Google+

TRE METRI...SOTTO TERRA! RAGAZZI !..MA POVERO MOCCIA !


clicca qui per le news su Kayenna.com

Raul Bova scusa se ti voglio sposare

Roma. Universita' La Sapienza. Aula Magna: Povero Federico Moccia!

Premessa: chi scrive non ha avuto ancora occasione di assaporarne i testi, ma c'e' sempre tempo. Altra premessa: la foto non e' un caso.
L'episodio: l'autore di libri "rosa" per ragazzi, entra nell'Aula Magna de La Sapienza con al suo seguito tre attori dell'ultimo film che era andato li' a promuovere.
Le prime proteste: manca Roul Bova! E' subito rabbia polemica e malcontento che non vengono nascosti, anzi; alcuni stedenti e studentesse (soprattutto) si alzano e vanno via. Seguira' dibattito, o meglio, battibecco.
S. ( Facoltà di Lettere ) chiede allo scrittore se e' consapevole di "svalutare grandemente le categoria della letteratura e del cinema in una tradizione italiana così imponente " e incalza poi dichiarando: " La mia generazione non si sente affatto rappresentata dai suoi libri e dai suoi film, senza stile "...

Risponde Moccia:" Io ai giovani dico sempre che ci sono tanti autori meglio di me, ma io non ho imposto a nessuno i miei libri. Li ho anche pagati di tasca mia. E tu dovresti rispettare dal'alto della tua cultura e educazione anche le mie semplici, banali, umili pagine..." E cosi' via...

Il contrasto insomma era tutto li' la cultura, il pensiero e la ragione (intesa come ragionamento) contro l'antitesi a tutto cio': l'appiattimento degli stimoli intellettuali che non esistono per i giovani da parte di una societa' ormai estremamente commerciale, che sfrutta il parlar semplice di tale scrittore, il quale molto evidentemente "cavalca l'onda"

tramutando i suoi libri in film.

Il dibattito e' stato in realta' costruttivo non volendo, e lo stesso autore si e' detto pronto a migliorarsi senza pero' avere la possibilita' ne' la voglia ne' la capacita' di snaturare se stesso. E' apparso umile e fermo, dimostrando che insomma pure lui...tutti torti non li ha.
C'e' da dire spezzando una piccola lancia in suo favore che il parlar semplice puo' pero' stimolare chi non conosce il parlar complesso, come base di partenza quanto meno... Il problema semmai e' dopo. Le letture che "devono" seguire dopo, il dopo Moccia cioe'. E qui i ragazzi hanno ragione nel reclamare l'assenza di Calvino,  Pasolini, e dramma dei drammi non c'e' George Orwell con il suo "1984".  Per cause di forza maggiore, infatti (deceduti ), questi autori mancano fisicamente, pero' i loro testi no. I libri ci sono e come. Ovunque, in tutte le librerie ed in bella mostra. Allora si potrebbe fare una cosa, alla bambina di 12 anni lasciamo leggere Moccia in pace (ormai esiste!)... sempre meglio che lasciarla spegnersi guardando Canale 5, no? Ma subito dopo le rifiliamo Italo Calvino, J. Verne, un atlante del corpo umano, qualche quotidiano... fino ad arrivare gradualmente ad altri autori, direi anche molto bravi e persino viventi come P.Coelho... od alla piu' sana lettura del Grande Fratello, quello originale, quello di Orwell...

Io avrei quest' idea-compromesso... che come diceva Toto': "a me piace!" .

In altre parole non prendiamocela solo con questo autore, che ha una sua dignita' letteraria comunque. La societa' siamo anche noi, ma se viviamo di rabbia...che esempio diamo a chi ci circonda! Regaliamoci libri piuttosto, ma senza astio e, perche' no , se preferite, magari non di Moccia.

ddc

fbPixel