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Il “turbo-folk” di Adriano Bono riapre la stagione live de l’Asino che Vola


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Il “turbo-folk” di Adriano Bono riapre la stagione live de l’Asino che VolaIl “turbo-folk” di Adriano Bono, il dinamismo degli aRen’B e la voce rock, attraente e appassionata di Shelly Bonet che arriva direttamente dai parchi di Michael Bolton. Sono questi i tre eventi gratuiti che, dal 3 ottobre prossimo, riaprono ufficialmente la stagione de L’asino che Vola, il live club più attivo della Capitale. Nella stagione precedente il locale aveva chiuso con all’attivo oltre duecento concerti live, numerose presentazione di dischi, una rassegna jazz e un contest teatrale, confermando anche la sua vocazione di talent scout nell'ambiente musicale romano. L’Asino che Vola ospita ogni anno anche “Il Tenco Ascolta” - uno degli appuntamenti più importanti della canzone d'autore italiana in cui il Club Tenco invita alcuni nuovi talenti della canzone d’autore ad esibirsi in vari appuntamenti in tutta Italia -  e collabora ed ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi premi di canzone d'autore sul territorio nazionale come L'artista che non c'era (Milano) e il Premio Bindi (Santa Margherita Ligure).
Quest’anno L’Asino che Vola riprende in grande stile riservando spazi alla musica live di ogni genere: dal jazz alla canzone d’autore, dal rock internazionale fino all’indie di casa nostra.  

3 OTTOBRE – ORE 22.00 (INGRESSO GRATUITO)
Adriano Bono en solo live
Con questo set il cantautore romano si presenta al pubblico in versione one-man-band, en solo, con tono confidenziale e affabulatorio, senza alcun apparato, nudo e crudo e con un equipaggiamento minimale ad accompagnare il canto: il suo piccolo ma terrificante ukulele, sonagli alle caviglie in stile ‘menestrello’ e una scatola di legno sulla quale batte con il piede per aggiungere all’accompagnamento una cassa dritta dal sapore decisamente balcanico e turbo-folk. Il repertorio proposto spazia a 360° e parte prendendo in prestito dal set della Banda de Piazza Montanara i i dissacranti sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, trasformati in canzoni e introdotti da divertenti digressioni sul poeta e la sua opera, per poi virare in base all’ispirazione del momento verso l’altra specialità della casa, ossia un viaggio nella musica Giamaicana che parte dai classici del Calypso, passa per l’epoca del Rocksteady e dello Ska, e si conclude con i brani originali scritti per il Reggae Circus o risalenti al periodo Radici Nel Cemento.

4 OTTOBRE – ORE 22.00 (INGRESSO GRATUITO)
aRen’B live
Prendete 150 gr. di Rhythm and Blues e fateli soffriggere per bene. Aggiungete 70 gr. di Funk tagliato fino. Per completare il tutto un’abbondante spolverata di Rock che non guasta mai. Ecco a voi serviti gli aRen’B. Frutto di questo esplosivo esperimento, iniziato nel febbraio 2009 a Roma, gli aRen’B. propongono grandi classici del Rhythm and Blues. Energia pura, danze sfrenate, passione, divertimento e ritmi pulsanti.

5 OTTOBRE – ORE 21 (INGRESSO GRATUITO)
Shelly Bonet, acustic live
La voce attraente e appassionata di Shelley Bonet torna in Europa per una serie di concerti in più di 30 intimi spettacoli acustici Shelley sarà l’artista di supporto per Martin Barre chitarrista dei leggendari Jethro Tull, in uscita a settembre con il nuovo disco “Order of Play”.
Insieme calcheranno i palchi dalla Germania alla Polonia, dalla Svezia all’Olanda passando per l’Italia e quindi Roma. Un set concentrato di 35 minuti è una perfetta opportunità per presentare il nuovo materiale di Shelly che uscirà nel settembre 2016 per la “Rainbow Home Entertainment” le nuove canzoni spaziano dal soul al rock, con le radici ben salde nel blues e sono state composte nel cuore dei mitici studi “Muscle Shoals” in Alabama con la band scelta accuratamente e reclutata tra Memphis, Nashville e New York City.
L’ album è stato registrato tra la Pennsylvania e Londra dal produttore inglese Steve Lyon ( già con Depeche Mode, Cure, Subsonica e Laura Pausini).
Nata a Tallahassee, Florida, Shelley ha una voce benedetta influenzata dai Led Zeppelin come da Etta James eppure unica per talento e calore. Il successo degli spettacoli del tour di supporto per Michael Bolton nella primavera del 2014 ha portato lo stesso Bolton a definire quella della Bonnet la miglior band di supporto mai avuta.

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