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12 gennaio: cronaca di un pomeriggio in Parlamento.


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Dall'inviato G.Pinto

La commissione Giustizia di Montecitorio ha esaminato tutti gli emendamenti presentati al testo sul legittimo impedimento per premier e ministri a comparire alle udienze. E' stato il si'.
Nell' Aula del Senato invece e' scoppiato lo scontro. La tensione sul "problema" Giustizia  e' culminata con la richiesta, da parte della presidente dei senatori del Pd  Finocchiaro, di sospendere la seduta dopo aver saputo della imminente presentazione di un certo decreto....  Il presidente Schifani non ha accolto la richiesta  imponendo il prosieguo della seduta, ma e' esploso il caos.
Cosa stava per succedere? Il governo ha preparato un decreto per sospendere alcuni processi fino a tre mesi, in attesa che l'imputato decida se ricorrere al rito abbreviato. Decreto che, secondo l'opposizione, calzerebbe come un guanto per tamponare, se non risolvere, i problemi  processuali del nostro Premier Silvio Berlusconi.
Angelino Alfano per convincere i presenti e l'opinione pubblica sulla buona fede di questi provvedimenti, ha spiegato che "quella che si vuole fare è una riforma al servizio dei cittadini che prevede velocità nei processi e riforma della Costituzione". Su questo punto pero' il  presidente della Camera, Gianfranco Fini, si e' nuovamente dichiarato contrario  all'uso distorto della decretazione d'urgenza" che "soffoca il libero dibattito parlamentare".
Nel frattempo il Pd in Senato ha minacciato di ricorrere all'ostruzionismo domani, se il testo del 'processo breve' non tornerà all'esame della commissione Giustizia, dopo le modifiche introdotte al testo iniziale. "Qui in Senato - dice la presidente dei senatori Democratici, Anna Finocchiaro - siamo già di traverso, abbiamo chiesto che il provvedimento torni in commissione perché questi emendamenti presentati dalla maggioranza introducono delle parti assolutamente nuove rispetto al testo discusso in commissione. Abbiamo presentato dieci tra pregiudiziali e sospensive e se non verrà accolta la nostra richiesta di tornare in commissione faremo ostruzionismo e presenteremo centinaia e centinaia di emendamenti".
Non ha taciuto poi neanche Pier Luigi Bersani: il Pd si metterà "di traverso con tutte le forze -ha detto-  in questo modo governo e maggioranza stanno entrando su un terreno pericolosissimo".

Intanto il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo ha annunciato che la legge in questione sara' pronta in tempi serratissimi: "a fine gennaio o al massimo nella prima settimana di febbraio. Poi -ha aggiunto- fatti legge e decreto, questi due provvedimenti mica li possiamo far cadere..."
In finale di questa edificante giornata "politica", il presidente del Senato, Renato Schifani, ha aggiornato i lavori parlamentari sul processo breve a domani, convocando per le 9 la conferenza dei capigruppo. All'ordine del giorno, le proteste dell'opposizione per l'andamento dei lavori e la richiesta di rimandare il testo in commissione Giustizia.
Inutile per ora aggiornarvi sulla questione tasse e fisco: in questo momento non sarebbe onesto da parte nostra, per la scarsita', quasi nullita' di informazioni.  La speranza pero' e' l'ultima a morire, come quella di un'amministrazione della "cosa pubblica" assolutamente piu'onesta.

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