Ultimi' ora Luigi De Magistris interrogato a Salerno I sezione Penale, "why not ".
Lunedì 18 Giugno 2012 08:08
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Lo scorso gennaio l'attuale sindaco di Napoli, ex Sostituto Procuratore della Repubblica di Catanzaro Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi, consulente informatico, sono stati rinviati a giudizio per presunte acquisizioni illecite di tabulati telefonici di alcuni esponenti politici come Clemente Mastella e Romano Prodi, ritenute, all'epoca, necessarie durante l'inchiesta "why not" di cui era titolare l'attuale primo cittadino di Napoli. A rinviarlo a giudizio con questo capo d'imputazione è stata la Procura di Roma, dove, presso la seconda sezione penale ad aprile è iniziato il processo a De Magistris con ipotesi di accusa, da parte del Procuratore Aggiunto Alberto Caperna, di abuso d'ufficio per aver intercettato politici eccellenti senza autorizzazione (la procura capitolina aprì l'inchiesta su esposto presentato dagli intercettati) . . .
Luigi De Magistris, d'altro canto, è parte lesa in un procedimento strettamente allacciato a quello per cui è stato rinviato a giudizio: il processo cioè che è in corso a Salerno e che vede imputati politici e professionisti calabresi accusati di corruzione in atti giudiziari e falso ideologico, per avergli improvvisamente sottratto nell'ottobre del 2007 le inchieste Why Not e Poseidone. Tra questi ne citiamo alcuni: Dolcino Favi, ex procuratore generale facente funzioni presso la Corte d'appello di Catanzaro, Maria Grazia Muzzi, moglie dell'ex procuratore di Catanzaro e rinviata a giudizio insieme al marito Mariano Lombardi (morto il 1° marzo 2011), Salvatore Murone, ex procuratore aggiunto presso la Procura dellaRepubblica di Catanzaro, Giancarlo Pittelli penalista catanzarese e parlamentare del Pdl, Giuseppe Galati, parlamentare del Pdl ed ex sottosegretario alle "attività produttive" e Antonio Saladino già condannato al oltre tre anni di carcere. L'ex pm di Catanzaro dopo aver appreso, a mezzo stampa, di non essere più titolare delle sue inchieste si costituisce parte civile entro i termini di legge. Le inchieste sottratte al magistrato stavano evidenziando un sistema di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, che coinvolgeva ( nel caso della Poseidone) il generale della guardia di finanza W. C. Lombardo, all'epoca dei fatti consigliere dell' allora Commissario Europeo alla Giustizia ed un comitato politico - affaristico - istituzionale che avrebbe gestito illegalmente denaro pubblico destinato alla Regione.
Tribunale di Salerno - 18 giugno 2012 - Aula C della I sezione Penale - Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris dinanzi al Pm Maria Chiara Minerva e al collegio presieduto dal Pesidente De Luca a latere Marilena Albarano e Fabio Zunica, difeso dal proprio legale avv. Stefano Montone, è stato interrogato dall'avvocato Giovanni Lacaria in riferimento all'iscrizione nel registro degli indagati in data "31 gennaio 2007" di Antonio Saladino, ex Presidente della Compagnia delle opere della Calabria nell'ambito dell'inchiesta why not.
" Le società così come ricostruito nei decreti di perquisizione erano riferibili al Saladino" risponde, all'avv. Lacaria, l'ex Procuratore di Catanzaro " Il salto di qualità - continua- nei confronti di Saladino si ebbe dopo la perquisizione, perché fu una perquisizione positiva, ma non ricordo se presso l'abitazione o gli uffici" si tratta degli uffici della Why not in data 8 febbraio 2007.
In quella circostanza "furono acquisite agende, rubriche, file, personal computer, contratti, e materiale vario, tanto che ricordo che la polizia giudiziaria fu molto soddisfatta". Tale perquisizione ordinata dal pm De Magistris sarebbe avvenuta presso la sede della Why not in via Rocco Scodellaro 9.
"Saladino non è stato indagato solo in base ai finanziamenti pubblici" testimonia ancora l'attuale sindaco di Napoli - " la capacità del Saladino era anche quella di intrattenere rapporti tra mondo della impresa e politico istituzionale (...) quindi un ruolo un po' più ampio rispetto al Saladino in quanto percettore di finanziamenti pubblici"
Alla domanda "Lei ha trovato dei finanziamenti pubblici della comunità europea" il sindaco di Napoli risponde " Non lo ricordo". Dopo la sospensione dell'udienza, il controesame a De Magistris riprende alle 10.
L'avvocato Giovanni Lacaria facendo riferimento al decreto di perquisizione 26/11/2008 dichiara: "Dalla relazione dei carabinieri di Lamezia Terme inviata al dottor De Magistris risultano esuguite perquisizioni in date successive". "Nell'indagine Why not io non posso ricordare la scadenza temporale ... avendola seguita senza soluzione di continuità dall'agosto del 2006" risponde ancora il sindaco di Napoli che non si è sottratto a rendere testimonianza su tutti i numerosi dettagli ai lui richiesti dagli avvocati Lacaria e Della Monica codeifensori di Anatonio Saladino, l'imprenditore già condannato lo scorso gennaio a 3 anni e 10 mesi di reclusione per Associazione per delinquere.
Va ricordato che tra le utenze individuate in fase d'indagine, c'erano quelle del Procuratore nazionale antimafia ed altri magistrati della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, alcuni parlamentari, tra cui il Presidente del Consiglio, il Ministro e il Viceministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia Mastella, l'utenza della Presidenza del Consiglio, e quelle dei principali ministeri ai vertici della Guardia di finanza, oltre alle utenze riferite all’ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Furono richieste anche le intestazioni anagrafiche di numerose utenze telefoniche fisse e mobili riconducibili al Consiglio superiore della magistratura...
Nell'ambito delle due inchieste sottratte all'ex pm nel 2007 è emersa la legittimità dei procedimenti costituzionali, come pure regolarmente richiesti e acquisiti i dati di traffico telefonico.
Su Clemente Mastella Luigi De Magistris dichiara molto chiaramente di aver rintracciato dalle carte sequestrate a Saladino un effettivo intreccio tra l'imprenditore e l'allora Ministro. Ogni altro fatto, saliente ai fini delle inchieste, emerse anche da intercettazioni disposte dalla procura e ritenute legittime dalla Procura salernitana in quanto le utenze intercettate rientravano nelle indagini, come quella usata da Mastella (ad esempio) appartenente al Ministro della Giustizia. Eppure l'ex ministro Mastella fu prosciolto da ogni accusa poco dopo, appena avvenuta la sottrazione di Why not al pm de Magistris: il caso.
Doveredicronaca
Delle stesso autore: Sandra Mastella-Lonardo ... la sua verità e il "rinnovato entusiasmo"
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