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Tirrenia, sciopero confermato: 30 e 31 non si viaggia.


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sciopero 30 e 31 agosto Privatizzazione Tirrenia. Continua il braccio di ferro tra Governo e lavoratori dopo il fallimento dichiarato il 12 agosto scorso dalla Compagnia pubblica di traghetti.

Circa quindicimila passeggeri non potranno imbarcarsi sulle navi di Tirrenia e Siremar il 30 e 31 agosto. I lavoratori della Compagnia sciopereranno per un totale di 48 ore. La protesta è stata indetta da Uilt Trasporti e Federmar Cisal. Fit Cisl e Filt Cgil si sono dette invece contrarie allo sciopero.

Giuseppe Caronia segretario generale Uil trasporti spiega le ragioni della protesta rispondendo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli il quale aveva  convocato i sindacati per lunedì 6 settembre dichiarando l'illeggittimità di uno sciopero non ammesso prima del 5 settembre. La Uiltrasporti va anti dicendo:"Confermiamo lo sciopero del 30 e 31 agosto perché la convocazione per il 6 settembre ha l'aria di una sfida ai lavoratori che hanno deciso di scioperare-non solo, ma aggiunge che- le dichiarazioni di Matteoli rispetto al 6 sono evidentemente strumentali perché dichiarare che vedrà i sindacati il 6 per settembre mi sembra specioso: ha avuto mesi per convocarci e affrontare serenamente un percorso per trovare soluzioni adeguate. Non lo ha fatto e improvvisamente avviene in questi giorni il miracolo, mentre da un mese abbiamo dichiarato lo sciopero e abbiamo fatto numerose richieste di convocazione. Nel frattempo -aggiunge- c'è anche stata la dichiarazione di stato di insolvenza di Tirrenia e mi sembra difficile che ora in pochi giorni si possa avere novità concrete o qualche prospettiva". La Tirrenia era stata commissariata dopo il fallimento dichiarato il 12 agosto scorso e l'incontro programmato dal Ministero in data 6 settembre 

dovrebbe avvenire alla presenza di Silvio Berlusconi, attuale Presidente del Consiglio, al tavolo delle trattative tra i Ministeri dell'Economia, del Lavoro con  l'Amministratore straordinario di Tirrenia.

Coronia dichiara l'avallo allo sciopero da parte dell' Organizzazione Sindacati Autonomi e di Federmar Cisal che, dice "incroceranno le braccia e se ci precettano -continua- andiamo lo stesso allo sciopero. Riterremo un atto grave quello della precettazione che sarebbe una violenza inusitata. In questa vicenda si misurano due diritti costituzionalmente garantiti. Quello allo sciopero e dei lavoratori di lottare per il proprio posto di lavoro che è, secondo me, prevalente su quello della libertà di movimento. Mi aspetto che gli utenti sapranno individuare i responsabili, cioè il governo e il ministro Matteoli"". Sempre rispondendo a Matteoli spiega perchè non è stato possibile evitarlo:"Siamo consapevoli che Ã¨ uno sciopero fuori dalle regole, ma se non lo avessimo dichiarato ci sarebbe stato il rischio di agitazioni spontanee"ha detto.

Lo sciopero sarà annullato però, dichiara d'altronde il sindacato, nel caso di un incontro con il governo che porti ad una serie di garanzie scritte (sui livelli occupazionali, gli ammortizzatori sociali e il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali) legate alla privatizzazione del gruppo Tirrenia.

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