Google+

VANACORE: IL GIALLO SENZA FINE.


clicca qui per le news su Kayenna.com

Vanacore e Busco IERI a Roma si è svolta la quarta udienza del processo per la morte di Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa con 29 coltellate la sera del 7 agosto del 1990 a via Poma 2, che vede come unico imputato Raniero Busco.

L'avvocato di Busco ha cosi' parlato della morte dell'ex portiere Pietro Vanacore e testimone chiave al processo: "Il mio cliente -ha detto- è sconcertato dal suicidio... La tesi del pubblico ministero secondo cui qualcuno sarebbe entrato per primo nell'appartamento, avrebbe visto il corpo e poi fatto alcune telefonate, spiegherebbe il senso di colpa di Vanacore. Del resto quel mazzo di chiavi è stato preso dalle mani della portiera. Ma la posizione di Busco esula da quella di Vanacore e da chiunque altro soggetto interessato a via Poma. La notizia del suicidio di Vanacore ha sconcertato Busco. È difficile ipotizzare che cosa passa nella testa della persona che si vuole togliere la vita». ...Le chiavi. " ...La circostanza che le chiavi siano state sequestrate nella portineria e che non siano state trovate tracce di Dna di Vanacore né sugli abiti di Simonetta Cesaroni -ha spiegato il p.m. Ilaria Calo'- né sulla porta di ingresso, dimostra che il portiere ha scoperto il corpo prima della sorella di Simonetta e che invece di chiamare la polizia...fece tre telefonate dal luogo del delitto e poi richiuse la porta usando le chiavi di riserva appese a un gancio dietro la porta...." Le tre telefonate in oggetto furono fatte secondo la ricostruzione indiziaria a "Francesco Caracciolo, Corrado Carboni e al commercialista Salvatore Volponi, datore di lavoro della ragazza". Il portiere Pietro Vanacore avrebbe telefonato ai tre dimenticando l'agendina sulla scrivania dell'ufficio, che fu poi consegnata al padre della vittima tempo dopo, e direttamente dall'ispettore che la trovo' sul tavolo. L'importanza delle chiavi dunque come " snodo fondamentale": non erano dove avrebbero dovuto essere, e non solo; per sequestrarle, la stessa sera del delitto, gli agenti dovettero strapparle dalle mani della portiera G. De Luca nonché moglie del testimone Vanacore. Cordoglio intanto è stato espresso anche durante il processo per la scomparsa dell'uomo che inizialmente fu tra i sospettati e poi scagionato; senza nulla togliere pero' alle responsabilità dei signori Vanacore nell'aver, nolenti o volenti, coperto qualcuno.
Sarebbe stata anche incinta la povera Simonetta, questa l'ipotesi per il movente.
La vittima sempre secondo le ricostruzioni indiziarie avrebbe confidato alla sorella di avere un ritardo nel ciclo mestruale, Raniero, che ricordiamo essere l'unico imputato, appresa la notizia,

DDC

fbPixel