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Giri di denaro e "suicidio legalizzato"... L'inchiesta a Londra sulla morte di Kathleen Dobson


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la vergogna del suicidio assistito Nei Paesi Bassi si discute sulla "legalizzazione" del "suicidio assistito"...
"La vita è un diritto, non un dovere. E il suicidio assistito dovrebbe essere legalizzato, a partire dal 70esimo anno di età a persone sane che non vogliono più vivere." queste le parole di Marie José Grotenhuis, 62 anni, una donna olandese con una lunga carriera nel management (dalle scuole ai ministeri), che è diventata portavoce del gruppo "Of Free will", composto principalmente da intellettuali, politici e scrittori che condividono un comune obiettivo: legalizzare il suicidio assistito per anziani stanchi di vivere...che ritengano ormai completa la propria vita...vedovi affranti... Secondo tali attivisti, la società di oggi non porrebbe "sufficiente attenzione all'idea della morte". "Il suicidio è demonizzato, eppure ogni anno si uccidono centinaia di anziani" affermano i promoters dell'iniziativa, che hanno già raccolto migliaia di firme per il "progetto"...
Intanto a Londra è appena stata aperta l'inchiesta sulla morte di una signora benestante di 74 anni, Kathleen Dobson, affetta da artrite reumatoide, una malattia  autoimmune dolorosa e invalidante, ma assolutamrnte curabile. L'artrite colpisce moltissime donne dopo i  50-60 anni di età; ma pare si sia cercato di indurre al "suicidio" le più ricche. La Dobson, infatti, si sarebbe "spenta" a Zurigopochi giorni fa in circostanze alquanto sospette...nella clinica svizzera Dignitas che, pare, pratichi il "suicidio assistito". 

Nella stessa clinica non molto tempo fa una donna di 76 anni non affetta da alcun tipo di patologia, chiese di morire per non restare vedova. La clinica  "Dignitas" l'accontentò. Oltre a questi due scandalosi casi la Dignitas ha già assistito la morte di varie centinaia di persone...

Mario Guarini

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