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Pasquale Basile, sindaco di Scalea e leader di Lista Civica, è stato arrestato per associazione mafiosa


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arrestato sindaco scaleaCosenza -12 luglio -  Pasquale Basile, 53enne sindaco di Scalea, è stato arrestato oggi, insieme a parte della sua giunta, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d'asta, corruzione e minacce. In manette anche alcuni assessori e consiglieri comunali: Raffaele De Rosa, 46 anni, assessore all'ambiente ed alle reti idriche, il trentenne Antonio Stummo alla Viabilità e Francesco Galiano, assessore al commercio, attività produttive e politiche occupazionali.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Dda (Direzione distrettuale antimafia) sempre di Catanzaro. In manette col sindaco della nota località balneare calabrese anche alcuni assessori, il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, Antonino Amato, l'avvocato Mario Nocito ed il 51enne ex comandante della polizia municipale Giovanni Oliva.

E' dal luglio 2010 che sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori c'è la spartizione e la gestione di appalti e malaffare controllati dalla criminalità organizzata, due, in particolare, le cosche al vaglio: i Valente e gli Stummo. L'indagine fu avviata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza diretti del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli e dal sostituto Vincenzo Luberto.

Alle elezioni comunali di tre anni fa la 'Ndrangheta ha votato Lista Civica Scalea con candidato sindaco proprio Pasquale Basile, il quale in cambio dell'appoggio elettorale ed alla nomina di sindaco (ottenuta il 28 marzo del 2010) ha di fatto ceduto alle due 'ndrine il controllo degli appalti del comune di Scalea.

L' inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro oggi ha portato all'arresto di altre 34 persone, su ordine del gip Gabriella Reillo, tra cui il consigliere comunale Luigi De Luca e l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Scalea, nonché vicesindaco, Maurizio Ciancio. Arresti anche a Salerno, Bari, Matera e Terni, mentre un mare d'omertà legava politici e cittadini da quello che si può definire il male sociale del secolo: voto di scambio. 

Riciclaggio - I finanziamenti di sospetta provenienza erano destinati all'apertura di supermercati, agenzie viaggio, concessionarie di auto, negozi di abbigliamento, cosiddette lavanderie (attività con le quali cioè si ripuliva denaro proveniente da attività illecite); ma anche al settore immobiliare, al settore turistico, con stabilimenti balneari realizzati su suolo del Comune di Scalea.
Sono stati preventivamente sequestrati: 22 società ed aziende, 81 immobili, ville, negozi, terreni agricoli, Jaguar, Bmw, Mercedes, auto d'epoca, conti correnti con saldi la cui somma supera i 2.600.000 di euro in attivo; il sequestro preventivo è stato applicato dal raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri anche su alcuni yacht e polizze assicurative.
V. Chiarello per
Doveredicronacaâ„¢

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