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Cultura e spettacolo

CAMPANIA ECOFESTIVAL 2011

Venerdì 27 Maggio 2011 10:41


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altCAMPANIA ECOFESTIVAL 2011

3-4 GIUGNO 2011

ISOLA ECOLOGICA - NOCERA INFERIORE (SA)


Al via la seconda edizione di Campania Ecofestival, rassegna musicale ecocompatibile organizzata da gruppi socio-culturali che da anni lavorano sui temi della musica e della sensibilizzazione ambientale sotto un’unica etichetta, “Consorzio Campania EcoFestivalâ€, di cui fanno parte Essonamò, ElettroEco, Leonia Circolo Territoriale Legambiente.

L'amore per la musica e l'impegno per l'ambiente sono gli ingredienti di questa giovane rassegna che propone la promozione di comportamenti ecoconsapevoli come l’uso della bicicletta e del car-sharing per recarsi negli spazi adibiti ai concerti. Il tema dell'edizione 2011 è la foresta in Campania, in piena sintonia con l'Anno Internazionale delle Foreste (AIF) proclamato dalle Nazioni Unite per favorire la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo.

La manifestazione offre uno spazio interamente dedicato alla Green Economy, alla ristorazione Biologica e al mercato Equo e Solidale, a cui si affianca uno spazio espositivo volto alla conoscenza delle tante e preziose aree protette della Campania.

Come ricordato da Luca Pucci del Circolo Leonia, per la manifestazione è stato fissato un codice di comportamento ecologico specifico volto alla riduzione di CO2 e che consiste in: raccolta differenziata dei rifiuti prodotti durante l’evento, utilizzo di posate e bicchieri di Materiale biodegradabile, promozione di prodotti da agricoltura biologica a km zero, sensibilizzazione del pubblico su risparmio energetico e cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile delle aree verdi.

Tornando alla musica, il 3 e 4 giugno saliranno sul palco: I MARTA SUI TUBI, I PENNELLI DI VERMEER, LOOPS’ THEATRE PROJECT, DA’NAMASTE, QUINCE, ROBERTO BOSCO, K. DOMENICANO, WIRE, REDSHAPE, FUNK D'VOID, accompagnati da giovani gruppi rock, selezionati nel Contest che si è appena concluso e a cui hanno preso parte ben 52 gruppi rock campani e emergenti.

La rassegna è seguita da DifferenziaRock Radio Base media partner dell'evento.


Per ulteriori informazioni:

sito web www.campaniaecofestival.it

email info@campaniaecofestival.it

Facebook: http://www.facebook.com/campaniaecofestival

Responsabile comunicazione: Aldo Padovano 3332237732

Ufficio Stampa: Davide Speranza 3397263428


beatrice.benocci@libero.it

 

In discoteca contro droga ed alcol: No alcool... yes party.Testimonial Dj Aniceto

Venerdì 20 Maggio 2011 13:10

No alcol yes party - testimonial DJ Aniceto Sabato 21 maggio 2011 nella splendida cornice del "Forte La Carnale" di Salerno una particolare serata denominata "NO ALCOOL, YES PARTY". Bandita per tutta la notte la vendita di alcolici e latte gratis per tutti.

"Una serata per andare contro le stragi del sabato sera, dedicata ai giovani desiderosi di lanciare un messaggio pulito contro le dipendenze e gli eccessi, ed un modo di fare movida senza il consumo di alcool…una sfida, una missione..."

Testimonial della serata Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, membro della Consulta antidroga a palazzo Chigi, e guru dei sani valori nella trasmissione tv cult “Chiambretti Night†in onda su canale 5. Dj Aniceto si è esibito in un suo dj set antidipendenza dove a colpi di house music e slogan antidroga ha lanciato il suo grido a favore di tutte le sfaccettature positive della vita.

La serata voluta dal Liceo Statale Regina Margherita di Salerno, ha concluso 'Segnali2' un progetto di sensibilizzazione e di prevenzione alle dipendenze finanziato dalla Regione Campania (decreto dirigenziale n° 31- 16/06/2010) che ha visto coinvolti tutti gli studenti del Liceo Regina Margherita di Salerno e sostenuto da MIUR, Università degli Studi di Napoli Federico 2°, Dipartimento Scienze mediche preventive, assessorato alla sanità della regione Campania, Asl napoli e associazioni di volontariato

 

Un posto pieno di sole - il libro di Mattia Ammirati

Giovedì 19 Maggio 2011 16:41

Un posto pieno di sole - il libro di Mattia Ammirati L’unione di due elementi contrapposti, equilibra la trama del racconto di Mattia Ammirati, giovane scrittore campano di nascita, umbro di adozione.           

Una storia dal clima surrealista-farwestiano al contempo reale, con dense pennellate descrittive  porta alla nostra mente immagini di un mondo reale, abitato da personaggi di un mondo parallelo ma esistente, abili e spietati killer. Il cinismo dei loro dialoghi, delle loro azioni,  a volte grottesche, quasi lo rende a tratti fumettistico e vagamente Tarantiniano. L’alternarsi del reale e dell’irreale è un gioco sottile non solo dei personaggi, umani ma divenuti spietati killer, quasi spinti dalla crudeltà del mondo esterno e della vita, irreali a volte nelle battute, precipitano in un mondo reale attraverso la descrizione minuta degli ambienti.Un’ intromissione dei sentimenti  renderà al racconto un amorevole umanità, riportando gli equilibri.

 

PERFORMANCE “BOUDOIR BAUDELAIREâ€

Venerdì 06 Maggio 2011 00:00

Boudoir Baudolaire Nell’ambito dell’iniziativa: “Audiendoâ€, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Provincia di Salerno a cura di Maria Giovanna Sessa, il giorno 7 maggio 2011, presso lo spazio “Femminine†del coiffeur Alessandro, la serata dedicata a Baudelaire e ad alcuni suoi scritti sulla bellezza.
In uno spazio certo non uso a incontri culturali, né tanto meno a rappresentazioni teatrali, ma volutamente scelto in virtù di un’affinità che, pur nel gioco dello spaesamento, potremmo definire “esteticaâ€,  una performance e, subito dopo, a commentare la scrittura di Baudelaire, Giuseppina De Luca, professore ordinario di Estetica dell’Università di Salerno.

La performance “Boudoir Baudelaire†di Bruna Alfieri, con l’attrice Marianna Esposito, sedie in scena di Marco Vecchio rappresenta, attraverso i testi fuori campo di Baudelaire e una figura femminile “presenza intensa†in scena e negli specchi, il rapporto della donna con la propria immagine, anzi l’accurata costruzione della propria iconica presenza con la pratica del trucco, che il grande autore francese nel suo scritto “Elogio del trucco†riabilita come doveroso, civile, morale: “ La donna è proprio nel suo diritto e anzi compie una sorta di dovere quando si studia di apparire magica e sovrannaturale: è necessario che stupisca e incanti; idolo, deve dorarsi per essere adorata.â€

 

SCENA VERTICALE presenta U TINGIUTU Un Aiace di Calabria. Regia Dario De Luca

Sabato 02 Aprile 2011 00:00

U Tingiutu - foto Angelo Maggio Sulla scena quattro attori cominciano a muoversi attorno ad un catafalco listato di bianco su cui è posato un cadavere coi piedi, quasi in proscenio, rivolti al pubblico. Più sul fondo, sul lato sinistro, la bara bianca di un bimbo che non si vede.
Bene in vista, invece, il coperchio con croce del piccolo feretro e, sul fondo, la sagoma di legno scuro di una grande cassa da morto esibita nella sua minacciosa altezza funerea, con in cima un nero corvo dal becco giallo.
Sempre sul fondo, a destra, un tavolo con un piccolo albero di natale con luci intermittenti che conferisce al macabro scenario un grottesco sapore di festa.
E di Festa della Madonna i quatto uomini cominciano a discutere sulle note di Su di noi di Pupo, nome d'arte di Enzo Ghinazzi, come rivela, con saccente autorità il boss di turno (in pantaloni neri e camicia grigioscura a strisce) al sottocapo ignorante (ma con la stessa divisa), mentre i sottoposti lavorano - nella rigorosa gerarchia mafiosa - come imbalsamatore (in camice bianco) ed aiutante (in giacca bianca) alla ricomposizione del morto.
Perché è proprio la sala-obitorio di un'agenzia funebre calabrese lo spazio scenico in cui Dario De Luca (autore, regista, protagonista) ha ambientato questa intensa e viscerale storia di ‘ndrangheta dove si consuma una ricorrente ed improvvisa mattanza di morte, per l'affermazione del potere mafioso.
E come lugubre presagio funebre prima della strage, sul proscenio calano le veneziane attraverso le quali tutto diventa lontano da noi e come distaccati spettatori possiamo continuare a vedere e sopportare i soprusi e le angherie di una cultura di violenza e di morte da cui siamo assediati e di cui siamo imbevuti.
E cosi il richiamo, nei nomi dei protagonisti, ai grandiosi personaggi dell'epica di Omero e della tragedia greca di Sofocle assume un senso solo se rovesciato: i grandi eroi appartengono solo al mito e le battaglie per il potere di oggi hanno solo la connotazione bestiale di un'umanità degradata e putrescente.
Le mura di Troia sono oggi le pareti di un'agenzia funebre dove si consumerà una storia di carneficina, di torture e di sevizie masochiste.  Aiace, così come l'eroe omerico, diventa folle per l'offesa ricevuta: ma non sono le armi di Achille l'eredità mancata, bensì il riconoscimento non a lui ma ad Ulisse, da parte della "famiglia", della successione a capobastone, dopo la morte del boss. Da qui il sequestro e le torture dell'indegno successore Ulisse, incaprettato, incellofanato, umiliato anche con finte esecuzioni, in più sequenze di una storia raccontata cinematograficamente, alla Tarantino, con flashback ed intrecci temporali sfalsati e suggestivi.
Ma il protagonista sa di essere ormai U Tingiutu (il tinto), un cadavere che cammina, perché si è ribellato alle decisioni della "famiglia" e quindi, come l'eroe omerico, si dà la morte, secondo i codici dell'onore mafioso.
La lingua è, di conseguenza, un calabrese stretto ma quasi sempre comprensibile anche nell'allusività di un gergo imbevuto di mafiosità e di contrappunti tonali: insinuazioni, sottintesi, minacce, urla, insulti.
Non manca l'ironia che consente di alleggerire e stemperare la crudezza della vicenda e rendere ancora più esplicito il realismo e l'autenticità della messinscena.
Gli attori (cinque) di Scena Verticale si muovono, si trasformano, agiscono, parlano, sono uccisi o s'uccidono con tale naturale semplicità ed evidenza da farci sentire cittadini di una Calabria, di un meridione e di un mondo che ha smarrito il senso dell'umanità e del bello e si avvia verso l'imminente catastrofe.
Uno spettacolo di grande valore sociale ed etico che, da quasi due anni, sta percorrendo lo Stivale per iniettare, contro la nostra contiguità culturale mafiosa, efficaci anticorpi di umanità e di civiltà.
Attilio Bonadies
U Tingiutu è in programmazione a Napoli alla Galleria Toledo fino al 3 aprile.

Scena Verticale - U Tingiutu.Un Aiace di Calabria.

Scena Verticale - U Tingiutu.Un Aiace di Calabria.

 

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