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Bologna 2 agosto 2010. Bersani: " Un Governo deve guardare la gente negli occhi"


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Bologna 2 agosto 2010 L'orologio segna le 10,25. Ed alle 10,25 tre fischi di locomotiva hanno scandito l'istante della strage, l'attimo preciso della deflagrazione, quando la bomba esplose nella sala d'attesa della stazione sconvolgendo e terrorizzando non una città, ma tutta l'Italia.

Il presidente dell'associazione delle vittime della strage si è detto sconcertato per la decisione di non inviare alcun esponente alla 30° commemorazione della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

Paolo Bolognesi, che da anni si batte per l'abolizione del segreto di Stato afferma" la Strage di Bologna è stata la strage di tutto il Paese. Il governo si sta dimostrando così coimputato, inoltre credo che sia uno schiaffo, un'offesa per tutta la nazione, un comportamento di chi non è in grado di assumersi delle responsabilità". L'incontro con i familiari delle vittime nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio si è svolto alla presenza del prefetto Angelo Tranfaglia seduti in sala: il figlio del giudice Emilio Alessandrini, ucciso dai terroristi di Prima Linea, Agnese Moro e Pierluigi Bersani, segretario del Pd. E Bersani ha poi detto partecipando al corteo dei cittadini e dei familiari delle vittime, a proposito dell'assenza delle massime cariche di Governo: " È molto, molto triste, speravo che all'ultimo momento ci ripensassero, una cosa che non può essere accettata, perché è chiaro che ci sono dei problemi come il segreto di Stato..., ma un governo deve affrontare queste situazioni e deve guardare la gente negli occhi..."

Si legge così oggi sui manifesti affissi alla stazione" 30 anni di veleni contro le tante verità accertate di premi per gli assassini di mandanti ancora senza volto di Segreti di Stato"

Il palco è stato allestito davanti all'ingresso principale della stazione ferroviaria di Bologna, dove hanno parlato il segretario di Rifondazione  Comunista, Paolo Ferrero, il prefetto Angelo Tranfaglia, in vece di rappresentante del Governo. Mentre il commissario prefettizio,  Anna Maria Cancellieri intervenuta questa mattina nella sala del consiglio comunale, aveva esortato al grande rispetto per questa commemorazione, contro ogni polemica verso uno "Stato" palesemente omertoso. Le sue parole:"Ho ritenuto che la sala del Consiglio fosse il luogo adatto per il momento più solenne e sofferto", ha spiegato annunciando l'incontro iniziato stamattina alle 8.30 a Palazzo d'Accursio con l'Associazione Familiari Vittime della Strage alla Stazione di Bologna, le autorità e i rappresentanti delle città, degli enti e delle associazioni aderenti alla manifestazione. "In quel periodo - ha detto il commissario prefettizio Cancellieri - lavoravo alla Prefettura di Milano e alla notizia reagii pensando che fosse accaduto qualcosa che potesse davvero toccare la Repubblica. Ebbi paura per il Paese e andai in ufficio per capire se c'era bisogno di qualcosa"...

Oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato a Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage ha scritto: " La trasmissione della memoria di quel tragico fatto e di tutti quelli che in quegli anni hanno insanguinato l'Italia non costituisce solo un doveroso omaggio alle vittime di allora, ma impegna anche i magistrati e tutte le istituzioni a contribuire con ogni ulteriore possibile sforzo a colmare persistenti lacune e ambiguità sulle trame e le complicità sottese a quel terribile episodio. È un tale sforzo il modo migliore di corrispondere alle attese di tutta la nazione e all'ansia di giustizia di chi è sopravvissuto tra penose sofferenze e dei famigliari delle vittime. Sono decorsi trenta anni da quel terribile 2 agosto 1980, quando il devastante attentato alla stazione centrale di Bologna provocò ottantacinque morti e oltre duecento feriti. A essi e ai loro famigliari  va il mio pensiero commosso e partecipe. La vita di inermi cittadini fu quel giorno spezzata dalla violenza di ciechi disegni terroristici ed eversivi. La definizione delle loro matrici così come la individuazione dei loro ispiratori hanno dato luogo a una tormentata vicenda di investigazioni e processi non ancora esaurita"

Il Presidente Napolitano ha poi concluso l'intervento scritto rivolgendosi a Paolo Bolognesi: "Altrettanto essenziale è adoprarsi per diffondere sempre di più nel Paese una cultura del confronto democratico e della tolleranza tale da prevenire il ripetersi di analoghi rigurgiti di violenza. Con questi sentimenti, esprimo a lei, signor Presidente, e a tutti i famigliari di chi ha perso la vita in quella orribile strage, la mia affettuosa vicinanza, interpretando i sentimenti di solidarietà dell'intero Paese"


DDC

                                Camilla Andrini e Rossella Zuffa, sono nate nel 1980 a Bologna.

                                                                                     

                                               

2 agosto 1980 207 feriti 85 morti


Paolo Bolognesi l'anno scorso. Il 2 agosto 2009


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