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Ciancimino: Forza Italia la trattativa Stato-mafia e il sig. Franco


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Massimo Ciancimino Ingroia E' ripreso stamattina, nell'aula bunker dello storico istituto penitenziario Ucciardone di Palermo, la deposizione di Massimo Ciancimino al processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Ciancimino sta cercando di spiegare al pm Antonio Ingroia il contenuto di alcuni 'pizzini' e, nelle ultime udienze, ha raccontato episodi appresi dal defunto padre Vito, ovvero che il senatore Marcello Dell'Utri avrebbe avuto "rapporti diretti" con il capomafia Bernardo Provenzano che avrebbe goduto di una sorta di "immunità territoriale" durante la sua lunga latitanza. Tra le affermazioni di questa mattina c'è ne sicuramente una che sta dando apprensione all'attuale governo:
"Forza Italia è il frutto della trattativa tra lo Stato e Cosa nostra dopo le stragi del '92"; affermazione molto grave alla quale ha risposto prontamente il ministro della Giustizia, Angelino Alfano sottolineando che "Forza Italia non ha mai avuto contatti con la mafia", che "è in corso un tentativo di delegittimare l'azione del governo Berlusconi sempre in prima linea nella lotta a Cosa Nostra" e che "Il governo Berlusconi ha fatto con le leggi l'esatto contrario di quello che prevede il 'papello' di cui tanto si parla".

Massimo Ciancimino negli interrogatori di Caltanissetta e Palermo e durante il processo, ha menzionato anche un misterioso "signor Franco", personaggio legato ai servizi segreti che avrebbe fatto da tramite fra Vito Ciancimino ed esponenti delle istituzioni, in particolare sarebbe stato questo distinto signore con il volto deformato a consegnare al senatore Marcello Dell'Utri una lettera destinata a Berlusconi ,in cui i corleonesi chiedevano la disponibilità di un'emittente televisiva per i servizi resi.

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