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Cucchi: subì lesioni, ma causa del decesso fu disidratazione


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cucchi morto per disidratazione Stefano Cucchi, il ragazzo romano morto in circostanze sospette lo scorso 22 ottobre, subì delle lesioni traumatiche, ma la causa diretta del decesso è stata la disidratazione legata all'eccessiva perdita di peso. Questo è quanto emerge dalla relazione della commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia del servizio sanitario nazionale, votata oggi all'unanimità. La relazione sarà ora trasmessa alla Procura e al Presidente del Senato Schifani.

Il ragazzo, arrestato per possesso di stupefacenti, era stato trasferito dal carcere all'ospedale romano Pertini dove morì dopo una settimana di agonia. L'obiettivo della commissione, a detta del Presidente Ignazio Marino, era di stabilire se nella vicenda Cucchi ci fosse stata la "piena e completa attuazione del derceto del 2008 che indica con chiarezza che chi si trova in stato di detenzione ha gli stessi diritti alla salute degli altri". Sono state accertate comunque delle responsabilità dei medici: "qui c'é la sensazione forte della commissione che abbia prevalso la questione degli aspetti cautelativi rispetto a quelli sanitari" e ci sono inoltre le prove che la morte del ragazzo sia sopravvenuta ore prima dei tentativi di rianimazione.

Resta il fatto che Cucchi è morto per disidratazione: a quanto pare, dopo aver subito le lesioni ed essere stato ricoverato, il ragazzo ha cominciato a rifiutare cibo e acqua per attirare l'attenzione dei legali e del mondo esterno. Ciò avrebbe causato una repentina perdita di peso - 10 chili in 6 giorni. Secondo la relazione "nessun medico, nella giornata antecedente al decesso, si è probabilmente reso conto che la situazione del paziente aveva ormai raggiunto un punto di non ritorno" e per questo motivo non c'è stato un adeguato monitoraggio del ragazzo.

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