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Fiat, Pomigliano d'Arco: "Il plebiscito è fallito" ha detto Cremaschi...


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Pomigliano D'Arco referendum: vincono i sì ma Fiom dice no. E' terminato alle 4.00 lo scrutinio del referendum sull'ipotesi di accordo tra sindacati e Fiat per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. La partecipazione dei lavoratori al voto è stata pressocché totale con il 95,1% delle adesioni al referendum: le schede bianche 22 e quelle nulle 59. Hanno votato 4.642 su 4.881 aventi diritto. Il consenso corrisponde quindi al 63,4% con 2.888 sì, il dissenso al 36% con 1.673 no.

Questa ipotesi di accordo prevede che venga riconosciuta la cig straordinaria per due anni dall'avvio degli investimenti: la “Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria”(cig) è un ammortizzatore sociale che prevede un’integrazione al reddito dei lavoratori i quali, a causa di crisi aziendali di carattere strutturale come ad esempio la predisposizione di nuovi impianti... vedano ridotto il proprio orario di lavoro o la sospensione dell'attività...

I sì sono stati al di sotto del 70%, la soglia cioè sotto la quale la Fiat sarebbe pronta a rimettere in discussione l'investimento di 700 milioni per produrre la nuova Panda. Pomigliano conta 47mila abitanti ed il solo stabilimento Fiat contribuisce in maniera preponderante al Pil industriale della Campania che nel 2009 é stato di 95.233,7 milioni di €... La Fiat ora dovrebbe continuare a garantire il lavoro a 17mila persone. 

Fiom e Slai Cobas, insistono nell'opporsi a quest'accordo. Giorgio Cremaschi Federazione Impiegati Operai Metallurgici, ha dichiarato stamane che "l'operazione plebiscito" tanto attesa dall'azienda con questi numeri sarebbe fallita.

L'ipotesi di accordo così com'è prevede un'orario individuale di lavoro pari a 40 ore, l'apertura della fabbrica 24 ore su 24, con 120 ore annue di straordinario (80 in più delle 40 previste ). Durante l'orario di lavoro gli operai avrebbero pause dieci minuti... e la pausa mensa solo a fine turno.

In caso di assenze improvvise o patologie non certificate l'Azienda si riserverebbe di non pagare i primi tre giorni, mentre una commissione esaminerebbe i casi più"critici" per i quali prevedere invece la retribuzione.

Circa il diritto allo sciopero, inoltre, se questo violasse i termini dell'accordo sarebbe economicamente sanzionato

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