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Non premeditarono. Amanda e Raffaele entrambi colpevoli: violenza sessule e omicidio volontario.


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Oggi. La Corte d'Assise di Perugia ha confermato la condanna. Raffaele Sollecito e Amanda Knox hanno avuto 25 anni e 26 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher, la ragazza uccisa a Perugia la notte del 1 novembre del 2007. Violentarono e uccisero Meredith insieme e Rudy Guede in un crescendo di violenza. L'afferramento al collo cosi' violentemente da procurare ecchimosi; atto indicato da alcuni dei consulenti come il principale fattore della morte per asfissia, ma il gesto come dice la sentenza " dovette essere finalizzato anche a limitare la libertà di movimento della ragazza, a intimorirla, convincerla a non opporre resistenza e consentire a chi l'aggrediva di dare libero sfogo agli impulsi che in quel momento dovevano farla da padroni". Amanada e Raffaele inoltre erano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Aggravante questa per l'opinione pubblica, e non attenuante per i giudici. La vittima invece non era sotto l'effeto di alcuna bevanda contenente alcol, ne' sostanza stupefacente.

Complici dunque anche di violenza sessuale: per aver assistito e partecipato. Tra le quasi 500 tracce biologiche, infatti, anche il  Dna dei due colpevoli emerse dal tampone vaginale della vittima. Si lasciarono prendere un po' la mano insomma durante una violenza " di gruppo", mentre Meredith, secondo la sentenza, tento' di oppore resistenza con la propria forza fisica. La Knox ha avuto inoltre un'anno di carcere in piu' rispetto all'ormai ex fidanzato per il reato di calunnia; nel terntativo di discolparsi, aveva cercato di coinvolgere un conoscente che risulto' non essere neache presente sul luogo del delitto, come la ragazza invece testimonio'. Il delitto sarebbe stato commesso poi "senza alcuna programmazione, senza alcuna animosità o sentimento rancoroso contro la vittima, che in qualche modo possano essere visti quale preparazione-predisposizione al crimine". Questo dice la sentenza con cui i giudici di Perugia hanno confermato la condanna gia' emessa in primo grado. La sentenza di oggi afferma inoltre che: " il quadro emerso dalle indagini comporta come esito necessario e strettamente consequenziale l'attribuzione dei fatti reato ipotizzati a entrambi gli imputati, quadro complessivo dunque, unitario, senza vuoti ne'incongruenze".

Dovere Di Cronaca

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