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Lutto nazionale per la strage di Lampedusa, Papa Francesco: " Mi viene la parola vergogna. E' una vergogna"


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Lampedusa Lutto NazionaleDolore. Impotenza. Rabbia. Sono i sentimenti che avvertiamo assistendo all'ennesima strage di migranti. 

Il bilancio dei morti è destinato a salire, sarebbero oltre 200 i cadaveri recuperati dalle acque di Lampedusa, tra cui donne e bambini.

Ed erano cinquecento i clandestini provenienti dall'Africa subsahariana a bordo del natante partito dalle coste libiche. Fatale il fuoco acceso sul barcone per comunicare con la terraferma a poca distanza ormai dalla meta, a 700 metri dall'Isola dei Conigli si sarebbero fermati in seguito ad un'avaria.

Moltissimi i volontari  che con i pescatori lampedusani stanno partecipando allo strazio del recupero di queste centinaia di vite spezzate. La tragedia, che avrebbe avuto inizio con l' incendio causato dal tentativo di improvvisare dei "fuochi" bruciando alcune coperte,  fuochi in dotazione per legge a tutte le imbarcazioni, sarebbe dovuta anche al mancato soccorso ricevuto da parte di alcuni pescherecci. Sulla dinamica e sulla eventuali responsabilità penali di questo disastro farà luce la magistratura, mentre le autorità italiane proclamano il lutto nazionale per la giornata di domani, venerdì 4 ottobre.


Vergogna. E' da Papa Francesco che arrivano le parole più significative: "Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell'ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene la parola vergogna. E' una vergogna" ha detto Papa Bergoglio durante un convegno sulla enciclica scritta da Giovanni XXIII e intitolata: 'Pacem in terris'.

La Conferenza Episcopale commenta così: "una notizia che fa sorgere sentimenti di tristezza e indignazione perché non possiamo continuare a contare morti come se fossimo semplicemente testimoni", mentre l'Unicef chiede accoglienza e protezione dei migranti superstiti e soprattutto l'aiuto per i bambini già arrivati in Italia: "Appare sempre più necessario garantire ai migranti accoglienza, a partire da un arrivo in condizioni di sicurezza nel nostro territorio" a dirlo è Giacomo Guerrera, Presidente dell’Unicef Italia che in una nota scrive:“Esprimo a nome dell’Unicef Italia cordoglio e dolore per l’ultima tragedia che si è compiuta questa mattina a largo delle coste della Sicilia. Ancora un altro barcone, altri migranti, altre notizie di persone che hanno perso la vita durante l’ennesimo viaggio della speranza. Ancora altri bambini coinvolti”.

L'omissine di soccorso è reato penale.
"Rifiutare il soccorso in mare, in tale circostanza equivale a contribuire ad una strage” è quanto dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi circa il mancato soccorso da parte di alcuni motopescherecci, che, pur avendo avvistato l' SOS degli sfortunati passeggeri, ne avrebbero ignorato il grido d'aiuto. In caso contario li avrebbero salvati tutti.
In merito al mancato salvataggio dei profughi tuonano le parole del sindaco di Linosa e Lampedusa, Giusi Nicolini : " Il nostro Paese ha processato pescatori, armatori che hanno salvato vite umane per il reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e allora quello che deve fare oggi il Governo è  cancellare subito questo reato e cambiare queste norme".

Il reato di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina è stato introdotto dal pacchetto sicurezza del 2 Luglio 2009.

Redazione online

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