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I giovani siriani sfidano il regime di Bashir Assad: "Vogliamo libertà"


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Brutale repressione in Siria Sono almeno cento le vittime della brutale repressione scatenata negli ultimi tre giorni dal regime di Bashir Assad in Siria.

La sanguinosa repressione delle forze di sicurezza siriane, ha raggiunto ieri il suo apice in una drammatica escalation, dopo una settimana di pacifiche proteste.

Centinaia di uomini, armati con fucili kalashnikov hanno aperto il fuoco contro una pacifica protesta di giovani a Deraa. Fonti ospedaliere parlano di almeno 25 morti, tutti uccisi con colpi di proiettile., ma testimoni oculari parlano di un bilancio ancora più drammatico. Questa ennesima tragedia non ha spaventato la gente di questa città nel sud del paese. Circa 20.000 persone hanno marciato anche oggi a Deraa per le esequie di nove dei manifestanti uccisi ieri, scandendo slogan che chiedevano giustizia, libertà e la fine della corruzione nel paese. Tutte le strade principali del paese sono pattugliate, posti di blocco impediscono l'accesso ai giornalisti internazionali.

Nei giorni scorsi, l'esercito aveva assunto un ruolo secondario, lasciando il controllo delle proteste contro il regime alla polizia segreta e alle unità speciali.

I manifestanti pro-democrazia hanno chiesto per domani proteste di massa in tutto il paese attraverso i social network, in particolare Facebook, uno strumento che è stato fondamentale nelle rivolte in Tunisia ed Egitto.

davide scannapieco

La brutale repressione del regime di Bashir Assad in Siria.

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