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La Russia a confronto con il XXI secolo


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Incontro con Sergey Baburin, Rettore della RUTSE (Russian State University of Trade and Economics) - Facoltà di Scienze Politiche, Università di Salerno
19 maggio 2010

risorse energetiche, materie prime, sicurezza internazionale, scambi culturali e partnership con i paesi europei, questi alcuni dei temi affrontati da Baburin nell'interessante incontro con gli studenti salernitani

Prima di addentrarci nelle tematiche che hanno caratterizzato la conferenza tenuta da Baburin pochi giorni fa a Salerno, due parole sull'uomo. Appena cinquantenne, già rettore dell'Università di Mosca, ex deputato, sostenitore di Putin, non estimatore di Gorbaciov, Baburin entra subito in sintonia con la platea di studenti, esperti e docenti, affermando che tutto ciò che ha fatto e tutto ciò che dirà è passione. Sicuramente una grande passione per la politica che lo porta appena trentenne dalla lontana Siberia al parlamento sovietico, dove è tra gli oppositori di Eltsin. Ma chiarisce subito che non sopporta Gorbaciov. I motivi? L'uomo sovietico più amato in occidente, a suo dire, è colpevole per aver permesso il disfacimento dell'URSS. E la passione traspare ancora: che cosa è la Russia? Domanda al suo pubblico. La Russia, dice Baburin, non è semplicemente una federazione russa, è un sistema di civilizzazione, è un insieme di stili di vita, di tradizioni, di vicende storiche, caratterizzato dalla lingua russa e dalla religione ortodossa. La Russia è un continuum sostiene Baburin, essa è esistita per secoli come tale, poi come URSS, e oggi è di nuovo Russia. Il crollo dell'URSS è stato il crollo della Russia. Ed è bene sapere che Baburin fu tra i pochi a votare contro il dissolvimento dell'URSS.

La Russia di oggi, ricorda Baburin, è un paese stabile che guarda al futuro, pronto a riaffermare la propria geopolitica. La Russia è un paese di mezzo, tra l'Europa e l'Asia, essa non può non guardare a queste due grandi realtà quali propri interlocutori. Così uno degli obiettivi russi è quello di creare una base di proficua collaborazione con l'Europa, da un lato, e con la Cina, dall'altro.
La creazione di relazioni stabili e reciprocamente vantaggiose tra la Russia e l'Europa ci conduce ad un altro aspetto della geopolitica russa, quello delle risorse energetiche. In un futuro non molto lontano, ricorda il rettore di Mosca, si giocherà una grande partita internazionale sulla questione delle risorse. E mentre i russi lavorano per la definizione di uno status quo delle risorse energetiche, altri paesi, come gli Stati Uniti, guardano alla possibilità di aumentare le proprie riserve energetiche. E per spiegare meglio la questione Baburin ha ricordato che, in uno dei suoi ultimi incontri, l'ex segretario di stato americano Condoleeza Rice aveva parlato della necessità di pensare a come suddividere le risorse russe una volta che questo paese avesse cessato di esistere. Affermazione che aveva chiaramente irritato i sovietici. E' chiaro quindi che la composizione di relazioni forti e stabili in tema di risorse energetiche - l'Europa rappresenta un partner molto importante per le materie prime russe - rappresenta il primo passo per la definizione di uno status quo sulle risorse energetiche.

Interessante è anche la lettura di Baburin dell'attuale crisi economica. Secondo il rettore di Mosca l'attuale crisi economica non esiste; si tratta di una crisi finanziaria: il sistema di Bretton Woods è crollato, il dollaro è in crisi e solo un cambiamento di rotta potrà portare ad superamento della crisi. Secondo Baburin la soluzione risiede nel passaggio da un mondo monopolare a un mondo multipolare, da un sistema fondato sul dollaro ad un sistema più complesso basato su più monete: il dollaro, l'euro e lo yen, con la possibilità di utilizzo di monete regionali, intendondo per regioni vaste aree del mondo.
In definitiva, dalle parole di Baburin, apprendiamo che la Russia è ormai nuovamente pronta ad assumere un ruolo di primo piano nel panorama internazionale, pronta a confrontarsi sul tema delle risorse energetiche, pronta a creare un nuovo capitolo di coesistenza pacifica, questa volta economica.

Nel frattempo, in piena sintonia con l'idea di rafforzamento delle relazioni tra Europa e Russia, Baburin propone l'avvio di uno scambio di docenti e studenti tra l'Università di Salerno e l'Università di Mosca, assegnando al polo salernitano, primo in Italia, il compito di aprire la strada di una special relationship culturale con i russi.

beatrice benocci


beatrice.benocci@libero.it

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