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Par condicio: l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni torna indietro.


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Agcom Oggi pomeriggio l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha sospeso il provvedimento che stabiliva: "i notiziari diffusi dalle emittenti televisive e radiofoniche nazionali e tutti gli altri programmi a contenuto informativo... si conformano con particolare rigore ai principi di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e dell'apertura alle diverse forze politiche, nonché al fine di garantire l'osservanza dei predetti principi, allo specifico criterio della parità di trattamento tra i soggetti e le diverse forze politiche".
La decisione dell'AgCom arriva dopo quella del Tar del Lazio che ha sospeso il regolamento accogliendo la richiesta di Sky e Telecom Italia Media.
Il comunicato stampa dell'Autorità recita: “In seguito alla sospensione disposta dal TAR delle disposizioni che, in conformità al regolamento della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, equiparavano i programmi di informazione a quelli d’informazione politica per le emittenti televisive private, la Commissione Servizi e Prodotti (CSP) dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella sua seduta odierna, ha annullato le disposizioni in questione.

Di ciò la CSP ha dato comunicazione alla Commissione parlamentare di vigilanza per le valutazioni di sua competenza, in considerazione che i principi che regolano l’informazione e la comunicazione politica nel periodo elettorale sono comuni alla concessionaria pubblica e alle televisioni private e che fino ad oggi sono state omogenee le due distinte discipline regolamentari di applicazione.La CSP ha inoltre invitato il Consiglio di amministrazione della Rai a riconsiderare le decisioni da esso assunte in materia in relazione a quanto sopra e alla luce della lettura, data dal TAR, dell’art. 2 della legge n. 28/2000 e delle sentenze della Corte Costituzionale. “

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