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stop ai "pollai televisivi": a un mese dalle regionali il premier manda in ferie i talk show


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Cavallo Rai Nell'ultimo mese prima del voto si scatena una vera e propria bufera nel mondo del giornalismo: la delibera di ieri della Commissione di Vigilanza Rai sulla par condicio decreta l'oscuramento di tutte le trasmissioni di approfondimento sulle reti nazionali, da Ballarò a Porta a Porta, che non potranno andare in onda o, in alternativa, dovranno trasformarsi in tribune elettorali regolamentate.

Dopo l'editto bulgaro quindi ecco l'editto San Macuto, come è stato ribattezzato da quanti con forza vi si oppongono. Un'astuta mossa, che ha come scopo quello di irregimentare i programmi con il più alto share nel palinsesto Rai nel periodo della campagna elettorale in cui l'efficacia dell'influenza sul voto degli elettori è al suo apice.

Immediate le proteste da tutti i fronti, in primis dal sindacato dei giornalisti Rai, che prevede a breve un nuovo sciopero contro questo ennesimo tentativo di imbavagliare il servizio pubblico. Anche i coduttori, Vespa compreso, esprimono il proprio dissenso.
Il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, riunitosi oggi a Roma, la considera a tutti gli effetti una violazione della libertà di manifestazione del pensiero, diritto fondamentale sancito costituzionalmente, un atto grave dunque nei confronti del servizio pubblico e dei suoi utenti.

La delibera della Commissione è stata invece fortemente sostenuta dal premier, preoccupato del calo di gradimento dei cittadini nei confronti della politica causato dalle continue risse in tv in quelli che definisce ormai dei "pollai televisivi". Il Cavaliere infatti dichiara: "penso che per decoro sia un bene che certe trasmissioni siano diverse", ma Berlusconi resta sempre dell'idea quella sulla par condicio sia una legge liberticida e che quindi sia assolutamente da abolire.

Il presidente Rai Paolo Galimberti annunncia che domani la delibera sarà oggetto di discussione del Consiglio di Amministrazione, che valuterà l'impatto del nuovo regolamento sulla linea editoriale delle trasmissioni e complessivamente sulla gestione aziendale a vari livelli.

Nel frattempo l'Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha dato il via libera al regolamento sulla par condico per le emittenti private (ma solo per la prima fase della campagna elettorale, dall'11 al 28 febbraio) che prevede anche per le tv commerciali gli stessi provvedimenti previsti per il servizio pubblico.

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