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Violenta repressione in Egitto, oltre 40 morti a Piazza Tahrir


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Violenta repressione in Egitto, almeno 13 morti Sono oltre 40 le persone rimaste uccise in Egitto negli scontri di ieri fra la polizia e i manifestanti che occupano in migliaia piazza Tahrir, simbolo della primavera araba.

A una settimana dalle prime elezioni legislative dalla caduta dell'ex presidente Hosni Mubarak il bilancio degli scontri degli ultimi due giorni è di 40 morti e oltre 1800 feriti.
Il premier Essam Sharaf ha convocato una riunione di emergenza del governo per gestire la drammatica situazione, anche il Consiglio Supremo delle Forze Armate, del Paese ha sollecitato un'indagine sugli scontri di piazza Tahrir, esprimendo rincrescimento per "la degenerazione della situazione e per gli incidenti".
Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, ha pubblicamente condannato le violenze: "Le autorità egiziane rispettino i diritti umani e ascoltino le aspirazioni democratiche dei cittadini";
Lo sceicco Mazhar Shahine, imam della moschea di piazza Tahrir, ha detto che la situazione è ora tranquilla e di essere arrivato a un accordo con le autorità militari.
Altre manifestazioni sono in corso in numerose città del paese.

Il video diffuso su YouTube mostra alcuni poliziotti mentre trasportano e scaricano il corpo di una vittima in un cassonetto.

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