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VANACORE. AL TERMINE DEI FUNERALI LO SFOGO DELLA MOGLIE PINA.


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Monacizzo (TARANTO ). Un intero paesino oggi si e' stretto intorno alla sofferenza della mogie Pina e dei due figli Marco e Mirko, la famiglia  del Signor Pietro Vanacore. Si erano trasferiti in questa frazione di Torricella 16 anni fa. Ieri l'autopsia eseguita dall'anatopo patologo, dott. Massimo Sarcinella: annegamento con entrambi i polmoni pieni d'acqua e nessuna  violenza sul corpo rimasto per oltre tre ore a mare. Tra i dettagli emersi pero': nell'apparato digerente del cadavere sono stati trovati pezzi di zeppole, un dolce meridionale.  Vanacore quindi le avrebbe mangiate prima di suicidarsi? Questo ed altri elementi appresi durante gli accertamenti e le testimonianze successive al fatto hanno posto dei dubbi sulla determinazione del soggetto a compiere effettivamente il gesto. Il che ha indotto ieri il Sostituto Procuratore di Taranto, Maurizio Carbone, ad aprire un'inchiesta sulla morte di Pietrino, con l’ipotesi di reato istigazione al suicidio. Tra circa un mese sono attesi anche altri risultati dai prelievi autoptici effettuati sul cadavere presso l'obitorio dell'ospedale di Taranto: in particolare si aspettano dettagli circa la presenza nell'organismo di anticrittogamico. Perche'? Si tratta di un pesticida che se fosse stato assunto dal Vanacore, lo avrebbe aiutato a morire : ingerito, volontariamente insieme al dolce, sarebbe tra le concause della morte per affogamento(impedisce il vomito e congestiona il corpo); viceversa prenderebbe sempre piu' corpo il sospetto dell'istigazione al suicidio da parte di ignoti. A questo proposito poco fa al termine dei funerali si e' levata come una unica unanime testimonianza, unita alle parole della moglie affranta, ma lucida nel dire :" non l'avrebbe mai fatto..., mai e  non ora... ".

davide scannapieco

la famiglia di pietro vanacore ai funerali

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