ITALIA: IL REGNO DELLA MAZZETTA? NO, TROPPO POCO

Martedì 23 Febbraio 2010 10:36

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L'inchiesta che coinvolge la Protezione Civile è diventata ormai solo il simbolo del substrato su cui fino ad oggi ( e forse ancora per molto) si e' retta l'italia. Corsi e ricorsi storici? Pare proprio di si':  l'imprenditore (non tutti) dice all'amico: io faccio un favore a te, tu fai un favore a me. Io ti regalo un auto o di piu', assumo il tuo figliolo, e tu mi dai l' appalto. Vale la pena per noi a questo punto che si sappia, tutto. Perche' il problema e' sempre lo stesso: la societa' in cui ci muoviamo, incappiamo poi, ogni giorno. Il professore che manda avanti il figlio...e se fara' il chirurgo? E se fara' il chirurgo.
A fronte di cio': quanti che pure (o invece) meriterebbero un lavoro per capacita' e preparazione non lavorano perchè non hanno conoscenze col palazzo, mentre appalti e simili vengono dati a conoscenti, amici... Eppure tutto questo un nome ce l'ha : turbativa del mercato, ovvero inquinamento di una societa'. Il punto infatti e' che al cittadino italiano non importa un fico secco se un Presidente della Regione o un responsabile della Protezione Civile, fanno sesso in uno Sport Club con Giuseppina Francesca o Antonio. Non gliene frega davvero niente, come giusto che sia. Ma allo stesso cittadino, pero' girano un po' le scatole se un proprio figlio o lui stesso, non puo' lavorare con gli stessi mezzi, o per niente anche, spesso, a parita' di meriti (esempio ottimistico) col figlio dell'imprenditore palazzinaro.

DDC