Google+

Il Ministro Clini al Romemun: “coniugare economia e ambiente”


clicca qui per le news su Kayenna.com

Il Ministro Clini al Romemun: “coniugare economia e ambiente” “Sono contento di vedere tanti giovani interessati alla questione ambientale e allo sviluppo sostenibile. Sono felice di avervi qui ”.
Con queste parole il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha salutato i delegati del Rome Model United Nations (RomeMUN), la simulazione ONU più grande d’Europa dedicata agli studenti di tutto il mondo.
Presso la sede Luiss di viale Romania, il ministro ha incontrato i delegati che simulano i lavori dell’Assemblea Generale e dell’UNEP, due delle sette commissioni in cui sono suddivisi i 1200 partecipanti del RomeMUN.
L’incontro ha riguardato il settimo Obiettivo di Sviluppo del Milennio, la garanzia della sostenibilità ambientale. Questa quarta edizione del RomeMUN è incentrata sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals, MDG), gli otto obiettivi che le Nazioni Unite si sono impegnate a risolvere entro il 2015.
Il ministro ha affermato che il percorso per raggiungere la piena sostenibilità ambientale è lungo, ma fortunatamente si sta riducendo la percentuale di persone che non hanno accesso all’acqua potabile. Inoltre, Clini ha ricordato che il 2015 si sta avvicinando e le prossime sfide da raggiungere saranno gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), concordati durante il summit di Rio de Janeiro dello scorso anno.
Il ministro si è soffermato sul rapido sviluppo di Paesi come Cina, India e Indonesia e ha sottolineato la necessità di un nuovo approccio che permetta di coniugare economia e ambiente. Infine, secondo Clini, questo arduo compito spetta all’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO).
Il ministro ha dunque fornito degli importanti spunti ai delegati per il raggiungimento del settimo Obiettivo di Sviluppo del Millennio. L’incontro ha inoltre permesso ai giovani studenti di riflettere sul futuro dell’ambiente, soprattutto perché saranno loro, nuova generazione, a dover usufruire di questo nostro pianeta.

fbPixel