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Il 45esimo rapporto Censis fotografa l'Italia come stanca e incapace di reagire.


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Il Censis fotografa l'Italia come stanca e incapace di reagire. Il 45esimo rapporto annuale del Censis presentato oggi, fotografa l'Italia come un paese stanco, prigioniero di poteri finanziari che fanno rigore ma non sviluppo. che non riesce a reagire alla caduta di occupazione e consumi.

“In questi mesi la società italiana si è rivelata fragile, isolata e eterodiretta. Nel picco della crisi 2008-2009 avevamo dimostrato una tenuta superiore a tutti gli altri, guadagnandoci una good reputation internazionale. Ma ora siamo fragili a causa di una crisi che viene dal non governo della finanza globalizzata e che si esprime sul piano interno con un sentimento di stanchezza collettiva e di inerte fatalismo rispetto al problema del debito pubblico. Siamo isolati, perché restiamo fuori dai grandi processi internazionali. E siamo eterodiretti, vista la propensione degli uffici europei a dettarci l’agenda. I nostri antichi punti di forza non riescono più a funzionare.

Una dialettica politica prigioniera del primato dei poteri finanziari. Era prevedibile che la verticalizzazione e la personalizzazione del potere coltivate negli ultimi vent’anni avrebbero impoverito nel tempo la nostra forza di governo. Si è così creato un deficit politico che ha favorito una logica di polarizzazione decisionale: in basso vince il primato del mercato, in alto il primato degli organismi apicali del potere finanziario. “

Il Rapporto fa appello allo "scheletro contadino" dell'Italia,  "origine della cultura di continuo adattamento", e alla capacità di "lunga durata", per lasciarsi alle spalle la crisi, riportando il primato sull'economia reale invece che su quella finanziaria.


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