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Cultura e spettacolo

Teatro Festival Italia - La città di dentro

Giovedì 01 Luglio 2010 00:00


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La città di dentro Teatro Festival Italia - La città di dentro

 A margine del Napoli Teatro Festival Italia resta forte l'emozione dei luoghi "altri" della rappresentazione che raccontano di una Napoli che mette in scena i suoi palcoscenici nascosti e segreti per spettacoli in successione ed in contemporanea. E' il caso dello splendido cortile interno del Real Orto Botanico dove si è rappresentato "La città di fuori" e "La città di dentro" tratte dal romanzo La città ideale di Angelo Petrella. Nel secondo spettacolo con l'intrigante regia di Giuseppe Miale Di Mauro che firma a due mani con Angelo Petrella anche la scrittura,si rinnova lo sposalizio Shakespeare-Napoli già splendidamente celebrato da più di un decennio (Shakespeare re di Napoli) da Ruggero Cappuccio.
Su un trono innalzato al centro, su una scoscesa pedana (Golgota e precipizio) nel cortile e tra le due porte di un castello, si svolge e si consuma l'eterna tragedia del potere che si alimenta e si rappresenta col sangue.
E' il rituale della camorra che impone le sue spietate regole di morte come antistato in perenne guerra contro uno stato che, tuttavia, lascia trasparire collusioni ed ambiguità.
Attraverso una mattanza sempre più progressiva fatta di corpi che si scontrano in un abbraccio di sesso e di morte, la fisicità animalesca ed istintuale dei protagonisti è il tratto dominante dello spettacolo.
La conquista del potere porta un'inevitabile scia di sangue ma è frutto anche di una spontanea trasmissione dello stesso. Il Boss Sarracino, come il Duca Vincentio in Misura per misura di Shakespeare, cede spontaneamente il potere al giovane e già collaudato Sanguetta. Il cerchio si chiude.Tragedia di una città (Napoli) e tragedia di un popolo che non potrà intravvedere spiragli di luce né speranze di resurrezione.
Bravi, pur tra qualche giovanile ingenuità, i protagonisti.


Attilio Bonadies

 

Femminismo islamico

Mercoledì 12 Maggio 2010 13:49

altFEMMINISMO ISLAMICO

Presentato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Salerno il libro di Renata Pepicelli, dal titolo Femminismo Islamico, edito da Carocci Editore.

L'autrice sottolinea quanto e come  il femminismo islamico sia ben diverso e lontano dal femminismo conosciuto da noi europei,  quello cioè delle lotte femministe degli anni Settanta. Il femminismo nella cultura islamica ha una storia molto lunga, risale alla fine dell'800 e si sviluppa lungo tutto il novecento nel mondo arabo e poi islamico. Ma questo è solo un punto di partenza. L'Islam conosce diverse forme di femminismo, quello secolare appena descritto, quello definito islamico e un terzo detto di critica di genere. Ma il primo punto da ricordare è che il termine femminismo non trova riscontro nella lingua araba; ancor più lo stesso termine femminismo viene rigettato dal mondo femminile arabo, poiché strettamente collegato al mondo occidentale nella sua accezione più negativa.

Analizzando questi diversi tipi di movimenti femminili, scopriamo che il primo, quello secolare si forma e si rafforza in un dato periodo storico che è quello della decolonizzazione, della formazione degli stati arabi. Le donne arabe che vi partecipano ricercano un'uguaglianza di genere attraverso il grande tema dei diritti umani; questa forma di femminismo dialoga con il mondo occidentale e condivide le lotte del femminismo europeo. Il secondo tipo di femminismo, che assume il nome di islamico, trova il suo fondamento nella religione. Esso parte dal Corano, da una sua attenta rilettura, dal tentativo di portare alla luce la vera essenza delle scritture coraniche. Dal tentativo di dimostrare che nel Corano non vi è una discriminazione della donna e una superiorità dell'uomo. E che l'attuale stato di inferiorità della donna nella società islamica non sia altro che la conseguenza di una interpretazione unilaterale, patriarcale, del testo del Corano. Così analizzando la vita del Profeta Maometto si scopre che egli amava le proprie mogli e le figlie, che le rispettava, le considerava. Mai nel Corano, il Profeta picchia o maltratta le donne. La conseguenza è che se il Profeta trattava bene le sue donne anche l'uomo musulmano, che emula il Profeta, dovrà trattarle bene. Come ha ricordato il prof. Rossi il tema dell'interpretazione dei testi sacri non è solo legato al mondo islamico, ma anche al contesto giudaico-cristiano. Diversi sono gli esempi di traduzione interpretativa o di casi in cui passi dei testi sacri vengono eliminati perché considerati inadatti. Un esempio è il passo in cui l'uomo, in ebraico ish, riconosce la donna in quanto eguale, sangue del suo sangue, dandole il nome di ishà. Nella traduzione italiana l'uomo la chiama donna e già in questo, sottolinea Rossi, vi è una inesatta traduzione che allontana dal significato originario, che è quello del riconoscersi nell'altro in quanto uguali, a partire dal nome.

 

TRE METRI...SOTTO TERRA! RAGAZZI !..MA POVERO MOCCIA !

Sabato 06 Marzo 2010 15:52

Raul Bova scusa se ti voglio sposare

Roma. Universita' La Sapienza. Aula Magna: Povero Federico Moccia!

Premessa: chi scrive non ha avuto ancora occasione di assaporarne i testi, ma c'e' sempre tempo. Altra premessa: la foto non e' un caso.
L'episodio: l'autore di libri "rosa" per ragazzi, entra nell'Aula Magna de La Sapienza con al suo seguito tre attori dell'ultimo film che era andato li' a promuovere.
Le prime proteste: manca Roul Bova! E' subito rabbia polemica e malcontento che non vengono nascosti, anzi; alcuni stedenti e studentesse (soprattutto) si alzano e vanno via. Seguira' dibattito, o meglio, battibecco.
S. ( Facoltà di Lettere ) chiede allo scrittore se e' consapevole di "svalutare grandemente le categoria della letteratura e del cinema in una tradizione italiana così imponente " e incalza poi dichiarando: " La mia generazione non si sente affatto rappresentata dai suoi libri e dai suoi film, senza stile "...

Risponde Moccia:" Io ai giovani dico sempre che ci sono tanti autori meglio di me, ma io non ho imposto a nessuno i miei libri. Li ho anche pagati di tasca mia. E tu dovresti rispettare dal'alto della tua cultura e educazione anche le mie semplici, banali, umili pagine..." E cosi' via...

Il contrasto insomma era tutto li' la cultura, il pensiero e la ragione (intesa come ragionamento) contro l'antitesi a tutto cio': l'appiattimento degli stimoli intellettuali che non esistono per i giovani da parte di una societa' ormai estremamente commerciale, che sfrutta il parlar semplice di tale scrittore, il quale molto evidentemente "cavalca l'onda"

tramutando i suoi libri in film.

Il dibattito e' stato in realta' costruttivo non volendo, e lo stesso autore si e' detto pronto a migliorarsi senza pero' avere la possibilita' ne' la voglia ne' la capacita' di snaturare se stesso. E' apparso umile e fermo, dimostrando che insomma pure lui...tutti torti non li ha.
C'e' da dire spezzando una piccola lancia in suo favore che il parlar semplice puo' pero' stimolare chi non conosce il parlar complesso, come base di partenza quanto meno... Il problema semmai e' dopo. Le letture che "devono" seguire dopo, il dopo Moccia cioe'. E qui i ragazzi hanno ragione nel reclamare l'assenza di Calvino,  Pasolini, e dramma dei drammi non c'e' George Orwell con il suo "1984".  Per cause di forza maggiore, infatti (deceduti ), questi autori mancano fisicamente, pero' i loro testi no. I libri ci sono e come. Ovunque, in tutte le librerie ed in bella mostra. Allora si potrebbe fare una cosa, alla bambina di 12 anni lasciamo leggere Moccia in pace (ormai esiste!)... sempre meglio che lasciarla spegnersi guardando Canale 5, no? Ma subito dopo le rifiliamo Italo Calvino, J. Verne, un atlante del corpo umano, qualche quotidiano... fino ad arrivare gradualmente ad altri autori, direi anche molto bravi e persino viventi come P.Coelho... od alla piu' sana lettura del Grande Fratello, quello originale, quello di Orwell...

Io avrei quest' idea-compromesso... che come diceva Toto': "a me piace!" .

In altre parole non prendiamocela solo con questo autore, che ha una sua dignita' letteraria comunque. La societa' siamo anche noi, ma se viviamo di rabbia...che esempio diamo a chi ci circonda! Regaliamoci libri piuttosto, ma senza astio e, perche' no , se preferite, magari non di Moccia.

ddc

 

Sanremo 2010 - l'epilogo - la critica del DJ Aniceto

Domenica 21 Febbraio 2010 08:36

Sanremo serata finale by DJ Aniceto Taverna Clerici o Castello delle fiabe? Dubbio amletico ieri sera nell'ultima serata del festivalone de noartri alla vista della ostessa Clericiona vestita a festa come la principessa Sissi!!! Solito menu' turistico a prezzo fisso 7euro a base di noia con bevute da pagare a parte!!! Dopo 4 serate il cibo nella dispensa sanremese iniziava a scarseggiare e L' Antonellona nazionale non sapeva come saziare i tantissimi commensali ed ha iniziato a ripetere per 800.000 volte i nomi ed i codici del televoto dei cantanti fino allo sfinimento!!! Tra i camerieri di taverna clerici mi ha colpito molto Irene grandi che sembrava Franco Battiato con la gonna!!! E simone Cristicchi che non sapeva come tenere i piatti in bilico da portata!!! Il forno della Clericiona tra il primo e secondo piatto si è rotto per colpa del principe Filiberto che sfidando i rutti e il vomito di tutti gli invitati ha timidamente provato a fare un rap davanti alla cassa fino a farsi definitivamente buttare fuori!!! Ed è quindi arrivata la cucina più amata degli italiani Lorella Cuccarini un'altra massaia di ultima generazione che ha sorpreso tutti con una performance molto spettacolare!!! Brava!!!. Ieri per l'ennesima volta si è volato un'altra volta down con i bambini terribiliii!! Signora  cuoconaaaa!!! ma con tutti quei cantanti, ce n'era veramente bisogno?? Mbè in ogni cena che si rispetti il vitellino da latte ci sta sempre bene !!! Tanto era andato a male il cibo all'annuncio dei tre camerieri finalisti che in finale c'è stata una sommossa generale. Piatti che volavano bicchieri in frantumi, il grembiule della Clericiona era tutto pieno di macchie di ragu' alla bolognese! Sorbole! Poi è arrivato a sorpresa un gigantesco tacchino al forno chiamato Maurizio Costanzo che ha messo d'accordo tutti i palati ed anche quelli più fini, con il suo dibattito sui problemi del lavoro di Termini Imerese!! Molto figo usare l'importante trattoria Clericiana per lanciare un'allarme simile!!! Termini Imerese è il vero vincitore di questo cenone!!! Quello finto, ritorno ironico, è stato, dopo un dura lotta tra vari camerieri, quello griffato Amici Scanu, quello griffato xfactor Mengoni e guelli griffati puppu' Pupo e il principe Filiberto. Il mio preferito dalla prima serata Valerio Scanu. Sono contento. Proprio una bella canzone!!!
Ciao Kayenna Sanremo è finito, finalmente mi posso alzare dalla mia poltrona migliore, bianca, in ceramica, con catena incorporata. Devo dirvi la verità, mi dispiace proprio!!! In fondo in fondo Antonella Clerici mi è piaciuta perché, è una del popolo, una che ti potrebbe riordinare la camera da letto ogni mattina, una che ti infila a sorpresa il divor odor nelle scarpe, una che sta sempre con una pezza in mano a levare la polvere dai tuoi mobili...una che immagini sempre con un mattarello in mano a fare l'impasto per gli gnocchi alla domenica...insomma la mamma ideale ed è questo il sogno di ogni italiano, o no?

 

Xfactor vince a Sanremo, la critica del DJ Aniceto.

Sabato 20 Febbraio 2010 08:04

Il Dj Aniceto sogna Trattoria o pescheria Clerici? Ieri sera l'Antonellona si è presentate ai suoi commensali vestita con  un improbabile vestito a lisca di pesce da sirena!!! Ma bando al puzzo di fosforo andato a male...c'erano addirittura due camerieri per tavolo, e c'era anche una maitre d'eccezione, la mitica Jennifer Lopez!!!
E tanto per far concorrenza alla clericiona, c'è stata anche una dura lotta di deretani!!! Quale delle due avrà il popò più gigantesco??? Forse per metterla in difficoltà nell'intervista l'Antonellona si è profumata di Last al limone e indossando i guanti da piccola lavanderina le ha fatto assaggiare un pizzico di inglese che assolutamente non conosce!!! Poi Musicalmente, nel Piattume più generale, sul miglior vassoio, eccoci servito con un limone in bocca il pingue Valerio Scanu che ci ha deliziato con la sua bella canzone in compagnia della dolce dolce Alessandra Amoruso!!! Molta Confusione in cucina invece, l'ha creata Enrico Ruggeri che sembrava lo chef della trattoria!!! Si decida una buona volta, o conduttore o cantante! Non si può mischiare un minestrone con con del vitello in salmì!!! Unica nota positiva da cenone aziendale un mio collega: il Dj Bob Sinclar che non ha potuto esibirsi come voleva disturbato dalla Nostra Clericiona vestita nelle intenzioni da cubista ma somigliante di più ad un raviolone alla bolognese... Sorbole!!! Infine Classico colpo di scena col vincitore nei giovanotti uscito caldo caldo dal forno a micro onde tutto abbrustolito il verginello Tony Maiello di xfactor memoria, frutto di un parto prematuro a 70 anni di Mara Maionchi, the original!!! Da vomito infinito non poteva mancare il dessert : la canzone di Pupo con il rap stonatissimo di Filiberto che è riuscita ad arrivare in finale infarcita da una crema di raccomandazioni!!!
Anche la 4' cena consecutiva è cosi finita!!! Basta!!! Sto diventando troppo grasso!!! Urge una settimana in beauty farm ma senza La prova del cuoco. Cara Kayenna stasera ci sarà la finalissima...E la mia poltrona migliore, bianca e di ceramica con catena incorporata è già pronta ad accogliermi di nuovo.. A domani! Ah dimenticavo... non ho digerito nemmeno questa volta... HO per l'ennesima volta L'ALITO CATTIVO!!!AAAHHHHH!!!

 

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