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Il divieto dei matrimoni gay in California viola la Costituzione degli Stati Uniti.


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Il divieto dei matrimoni gay in California dichiarato incostituzionale. La Corte d'appello federale di San Francisco ha dichiarato incostituzionale il divieto dei matrimoni gay in California abolendo il risultato del referendum popolare "Proposition 8", promosso per inserire nella Costituzione una clausola secondo cui il matrimonio può avvenire solo tra uomo e donna.

Secondo i giudici, Proposition 8 "non ha altro scopo che quello di ridurre lo status e la dignità di gay e lesbiche in California classificando le loro relazioni e le famiglie da esse scaturite come inferiori a quelli di coppie di sesso opposto", una violazione del quattordicesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce a tutti i cittadini uguaglianza davanti alla legge.

I tre togati che componevano la Corte d'appello del 9° Distretto non si sono però espressi all'unanimità e la decisione è passata per 2 voti contro 1.

I due giudici che hanno votato contro il veto del matrimonio gay sono Stephen Reinhardt, nominato dall'ex presidente Jimmy Carter e Michael Daly, nominato da Bill Clinton; Randy Smith, procuratore generale sotto la presidenza di George W. Bush e il giudice più conservatore, che ha sostenuto il divieto.

Anche se il matrimonio omosessuale è legalizzato in cinque Stati degli Stati Uniti, la decisione dei giudici si applica solo alle leggi della California.

L'abolizione del divieto, approvato dalla consultazione popolare, diventerà probabile materia di un pronunciamento della Corte Suprema.

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