Monte dei Paschi e i Derivati
Venerdì 25 Gennaio 2013 15:46
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Il buco di Monte dei Paschi sarebbe stato visibile, almeno a Bankitalia e a Consob, già dal 2009, ma con l'utilizzo degli strumenti derivati, questi "problemini" di bilancio sono stati spostati negli anni.
Ora ci saranno le ovvie conseguenze, ma posso tranquillizzare i lettori che nel caso fossero risparmiatori presso Monte dei Paschi i loro conti correnti sono al sicuro fino a 100 mila euro grazie alla tutela del Fondo Interbancario di tutela dei depositi e lo stesso vale per i conti di deposito. Per i mutui nessun problema, per azionisti e obbligazionisti della banca c'è qualche rischio in più, perchè sono coloro che vengono rimborsati per ultimi, perdendo gli interessi,e ricevendo il capitale a rimborso solo per la quota proporzionale al ricavato dalle vendite delle attività .
La banca per coprire il buco di bilancio emetterà per l'ammontare di 3,9 miliardi di euro obbligazioni al tasso del 9 per cento. Queste verranno acquistate dallo Stato, che riceverà dalla suddetta banca gli interessi, oltre la totale restituzione del capitale al termine.
C'è ovviamente la possibilità che la Monte dei Paschi possa non riuscire a ripagare tutto questo ed in tal caso le obbligazioni si trasformerebbero in azioni, facendo sì che lo Stato Italiano diventi il principale azionista.
Tutto ciò è scaturito da operazioni tramite i derivati, che cosa sono?
La denominazione di "strumenti derivati" dipende dal fatto che il loro valore "deriva" dal prezzo dell'attività sottostante a cui il contratto fa riferimento. Le fluttuazioni e l'andamento di tali strumenti risultano pertanto direttamente correlate alle variazioni dell'attività sottostante.
In generale sono strumenti finanziari che si dividono in due grandi categorie: derivati dalle merci e derivati dalle attività finanziarie.
Quelli sulle merci si basano su attività reali come il petrolio, l'oro, il caffè; i secondi sono basati sugli andamenti di un tasso di interesse, delle valute, degli indici. Per fare qualche esempio possiamo parlare di futures: un contratto a termine con il quale si assume l'impegno di acquistare o vendere una certa quantità di una tale merce od attività finanziaria ad un prezzo e ad una scadenza futura predeterminati, però a differenza dei contratti a termine rappresenta un valore mobiliare, suscettibile di essere trasferito in modo immediato ed è scambiato soltanto all'interno dei mercati regolamentati. Può servire per speculazione, vendendolo o comprandolo per guadagnare da rialzi o ribassi, oppure è utile al fine delle coperture dai rischi, perchè stabilisce prima i prezzi.
Tramite i derivati, infatti, si fanno delle scommesse o si comprano titoli tramite questi strumenti, senza però possedere nulla del bene sottostante.
I rischi nell'utilizzare tali strumenti è alto e chiaro a tutti, ed ormai è stato più volte dimostrato che hanno portato a situazioni difficili da gestire, anche perchè aumentano talmente rapidamente che riescono a dare una spinta al mercato tale da poterlo deviare!
Visti i risultati, tutti ci chiediamo: perchè non vietarli?
Effettivamente si potrebbe! In Germania erano vietati, in Italia non lo sono mai stati. Ora però sono diffusissimi. Per chi gioca in borsa sono una copertura dai rischi, un'assicurazione.
Inoltre non avrebbe più senso vietare uno strumento per coloro che appartengono ad un determinato Paese, quando poi si opera tutti in uno stesso mercato globale.
Bisogna però che Consob, Bankitalia (o chi per loro) trovi il modo di utilizzare gli strumenti derivati per le loro qualità positive, senza permettere di coprire i buchi di bilancio degli enti.
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