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CILE. Miniera di San Josè. Con Luis Urzula tutti salvi i 33 minatori.


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Florencio Avalos Cile. Miniera di San Jose'. Copiapò.

Era il 22 agosto quando un biglietto fece sapere alle loro famiglie, disperate da 17 , giorni che i 33 minatori rimasti intrappolati dal 5 agosto ad oltre 600 metri sottoterra erano vivi e stavano tutti bene.

Il 5 agosto il disastro: lo smottamento ed il crollo del tetto della miniera sopra le loro teste, perciò il terrore dei familiari che fossero tutti morti, l'incubo di ogni famiglia di minatore. Invece no. L'avevano scritto proprio loro quel messaggio e posto su una delle perforatrici usate dai soccorsi per cercarli, l'avevano scritto su di un pezzo di carta con una penna rossa: "stiamo tutti e 33 bene nel rifugio"...

Oggi 13 ottobre finalmente dopo quasi 70 giorni stanno lasciando quella prigione buia e arrivano alla superficie uno alla volta a bordo di una capsula modernissima installata con la collaborazione di esperti internazionali e con l'aiuto anche di maestranze ed ingegneri italiani, salgono su ad un ritmo di uno all'ora. La miniera di S. Josè si trova ad una distanza di una cinquantina di km a nord della cittadina di Copiapò e 900 Km circa a nord di Santiago del Cile; le autorità cilene non presenti seguono con enorme partecipazione e commozione l'evento in diretta tv.

Le operazioni di risalita sono iniziate poco dopo la mezzanotte (ora locale) le 5.00 del mattino ora italiana, ed impiegheranno all'incirca 24 ore. E' stata preferita la notte per attenuare l'effetto abbagliante della luce,  tenendo conto che questi 33 uomini da oltre due mesi vivono al buio. Dopo la gioa e l'esultanza ad ogni arrivo in presenza di molti dei residenti di Copiapò e circa 2.000 cronisti della stampa e delle televisioni internazionali, i reduci vengono portati all'Hospital Regional della città per i primi controlli medici...

Il primo ad abbracciare moglie e figlio è stato Florencio Avalos, 31 anni, poco prima dell'una di stanotte in Cile (l'alba italiana ). Florencio è stato accolto dal suo bambino di otto anni, Bairon, con un pianto di gioia, poi l'abbraccio del Presidente cileno Sebastian Pinera. Il primo ad essere estratto ha incontrato in superficie anche il fratello ed il cognato risaliti alcuni turni dopo di lui e che sono suoi colleghi minatori. Procede senza difficoltà la risalita di tutti. La capsula "Fenix 2" larga 53 cm, impiega circa 15 minuti per percorrere i 622 metri sotterranei lungo la risalita ed  ha fatto una prima pausa dopo il 5° minatore tratto in salvo per il cambio delle ruote laterali che le consentono di  scendere e risalire lungo il calibro del cunicolo (largo meno di un metro) senza stridere contro la roccia viva. Luis Urzula il capoturno 54enne è stato l'ultimo ad arrivare in superficie a bordo della Fenix2. L'ultimo eroico minatore è arrivato in superficie alle 21.55 (ora locale) le 2.55 della notte (ora italiana) del 14 ottobre 2010.

Questi uomini sono stati mantenuti in vita ed in buone condizione grazie all'invio a circa 700 metri sotto la superficie terrestre di alimenti, acqua ed ossigeno...i loro occhi ora dovranno riabituarsi alla luce molto lentamente e le loro condizioni psiconeurologiche andranno tenute sotto controllo per alcuni mesi, ma il peggio è passato. Questa risalita è la vittoria della vita del progresso del coraggio e della intelligenza dell'uomo...per ciò che concerne il salvataggio e la capacità di sopravvivenza di questi 33 eroi; ma inevitabile per la maggior parte delle famiglie dei 33 superstiti avviare tramite i propri avvocati  una causa collettiva contro i proprietari ed i responsabili per la sicurezza della miniera San Josè, posta adesso sotto sequestro... con richiesta di risarcimento dei danni subiti.

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