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Da giovedì 8 maggio 2014, Teatro Elicantropo di Napoli Colori Proibiti + Terra

Cultura e spettacolo


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Da giovedì 8 maggio 2014, Teatro Elicantropo di Napoli Colori Proibiti + TerraSi avvia al termine la stagione teatrale 2013/2014 del Teatro Elicantropo di Napoli, ospitando, da giovedì 8 a sabato 10 maggio 2014, l’evento conclusivo Colori Proibiti + Terra, nuovo progetto dei coreografi Elena D’AguannoSabrina D’AguannoRicky Bonavita con cui danno seguito ad una collaborazione artistica già sperimentata in diversi eventi organizzati da Itinerarte di Rosario Liguoro, impegnato da tempo nella distribuzione della danza contemporanea sul territorio campano.

Lo spettacolo rappresenta un viaggio attraverso le relazioni, attraverso le emozioni. In Colori proibiti, Ricky Bonavita esplora la fragilità delle emozioni che affiorano in un triangolo amoroso intergenerazionale. In Terra Elena e Sabrina D'Aguanno s’ispirano al caleidoscopio di suggestioni e di emozioni legate alla terra come elemento vero, reale, universale, attraverso il quale riscoprire l’autenticità dell’essere umano in quanto tale, al di là di ogni diversità di razza, di cultura e di religione.

L’allestimento si presenta, in scena, con una proposta registica e scenografica unitaria, valorizzando le diverse cifre stilistiche e coreografiche che distinguono i tre coreografi.

La lettura del romanzo Colori proibiti, pubblicato nel 1951 dallo scrittore giapponese Yukio Mishima, ha ispirato una riflessione sui rapporti amorosi intergenerazionali. Nello spazio stilizzato di una stanza chiusa il coreografo esplora la relazione fra i tre protagonisti di diversa età ed esperienza di vita, attraverso il pathos della danza, la complicità e la dinamica dei corpi, restituendo le incertezze e le fragilità di un triangolo che non trova soluzione.

La coreografia abbraccia così i diversi momenti della storia. La fluidità della danza si oppone agli squilibri e le fratture d’ogni variazione della relazione fra i personaggi, snodandosi nello spazio triangolare di una scenografia essenziale ed evidenziando i limiti di questo gioco e, al tempo stesso, la sofferenza che implica.

Terra è una coreografia ispirata al caleidoscopio di suggestioni e di emozioni legate alla terra come elemento vero, reale, universale, attraverso il quale riscoprire l’autenticità dell’essere umano in quanto tale, al di là di ogni diversità di razza, di cultura e di religione. I corpi disegnano e visualizzano queste immagini, questo attaccamento ‘universale’, uguale per ogni popolo, alla propria terra, mentre le musiche ne riproducono le sonorità.

I suoni, i ritmi, i colori e il movimento immergono lo spettatore in atmosfere suggestive e immaginifiche: il deserto, la spiaggia, dolce terra ferma, approdo di infaticabili pescatori; la campagna, la foresta fitta e oscura, metafora della quotidiana e faticosa ricerca di una possibilità sempre altra, di una perenne via di uscita, dell’umano peregrinare alla ricerca del significato della propria esistenza.

Viola-Renée

Racconti

Viola-Renée

Viola-Renée: raccontami una favola
io: no, ti racconterò una storia…
Viola-Renée: c’era una volta?!
io: le storie non iniziano con c’era una volta.
Mia figlia non è ancora nata, non esiste il suo
embrione, esiste solo il desiderio, solo un
pensiero, e che sia una signorina o un
signorino poco importa, ma se fosse femmina
si chiamerebbe Viola-Renée e testimonierebbe l’amore.
Viola-Renée: me la racconti allora questa storia?
io: hai fretta di chiudere gl’occhi per
incontrare angeli e non orchi?!
Viola-Renée: ho voglia di sentire la tua voce
accompagnarmi nella mia vita.
Parla già come una grande, ma non è che un
pensiero nelle nostre vite; Viola-Renée non
esiste ancora, ma è già grande, ieri nasceva,
oggi si diploma e domani sarà impegnata ad
incoraggiare il mondo ad essere più buono.
Viola-Renée ha il valore della vita come si
deve nelle sue vene, ha un marchio di
fabbrica che le dice di essere una persona
coraggiosa e altruista, ha il futuro nelle sue
mani, ha il colore di un tramonto sano sui
suoi occhi che saranno i miei. Avrà nei suoi
geni la combattività della sua mamma, e l’arte
del padre, qualunque essa sarà.

 

Roberta Vinci sfata il tabù e vola nei quarti all’Estoril

Società e costume

Roberta Vinci sfata il tabù e vola nei quarti all’EstorilLa vittoria in doppio a Stoccarda con la compagna di sempre Sara Errani ha ridato forza alla tarantina Roberta Vinci che per la prima volta in questo 2014 ha guadagnato l'accesso ai quarti di finale di un torneo Wta anche nel singolare. Sulla terra battuta di Oeiras (Portogallo, montepremi di 170 mila euro) la talentuosa azzurra, testa di serie numero 4, ha impiegato appena 50 minuti per travolgere la belga Yanina Wickmayer, n°58 al mondo, col punteggio di 6-0 6-2, senza mai perdere il servizio e concedendo solo 4 palle break. Al primo turno l'azzurra aveva incontrato delle difficoltà nel battere con il punteggio di 6-2 4-6 6-1 la romena Alexandra Cadantu, n°76 del ranking. Per la prima volta in questa difficile prima parte di stagione, cominciata con un filotto di sconfitte consecutive, la pugliese è quindi riuscita a vincere due partite consecutivamente. Adesso nei quarti attende la vincente tra la russa Elena Vesnina, ottava forza del tabellone, e la serba Bojana Jovanovski e anche gli esperti di scommesse sul tennis betfair le danno maggiori chance di vittoria.Nella parte alta, Carla Suarez Navarro, ripresasi dall’infortunio al polpaccio subito a Stoccarda contro la Errani nei quarti, deve guardarsi dalla concorrenza della potente ma incostante Lucie Safarova con l’estone Kaia Kanepi possibile outsider per la finale.
Intanto cresce l’attesa per gli Internazionali di Roma, gustoso antipasto in vista del gran galà sulla terra rossa del Roland Garros, al via il 10 maggio e che come sempre cattura l’attenzione degli amanti di scommesse sul tennis. Oltre al tennista livornese, la seconda wild card è stata assegnata all’idolo di casa Paolo Lorenzi, mentre le altre due saranno assegnate ai due vincitori del torneo di pre-qualificazione (6-8 maggio al Foro Italico) con la miglior classifica Atp. Torneo che vedrà al via un folto gruppo di tennisti italiani Riccardo Bellotti, Simone Bolelli, Marco Cecchinato, Matteo Donati, Edoardo Eremin, Stefano Travaglia e Gianluca Mager. Nel tabellone femminile, inviti spediti per il trio dell’ItalTennis composta da Francesca Schiavone, Karin Knapp e Camila Giorgi. In caso di ingresso diretto nel main draw delle giocatrici indicate subentreranno nell'ordine Nastassja Burnett e Gioia Barbieri, quest'ultima nelle pre-qualificazioni assieme a Georgia Brescia, Martina Caregaro, Anastasia Grymalska, Alice Matteucci, Valeria Prosperi e Camilla Rosatello. In entrambi i tornei di prequalificazione manca un ottavo contendente.

“Parco e dintorni”: venerdì e domenica alla scoperta dei segreti dell'acqua...

Viaggi e turismo


Il castello degli Anguillara a Faleria - foto Archivio Parco Un venerdì lungo il fiume ...

Venerdì festivo lungo il fiume alla scoperta dell’evoluzione della valle, dei fenomeni eruttivi e della ricchezza di una importante risorsa: l’acqua. Domenica la visita guidata si svolge tra Calcata e Faleria, dove si possono visitare il borgo e la chiesa della Collegiata, dedicata a San Giuliano. Oltre alla bellezza del percorso si può visitare il sito in cui, in epoca medievale, sorgeva un’imponente fortificazione: Castel Fogliano, appartenuto alla famiglia Anguillara. Sosta per pranzo al sacco sotto una grande quercia.

 Appuntamenti:

Venerdì 25 aprile – “L’evoluzione della valle fluviale”

Appuntamento alle ore 9,30 in piazza Roma a Calcata vecchia (Vt).

 Domenica 27 aprile – “Parco e dintorni”

Appuntamento alle ore 9,30 al parcheggio comunale di Calcata nuova (Vt).

 Per informazioni e prenotazioni:

per venerdì 25 Nomos Trek

Beatrice Cosentino 335 6908993

per domenica 27

Teresa Di Cosimo 0761 588885 – 338 5064584

 Si raccomandano abiti comodi e scarpe da trekking. Il pranzo è al sacco.

Si ricorda che la prenotazione è obbligatoria.


Il programma completo ed i riferimenti per contattare le associazioni
che svolgono le visite sono sulla pagina Internet delle visite guidate del Parco.

 

Combattere il cancro “Insieme”: a Gallarate la seconda tappa di un’iniziativa per migliorare il dialogo tra medici e pazienti

Società e costume

Combattere il cancro “Insieme”: a Gallarate la seconda tappa di un’iniziativa per migliorare il dialogo tra medici e pazienti Confrontarsi apertamente su tutti gli aspetti del percorso di cura permette di affrontare al meglio i problemi legati agli effetti collaterali della chemioterapia, che hanno un impatto drammatico sulla qualità di vita e che possono essere trattati con efficaci terapie di supporto.

L’Azienda Ospedaliera Sant’Antonio Abate di Gallarate al fianco dei pazienti con tumore, per sostenerli durante il loro percorso di cura: insieme a C.A.O.S., il Centro Ascolto Operate al Seno onlus, ha promosso e ospitato la seconda tappa di ONCOstories, un ciclo nazionale di incontri tra esperti, pazienti con tumore e familiari, dedicato alla qualità di vita durante la chemioterapia.
Annunciata, inoltre, la prossima inaugurazione, presso l’A.O. di Gallarate, dell’Unità di supporto dedicata ai pazienti oncologici, per ascoltarli ed aiutarli ad affrontare tutte le difficoltà legate agli effetti collaterali delle terapie.
Attualmente circa 400.000 persone in Lombardia convivono con una diagnosi di tumore, di queste circa i due terzi soffrono di effetti collaterali, in particolare nausea e vomito, associati ai farmaci chemioterapici. Secondo una ricerca promossa da Salute Donna onlus e SIPO, Società Italiana di Psico-Oncologia, la chemioterapia condiziona la normale gestione delle attività domestiche nel 61,6% dei casi, l’attività lavorativa nel 63,9% e la vita sessuale nel 63,7%.
«Con queste due iniziative – afferma Salvatore Artale, Direttore della Divisione di Oncologia dell’A.O. Sant’Antonio Abate di Gallarate – la nostra Divisione di Oncologia vuole offrire un supporto reale sia dal punto di vista del miglioramento della comunicazione tra medico e paziente, che dal punto di vista dei servizi a disposizione dei pazienti in terapia e dei loro familiari. Uno dei principali obiettivi è offrire ai pazienti strumenti adeguati per aiutarli a gestire gli effetti collaterali della chemioterapia, che impattano gravemente sulla quotidianità, sulla qualità di vita e che possono addirittura compromettere la continuità del trattamento».
Nausea e vomito sono ancora tra gli effetti collaterali più temuti dai pazienti. Oggi, grazie a specifiche terapie di supporto, il loro devastante impatto può essere correttamente gestito dall’oncologo, come suggerito da tutte le Linee Guida nazionali e internazionali.
Obiettivo del progetto ONCOstories, promosso da Salute Donna onlus e SIPO, e realizzato grazie al supporto non condizionato di MSD Oncology, è quello di promuovere il valore curativo del dialogo tra medici e pazienti durante la malattia oncologica. Gli incontri di ONCOstories vengono introdotti dalla proiezione di Insieme, un cortometraggio liberamente ispirato a una storia vera che, con la forza del linguaggio cinematografico, racconta frammenti di vita quotidiana di una giovane donna che affronta la battaglia contro il cancro.

Nel corso degli incontri le immagini di Insieme sono il punto di partenza per affrontare i principali aspetti legati al percorso di cura, come la gestione della terapia, il benessere psicologico e sessuale, la comunicazione medico-paziente.
«Ricevere una diagnosi di tumore è devastante, il racconto della propria storia è uno strumento di cura – sostiene Giovanni Rosti, Direttore di Oncologia nel Dipartimento oncologico dell’Ospedale regionale Ca’ Foncello di Treviso – il linguaggio cinematografico ha un valore educativo, fa bene a tutti perché offre un’idea molto umana della persona più che del malato, ci eleva, per così dire, a un livello superiore, più vero e visibile».
Insieme, applaudito alla 70a edizione del Festival del Cinema di Venezia e al Festival Internazionale del Cortometraggio di Roma e attualmente in proiezione in numerose rassegne cinematografiche nazionali, sottolinea l’importanza di parlare della malattia per affrontare i passaggi più difficili del percorso di cura.
«Il progetto ONCOstories vuole contribuire ad abbattere il muro dei silenzi che spesso si instaura tra medico e paziente – afferma Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna onlus – reticenze reciproche dall’una e dall’altra parte a volte impediscono di affrontare aspetti importanti della malattia, come i problemi legati agli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici, che possono avere un impatto drammatico sulla qualità di vita delle persone affette da tumore».
Un supporto determinante viene offerto oggi dalle Associazioni. «La nostra mission è ascoltare quello che il paziente ha da dire e da raccontare che rappresenta un prezioso alleato terapeutico della medicina – dichiara Adele Patrini, Presidente C.A.O.S., Centro Ascolto Operate al Seno onlus – il nostro punto di forza è proprio la voce del malato attraverso la quale si porta fuori il dramma, la paura, si alleggeriscono i sensi di colpa e si allenta la tensione. Supporto psicologico e percorsi di umanizzazione integrati col medico aiutano ad affrontare la malattia».
Ma quali sono le ragioni profonde che ostacolano il dialogo tra medici e pazienti? «Medico e paziente, a volte, parlano due lingue diverse: il primo tende ad esprimersi con un linguaggio che può risultare molto tecnico, il secondo ha bisogno, invece, di comunicare emozioni e sentimenti – sottolinea Luigi Valera, Psiconcologo-psicoterapeuta, Consigliere Lombardia e Nazionale SIPO – i due si parlano ma possono rischiare di non capirsi innescando così il pericoloso circolo vizioso legato a ciò che il paziente non dice e che il medico non chiede».
L’Unità di supporto dedicata, che sarà presto inaugurata all’interno della Divisione di Oncologia dell’A.O. di Gallarate, avrà come attività qualificanti un infermiere case manager, che avrà il ruolo di mediatore tra medico e paziente anche al di fuori della struttura ospedaliera, un servizio di supporto psicologico e un diario che aiuterà il paziente nella gestione quotidiana della terapia. Il servizio permetterà di seguire i pazienti in maniera più accurata e avrà anche il vantaggio di ridurre gli accessi al Pronto Soccorso per nausea e vomito.


VALDI SPAGNULO, SGUARDI SOSPESI - sculture 2007/2014

Cultura e spettacolo

VALDI SPAGNULO, SGUARDI SOSPESI - sculture 2007/2014La mostra pensata appositamente per questo spazio espositivo, dallo scultore Valdi Spagnulo, racconta l’exursus della recente poetica dell’artista di origine pugliese che dal 1973 vive a Milano.

Scrive il curatore della mostra Claudio Cerritelli:

“Questa mostra oscilla tra passato e presente ripercorrendo circa 7 anni di lavoro di Valdi Spagnulo attraverso cicli di opere che trasformano il luogo espositivo in un teatro di percezioni visive e tattili. L’ambiente è attraversato dagli stati pulsionali dei materiali, concatenazioni di opere bilanciate su opposte qualità, dinamismi plastici modulati nella fermezza del metallo e lievi cromatismi depositati nella trasparenza del plexiglas.  
Valdi sviluppa il suo racconto polisensoriale cercando respiri dilatati, percezioni instabili del vuoto, vibrazioni aeree sospinte oltre i limiti del reale, prossime a quella vastità imponderabile cui aspira lo scultore mentre costruisce e trasforma i materiali scelti con ostinata accuratezza.  
Lo spettatore ha il compito di entrare nelle soglie abbagliate dal bianco totale e di ammirare le geometrie disseminate nello spazio, dialogando con metamorfosi di forme reversibili e con schermi di immaginarie galassie, fino a captare i mutevoli riverberi che modificano i confini prestabiliti.  
Nel percorso espositivo le opere si presentano nella dimensione irripetibile di nuove relazioni, partecipano a un’istallazione totale giocata sulle consonanze dei materiali, in uno scambio continuo tra valori strutturali e percezioni virtuali, processi fisici e mentali tenuti sempre sul filo della leggerezza.
I cicli di ricerca (2007-2014) si collegano spontaneamente tra di loro come una costellazione d’immagini in cui s‘incontrano i caratteri persistenti dell’immaginario di Valdi: simmetrie infrante, torsioni in bilico, sconfinamenti lineari, impronte modulari,  e ogni altra tentazione di inglobare architetture interiori e astrazioni spaziali.
In questa dimensione polivalente spazio nascono inquiete tensioni mentali, cresce il conflitto tra emozione e razionalità, si avvertono possibilità sensoriali intrinseche alla luce che si rivela e -al tempo stesso-  si trasforma in energia mentale proiettata altrove.  Siamo in presenza di un’aspirazione a esprimere l’esserci della scultura come potenzialità di luoghi reali e virtuali, dimensione fenomenica di forme astratte e concrete, esplorate con passione per cogliere l’essenza dei valori costruttivi inusitati. Ed è proprio con quest’ansia di invenzioni spaziali che Valdi Spagnulo sta sviluppando la sua avventura creativa,  interrogando i materiali e le tecniche, sperimentando le forme più appropriate per esprimere una verità immaginativa fatta non di soluzioni compiute ma di sguardi sospesi sul confine di molteplici sensi.”


Valdi Spagnulo,  nasce a Ceglie Messapica (BR) nel 1961.
Trascorre la sua infanzia in Puglia a Grottaglie (TA), località nota per la produzione della ceramica artigianale e artistica, frequentando l’ambiente creativo ed intellettuale dell’area pugliese e non solo sin da giovanissimo, grazie a suo padre Osvaldo, artista già noto.
Nel 1973 si trasferisce a Milano con la sua famiglia, ove giovanissimo inizia le frequentazioni del fervido ambiente culturale della città, aprendosi all’ambito europeo con viaggi in Francia, Germania, Svizzera.
Il 1984 è l’anno nel quale si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano.
L’inizio degli anni ’80 vedono l’esordio dell’attività artistica come pittore, con partecipazione a esposizioni in ambito nazionale e internazionale e il debutto in mostre personali.
Gli anni ’90 danno principio ad un rapporto più intensificato con le gallerie d’arte private Italiane ed europee, affermando la sua partecipazione a  esposizioni in spazi pubblici.
Dal  2000 intensifica l’attività espositiva con partecipazione a mostre collettive di rilievo ed ordina mostre personali in gallerie pubbliche e private, ottenendo premi e riconoscimenti, tra i quali il 1° Premio Pittura 2001 dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.
La bibliografia delle mostre personali annovera curatele e testi critici di: R.Bossaglia, L.Caramel, L.Cavadini, C.Cerritelli, M.De Stasio, E. Di Raddo, R.Ferrario, S.Parmiggiani, F.Poli, E.Pontiggia, F.Solmi, M.N.Varga, A.Veca, G.Zanchetti.
Vive e lavora principalmente a Milano.

La mostra è accompagnata da un catalogo testo di Claudio Cerritelli, e riproduzioni delle opere in mostra.

 

DJ ANICETO TESTIMONIAL DELLA GIORNATA DELLA CORDIALITA'

Società e costume

DJ ANICETO TESTIMONIAL DELLA GIORNATA DELLA CORDIALITA'Il 16 aprile 2014, presso la sede Centrale di via Monticelli, 1 a Salerno dell'Istituto Tecnico Focaccia, in occasione della  “Giornata della Cordialità”  promossa nell’ambito del progetto << Il piccolo genio creativo >>, ci saraì la cerimonia di inaugurazione di Radio Focaccia Sound, la web Radio creata dagli studenti del Focaccia. Testimonial dell’evento, il salernitano Robbie Aniceto, in arte Dj Aniceto, uno dei dj piu’ impegnati nel sociale, testimonial dei sani valori nei programmi tv di Piero Chiambretti, e dj storico di Radio Kiss Kiss. Nel corso della cerimonia saranno affrontati e dibattuti con Dj Aniceto, che è Membro della Consulta degli operatori ed esperti per le politiche anti droga a Palazzo Chigi, temi sociali e problematiche giovanili di grande attualità.

"Sono molto contento ed onorato di questo invito" - Ha affermato Aniceto - "Ogni qualvolta vengo invitato in una scuola mi si apre il cuore. I ragazzi sono il mio pubblico preferito perche' capiscono molto bene il linguaggio della musica. Nel mio discorso di Mercoledi cerchero' di far capire il valore della vita in tutte le sue sfaccettature ponendo l'accento contro tutte le droghe e le nuove mode malsane del web come le 'neknominate'

Worldwide iPhone Art Movement

Società e costume

Worldwide iPhone Art MovementIntervista a Mariano Luchini
Questo movimento artistico promette molto bene e ha un'ottima selezione di artisti, raccontaci come ti è venuta questa idea di creare questo movimento che sta riscuotendo crediti e riconoscimenti nel mondo degli iPhonographers.

Nel 2008 la mia attenzione di creativo viene attratta da quella che avrebbe potuto di lì a breve divenire una forma d'arte visuale molto particolare, la fotografia mobile attraverso lo smartphone "iPhone" di Apple. “Ho sempre pensato che il grande sogno di ogni creativo sarebbe stato quello di essere pronto, al momento e nell’istante giusto, a cogliere l’attimo, con una macchina fotografica in mano…” L’iPhone permette di avere sempre con sé… una macchina fotografica ed è inoltre grazie alle migliaia di App un completo e potente laboratorio di sviluppo. Contemporaneamente. Questa nuova forma di espressione artistica popolare, iniziava ad essere definita iPhoneography o più propriamente Mobile Art. Una realizzazione definibile al primo stadio anche fotografia, ma in seguito editata, distrutta, manipolata ricostruita e questo interamente attraverso l’iPhone, viene restituita come un’opera artistica unica e personale. Volendo rappresentare e condividere maggiormente questo mondo che stava nascendo, ho fondato nel 2011 il movimento artistico WiAM "Worldwide iPhoneography Art Movement”. In quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere, attraverso il gruppo, una splendida persona Rosanna Cappiello, una bravissima fotoreporter ed iPhoneographer di origini Italiane, precisamente campane che però vive e lavora a Wigan in UK . Grazie anche alla sua assidua collaborazione, Il movimento oggi conta, attraverso un grande gruppo, creato direttamente sul social FACEBOOK, oltre 3.000 iscritti provenienti da circa 40 paesi nel mondo. Disponiamo anche di un blog www.wiam.org.

L'iPhonographia che sviluppi prevedete avrà nel prossimo futuro?

iPhoneography rappresenta oggi per l'artista la libertà di creare, quando vuole e dove vuole, quindi una forma d'arte molto particolare, un linguaggio per immagini che diventa laboratorio d'arte e che coinvolge in tutto il mondo ogni giorno un numero sempre più ampio di appassionati tra cui spesso emergono veri talenti artistici. Con l’avvento di iPhone sempre più performanti credo che questo “fenomeno artistico” allargherà ancora di più i propri orizzonti. Non sono pochi gli artisti che detengono il proprio iPhone esclusivamente per creare arte e basta!

Voi come movimento artistico resterete sempre legati allo smartphone di casa Apple?

La Mobile Art potrebbe essere comune a tutti i device anche di altri iOS, ma particolarità e la unicità di questa macchina è indiscutibile. Quindi WiAM forever!

Ci daresti qualche consiglio per i nostri lettori che vogliono avvicinarsi ad un uso più creativo ed artistico del loro iPhone?

L’ abbiamo detto, l’iPhone permette di avere sempre… una macchina fotografica con sé! La vera rivoluzione sta qui: poiché la sostanza è più importante della forma, l’iPhone vince sempre perché, offre la possibilità di cogliere attimi, che altrimenti si perderebbero per sempre. Oggi si fotografa sopratutto per condividere (instagram docet), per farsi conoscere, per farsi scoprire, per comunicare con gli altri. Le fotografie non sono più il punto di arrivo, ma un punto mediano, un mezzo per un fine diverso. La foto va utilizzata per aggiungere una persona, un link, oppure un luogo, oppure registrare colori e forme. Io credo che il vero talento, quello che fà di un fotografo un “artista”, è quello di saper scattare nell’istante perfetto, e l’iPhone aumenta esponenzialmente le possibilità che ciò accada…

 

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