiti. Per noi†aggiunge il presidente Vespaziani “è un ulteriore occasione, dopo via Margutta, per far conoscere la nostra arteâ€.



 

L’auditel premia Anthony Peth e il suo “Made in Italy in the worldâ€.

Lunedì 23 Marzo 2015 15:24

Anthony Peth


Boom di ascolti per la prima puntata della nuova trasmissione "Made in Italy in the world" su Canale Italia. Ben 985.000 spettatori con il 4,4% di share. Protagonista della puntata il giovanissimo ambasciatore Anthony Peth che in ogni puntata, tra ambasciatori, consoli e gente locale esalta le eccellenze culinarie nostrane nel mondo. Un appuntamento imperdibile in onda tutti i giovedì alle 20,30 su Canale Italia numero 83 del digitale. Prossime tappe Dubai, New York e Cina.


L’auditel premia Anthony Peth e il suo “Made in Italy in the worldâ€.








 

sabato 21 marzo la 12ª edizione di Tuttinscena.Premio al Merito Giovani Talenti per l'Arte della Danza in omaggio a Lola D’Arienzo

Mercoledì 18 Marzo 2015 18:24

sabato 21 marzo la 12ª edizione di Tuttinscena.Premio al Merito Giovani Talenti per l'Arte della Danza  in omaggio a Lola D’ArienzoTalenti campani s’incontrano per danzare. Giovani ballerini “scovati†tra le numerose scuole ed accademie della Campania, nei quali l’occhio esperto di una commissione esigente ha visto una luce diversa, sono pronti a calcare insieme la scena per testimoniare come quei passi, oltre ad essere sinonimo di rigore e disciplina, custodiscano anche un meraviglioso messaggio di solidarietà e speranza da infondere a chi, un tempo libellula, oggi è costretta a tradurre le sue emozioni con un battito di ciglia.

Tutto pronto per la XII edizione “Tuttinscena†-  Premio al Merito Giovani Talenti per l'Arte della Danza, evento coreutico unico nel suo genere, realizzato con il patrocinio del Comune di Salerno, in programma sabato sera, 21 marzo alle 21, al Teatro Verdi di Salerno che, per il secondo anno consecutivo, si inchina di fronte alla forza, alla tenacia diLolita D’Arienzo, Lola, un tempo ballerina e insegnante di danza, da 15 anni costretta a letto dalla SLA, sclerosi laterale amiotrofica. Lei, che ostinatamente e con orgoglio continua a “battere†libri, a “dirigere†famiglia e scuola di danza a Cava dei Tirreni, ha già confermato la sua presenza: assisterà dietro le quinte e non è detto che non compaia a fine serata per un saluto.

«Omaggiare Lola ci è sembrato doveroso – spiega il direttore artistico dell’evento Luigi Ferrone – la sua forza d’animo, il suo non arrendersi credo sia l’insegnamento più importante e bello che si possa dare a questi ragazzi. Giovani, giovanissimi che aspirano ai grandi teatri con l’ingenuità che è propria dei loro anni. Nei mesi di progetto spieghiamo loro che il raggiungimento di questi obiettivi non è certo cosa facile, specie oggi, che lo spettacolo in generale non vive un buon momento. Ma i sogni sono sogni e questi ragazzi devono auspicare al meglio. Ci auguriamo che la storia di questa donna e artista costretta ma non sconfitta da una delle malattie più invadenti, che paralizza lentamente il corpo mentre la mente assiste impotente allo spettacolo, li aiuti a perseverare sempre e comunque».

Anche quest’anno saranno tantissimi i partecipanti: oltre 100 le giovani promesse delle danza, tutte in rappresentanza di Salerno e la Campania intera. In cabina regia quattro illustri professionisti: Irma Cardano, coreografa internazionale di danza contemporanea, reduce dal successo in America delle “sue†Stagioni di Vivaldi, Kristian Celli, Premio Ballerino d’Argento nel 2004, anche lui “costretto†ad espatriare (nel suo caso in Canada) per essere apprezzato ed applaudito da pubblico e critica; Mario (Bobo) Nocera, coreografo di numerosi rapper e artisti italiani, e Giada Ciampi, direttrice del Centro Danza Artefact di Montecatini che si è occupata dei talenti più piccoli. Chicca della XII edizione sarà l’omaggio a Mario Pistoni, il coreografo, scomparso oltre 20 anni fa, che al balletto italiano diede una scossa di novità. Per molti anni primo ballerino e poi etoile della Scala, Pistoni e' stato uno dei migliori ballerini italiani e uno dei nostri coreografi più attenti e aggiornati degli anni della rinascita del balletto in Italia. Di solida preparazione classica ma al tempo stesso aperto ai suggerimenti della musica contemporanea e ai colori e ai ritmi americani, creò titoli importanti per Carla Fracci e Luciana Savignano, si dedicò alla coreografia con successo già negli anni 60. Il suo più grande successo fu "La strada" (1966) ispirato al film di Fellini con le musiche di Rota; eseguito un' infinità di volte e portato al successo dalla Fracci, un estratto del balletto sarà proposto in occasione di Tuttinscena nella rilettura del nipote Guido Pistoni, già primo ballerino per il Teatro dell'Opera.

Gli ospiti d’onore. siederanno in prima fila Alessandra Panzavolta e Anna Razzi, rispettivamente direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola del Teatro San Carlo di Napoli; tornano anche Michele Villanova primo ballerino del Teatro Alla Scala di Milano, e Laura Comi a capo della Scuola di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, professionisti che in passato hanno piacevolmente prestato la propria competenza al premio accettando l’invito di collaborare fattivamente al progetto. In scena solisti e primi ballerini del Massimo Partenopeo: Edmondo Tucci Sara Sancamillo eseguiranno un passo a due accompagnati dal maestro Lello Mallardo; Claudia Bevivino, Annalisa Casillo, Luisa Vallozzi e Francesca Riccardi (del Teatro di Bucarest) danzeranno “Gerswinâ€; Danilo de Martino e Flavio Ferruzzi si esibiranno in un sorprendente tango (al maschile); l’etoile Corona Paoneriempirà da sola la scena con un momento di danza pura ed infine Alessandro Macario e la sua compagna sulla scena e nella vita, Anbeta Toromani, interpreteranno una suite della “Carmenâ€.

Il Premio quest’anno andrà a Vincenzo Macario: ballerino ed organizzatore di eventi di rilevanza internazionale nel mondo della danza, nella sua professione riesce a darsi al cento per cento con impegno e passione. â€œAmo mettere un po’ di mio e poter dire di aver avuto il piacere di far qualcosa per quel talento†– ha di recente dichiarato. Parole che sembrano sposare in pieno l’anima di Tuttinscena.

Alla giornalista Laura Valente, esperta di danza nonché  membro dell'International Dance Council dell'Unesco, il ruolo di presentatrice.

INFO UTILI Lo spettacolo andrà in scena alle 21; l’ingresso è ad invito. Per informazioni 089 662141

 

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