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Crac Parmalat. Calisto Tanzi condannato a 18 anni di carcere


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Caso parmalatParma. Si è concluso il processo riguardante il filone principale dell'inchiesta sul crac Parmalat, quello per associazione a delinquere e truffa. Su 17  imputati, tutti dirigenti della multinazionale del latte di Collecchio, 15 le condanne. Questi signori sotto la guida del patron Calisto Tanzi hanno realizzato un ammontare di debiti pari a 14 miliardi di euro in quella che è stata descritta come "la più grande fabbrica di debiti del capitalismo europeo", con una gigantesca bancarotta fraudolenta e aggiotaggio mai perpetrati prima da una società privata in Europa.

Dopo le controrepliche dei difensori, cominciate poco prima delle 10 di stamattina, si è poi riunita la camera di consiglio, alle 11.15, durata circa sei ore, al termine della quale la corte presieduta dal giudice Eleonora Fiengo, con a latere i magistrati Marco Vittoria e Alessandro Conti, ha emesso il verdetto presso la sala congressi dell'Auditorium Paganini di Parma. Calisto Tanzi è stato condannato a 18 anni di reclusione. A dargli la notizia il suo avvocato al telefono, Tanzi non era presente in aula.

Tra gli altri sono stati condannati: Fausto Tonna a 14 anni, uciano Silingardi a 6 anni. Dieci anni e sei mesi per il fratello di Calisto, Giovanni Tanzi per il quale il procuratore ne aveva chiesti 12. Il risarcimento alle parti civili (i risparmaitori) è stato stabilito in due miliardi di euro.

Le indagini sono state condotte dai pm della procura parmigiana, Lucia Russo, Vincenzo Picciotti e Paola Reggiani, sotto il coordinamento del procuratore della Repubblica di Parma, Gerardo Laguardia il quale aveva chiesto per l'imputato Tanzi 20 anni di reclusione. Il procuratore dopo l'emissione della condanna si è detto soddisfatto che il suo impianto accusatorio sia stato sostanzialmente riconosciuto.

I debiti della Parmalat emersero definitivamente solo nel 2003, quando le banche si professarono vittime della frode della Parmalat. Il  Governatore della Banca d'Italia dell'epoca, Antonio Fazio, in un'audizione al Senato del 2004, ammise che era evidente che non solo le banche italiane, ma anche quelle straniere, non erano consapevoli della situazione in cui versava la società di Calisto Tanzi... tra la metà degli anni 90 e i primi anni del nuovo secolo fino al 2003 appunto, la società di Tanzi commise anche una serie di atti illeciti o presunti tali, ovvero corruzione e finanziamento illecito a partiti e organi d'informazione.

Lo stesso Tanzi ha dichiarato di aver versato dai 500 milioni al miliardo di lire al Foglio di  Giuliano Ferrara, che interpellato dal procuratore bolognese, Vito Zincani, non ritenne di dover risponderne. Allo stesso modo, sempre Tanzi, finanziò anche buona parte della campagna elettorale dell'attuale Premier, Silvio Berlusconi...

Ddc controrepliche.

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