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La nebbia a gl’irti colli

Racconti


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La nebbia a gl’irti colli


In certe mattinate d’inverno Calcata sembra galleggiare tra le nebbie del fiume Treja. È inutile cercare di guardare i dettagli. È meglio fermarsi, chiudere gli occhi e respirare il sapore pungente dell’aria umida che sale dalla valle. Anche se non si vede quasi niente, non ci si sente soli!

La nebbia vaga sfuggente nei pendii delle forre e confusi tra cielo e terra, nel baluginio di qualche timido raggio di sole, si intuiscono i profili dei tetti delle case, si percepisce odore di legna dai comignoli. Più in alto, le creste indistinte delle cime degli alberi appaiono in un neutro color indaco. In basso, sotto un velo nebbioso ancora più denso, si sente l’ansito del fiume. Sopra il fiume una mano di gigante ha tratteggiato il corso dell’acqua, con una pennellata di vapore: la nebbia rispecchia sospesa l’alveo del Treja.

I vecchi del luogo dicono scherzando che per piacerti, in un posto così ci devi essere nato. Ma forse non è vero. Devi amare il senso di mistero e un po’ perturbante dell’ignoto, o più semplicemente ti devi adattare all’imprevedibilità del futuro, di cui la nebbia è metafora. Sei ripagato dall’incanto fiabesco, fantastico, di un luogo senza tempo in cui forse tutto può apparire, basta raggiungere la prossima curva del sentiero; non c’è nessuna fretta.







Jobs Act: Il Contratto a Tutele Crescenti

Cronaca e attualità

Jobs Act: Il Contratto a Tutele Crescenti Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della legge 183/2014 (c.d. Jobs Act) che comprende anche le norme sul nuovo contratto lavorativo a tutele crescenti.

Cos’è e a chi si applica il Contratto a Tutele Crescenti

E’ un contratto a tempo indeterminato che si differenzia da quello precedente per quanto riguarda i licenziamenti e che prevede degli incentivi contributivi (fino a 8.060,00 € all’anno) per i primi tre anni.

Il reintegro sarà previsto solo per alcuni casi limitati, per tutti gli altri motivi di licenziamento, invece, sarà previsto un risarcimento economico che aumenterà a seconda dell’anzianità lavorativa (da qui il nome del contratto).

La nuova disciplina in materia di contratto a tutele crescenti si applica ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 1° marzo 2015, cioè dalla data di entrata in vigore del decreto attuativo.

Il decreto si riferisce anche ai casi di conversione di contratto a tempo determinato o di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, che avvengono successivamente all’entrata in vigore. Vediamo ora cosa è previsto per i licenziamenti illegittimi e ingiustificati.

Licenziamento illegittimo

Esistono tre casi di illegittimità del licenziamento:

se è considetato discriminatorio;

se è riconducibile a casi di nullità previsti dalla legge;

se è inefficace, poichè dichiarato in forma orale.

Se un giudice reputa che un licenziamento sia illegittimo, può intimare al datore di lavoro il reintegro del lavoratore e la corresponsione di un’indennità sulla base dell’ultima retribuzione, calcolata dal giorno del licenziamento fino al giorno dell’effettiva reintegrazione, con un minimo di 5 mensilità. Su questo periodo così calcolato, il datore dovrà anche versare i contributi previsti.

In alternativa al reintegro il lavoratore può chiedere, oltre all’indennità obbligatoria appena descritta, un’ulteriore indennità sulla base dell’ultima rettribuzione, pari a quindici mensilità, sulla quale però non verranno calcolati anche i contributi.

Licenziamento ingiustificato

Questo è il tipo di licenziamento che ha subito la maggiore trasformazione con l’introduzione del contratto a tutele crescenti.

Se il dipendente viene licenziato per un giustificato motivo oggettivo ingiustificato (ad esempio una crisi economica che prevede riduzione del personale, ma quel lavoratore poteva essere impiegato in un’altra mansione senza bisogno di licenziarlo) non ci sarà più il reintegro del lavoratore, come era previsto dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Il datore di lavoro dovrà pagare un risarcimento sulla base dell’ultima retribuzione, pari a due mensilità per ogni anno lavorativo in azienda:

con un minimo di due mensilità e un massimo di sei, per le piccole aziende e un minimo di quattro mensilità e un massimo di diciotto, per le grandi aziende.

 

IN LIBRERIA “MI PUOI LEGGERE FINO A TARDI” DI ENRICO DEREGIBUS: FRANCESCO DE GREGORI COME NON È MAI STATO RACCONTATO

Cultura e spettacolo

IN LIBRERIA “MI PUOI LEGGERE FINO A TARDI” DI ENRICO DEREGIBUS: FRANCESCO DE GREGORI COME NON È MAI STATO RACCONTATODall'adolescenza negli anni 60 ai concerti nei localini romani, da Alice alle tante canzoni inedite; dallo storico exploit di “Rimmel” alle contestazioni a metà degli anni 70 (per la prima volta descritte in modo esaustivo), dalla leggendaria tournée con Lucio Dalla nel '79 all'enorme successo de La donna cannone: Francesco De Gregori come non è mai stato raccontato.
È in libreria “Francesco De Gregori. Mi puoi leggere fino a tardi” di Enrico Deregibus (Giunti editore). Una narrazione incalzante e ricca di aneddotica, anche grazie a migliaia di dichiarazioni dell'artista romano. 352 pagine, ogni anno un capitolo, quasi 1500 documenti consultati e citati, moltissime testimonianze inedite su di lui. Un ritratto per molti versi inatteso di uno dei maggiori artisti italiani, che sfata molti luoghi comuni su di lui.
Francesco De Gregori in occasione della prima edizione del libro ha dichiarato: “L'ho letto con molta curiosità. È un libro scritto molto bene, fatto con il rigore dello storico. L'autore ha costruito un controcanto fra quella che è la mia storia personale e gli avvenimenti storici paralleli: una bella idea”.
Ma è una storia affascinante anche per chi non ama De Gregori: Baglioni, Battiato, Battisti, Califano, Celentano, Ciampi, Cocciante, Paolo Conte, Dalla, Daniele, De André, Donà, Fellini, Fiorello, Fossati, Gaetano, Graziani, Jannacci, Jovanotti, Leali, Ligabue, Luci della centrale elettrica, Mannoia, Marini, Mia Martini, Morandi, Nomadi, Piovani, Patty Pravo, Ramazzotti, Ron, Vasco Rossi, Sparagna, Van De Sfroos, Vecchioni, Venditti, Checco Zalone, Zucchero. Sono alcuni degli artisti che De Gregori ha incrociato in tutti questi anni e che sono veri coprotagonisti di questo libro.
Il volume è la riedizione della biografia di Deregibus pubblicata nel 2003, un successo editoriale che ora torna completamente rivisto e arricchito. Ed aggiornato agli ultimi dodici anni, fitti di avvenimenti, dischi, collaborazioni: il rock, la dimensione live sempre più centrale, il cambiare continuamente per rimanere se stesso. È il primo di due libri di Deregibus che analizzano il percorso di De Gregori. Il secondo, in preparazione, racconterà canzone per canzone tutto il repertorio del cantautore romano.

Enrico Deregibus è giornalista e operatore culturale, si occupa principalmente di musica italiana. È consulente del Mei e del Club Tenco, per il quale è anche responsabile dell'ufficio stampa, collabora con il festival “Collisioni” e con molte altre rassegne come il Premio Bindi. Ha curato il progetto “La leva cantautorale degli anni zero”. Come giornalista, ha scritto e scrive per varie testate. In campo editoriale, per Giunti ha realizzato la prima edizione di questa biografia nel 2003 ed il "Dizionario completo della canzone italiana" nel 2006. Con Enrico de Angelis e Sergio S. Sacchi nel 2007 ha curato “Luigi Tenco. Il mio posto nel mondo” (BUR). Ha inoltre pubblicato nel 2013 “Chi se ne frega della musica?” (NdA Press), una raccolta di suoi scritti.

Furti Auto: ne spariscono 298 al giorno, 12 ogni ora. Come difendersi?

Società e costume

Furti Auto: ne spariscono 298 al giorno, 12 ogni ora. Come difendersi? In Italia diminuiscono i furti d’auto, anche se resta l’emergenza soprattutto in Campania, Lazio e Puglia, le regioni più a rischio. Roma, Napoli e Milano, invece, sono le Province più “gettonate” dai ladri che si accaniscono soprattutto con le piccole di casa Fiat: Panda, Punto e 500. Come ci si difende? Con la tecnologia satellitare, l’unica in grado di contrastare bande sempre più agguerrite e senza scrupoli. Sono questi i titoli principali che emergono dalla 10° edizione della Guida alla Sicurezza Stradale promossa da Viasat Group.

I FURTI D’AUTO - Entrando nel dettaglio della Ricerca – secondo gli ultimi dati disponibili della Direzione Centrale della Polizia Criminale – nel 2014 sono state 107.383 le autovetture rubate (quasi 9mila al mese, 298 al giorno, oltre 12 l’ora) con una riduzione di 4.772 auto rispetto all’anno precedente, quando i furti erano stati 112.155.
La Campania si conferma in cima al “podio” come la Regione più a rischio con i suoi 20.982 furti d’auto l’anno, segue il Lazio con 18.315 e la Puglia con 15.546. Segue la Sicilia (15.389) e la Lombardia (14.221). Roma, così come l’anno precedente, si conferma la Provincia in cui vengono rubate più auto: ben 16.923. Segue la provincia di Napoli (15.683) e di Milano (8.503). Appena dopo Catania (7.280) e Bari (6.452).

LE AUTOVETTURE PIU’ RICERCATE
- Le autovetture in assoluto più “ricercate” continuano ad essere quelle di medio-piccola cilindrata: Fiat Panda (11.813 auto sottratte), Fiat Punto (9.855), Fiat Cinquecento (6.805). Seguono Lancia Y (4.439) e Fiat Uno (4.267). Tutte sommate il 34% del circolante. Queti modelli d’auto sono molto ricercati generalmente per farne un uso temporaneo: per commettere reati (rapine o furti) o per la vendita dei pezzi di ricambio. Quelle più pregiate, di medio-alta gamma, invece, spariscono generalmente “su commissione”, o per essere rivendute all’estero.

LE AUTO RITROVATE - Sul fronte recuperi, nel 2014 si sono ritrovate 46.461 auto (il 43% del totale). Un dato questo migliore di quel 41% dell’anno precedente. I numeri – si legge nella Guida alla Sicurezza di Viasat – stanno li a confermare come negli anni si sono fatti notevoli passi avanti grazie a tecniche investigative sempre più all’avanguardia e alla sempre maggiore diffusione della telematica satellitare, un “optional” ormai irrinunciabile sulle auto piccole o grandi che siano. “L’installazione di dispositivi di sicurezza satellitare Viasat – ci dice il Presidente, Domenico Petrone – sono indispensabili per arginare il fenomeno. In caso di allarme, infatti, la Centrale Operativa Viasat attiva le forze dell’Ordine in meno di 120 secondi, riuscendo a recuperare il 68% delle auto entro la prima ora dalla segnalazione di furto. Non solo protezione dell’auto, però. È bene infatti ricordare che chi installa dispositivi satellitari oltre a innalzare la sicurezza personale e dei propri cari, può ottenere consistenti sconti sulla polizza RC Auto anche in assenza di una specifica legge”.

 

Al via la campagna di ricerca volontari di Pane Quotidiano

Società e costume

Al via la campagna di ricerca volontari di Pane Quotidiano Parte la campagna di ricerca di volontari per Pane Quotidiano, organizzazione laica, apolitica e senza scopo di lucro, nata a Milano nel 1898 con l’obiettivo di assicurare ogni giorno, e gratuitamente, cibo alle fasce più povere della popolazione.

Infatti, l’aumento esponenziale del numero di persone che si presentano presso le due sedi milanesi dell’Associazione per ritirare una razione alimentare, che è di una media attuale di 3.000/3.500 al giorno, ha messo Pane Quotidiano nella condizione di dover ampliare la base di volontari che già la supportano nella propria attività.

I principali requisiti per diventare volontari di Pane Quotidiano, oltre alla maggiore età, sono la professionalità e la volontà di dedicarsi con entusiasmo, motivazione e continuità allo svolgimento dei diversi compiti che verranno affidati in base alle competenze e alla disponibilità di tempo. I volontari scelti, dopo un colloquio conoscitivo, seguiranno presso l’Associazione un percorso di formazione.

Ha commentato Pier Maria Ferrario, Presidente di Pane Quotidiano: “Le associazioni no profit come la nostra hanno alla base della propria attività i volontari, persone che mettono a disposizione il proprio tempo gratuitamente, e che sono fondamentali per lo sviluppo e il successo dell’Associazione stessa. Una figura che viene troppo spesso sottovalutata, e che richiede invece professionalità e specifiche competenze. Noi cerchiamo appunto volontari “professionisti”, che ci possano supportare con serietà e continuità. Siamo anche convinti che essere un volontario possa rappresentare una grande opportunità di crescita personale e una possibilità di apportare un cambiamento concreto all’interno della collettività.”

Per candidarsi si prega di telefonare in orari d’ufficio allo 0258310493, oppure di scrivere a segreteria@panequotidiano.eu

ØEN-ZEROESTENSIONINEURONALI PRESENTA IL PRIMO DISCO “LA PORTA STRETTA” - 20 FEBBRAIO ORE 22 @L’ASINO CHE VOLA

Cultura e spettacolo

ØEN-ZEROESTENSIONINEURONALI PRESENTA IL PRIMO DISCO “LA PORTA STRETTA” -  20 FEBBRAIO ORE 22 @L’ASINO CHE VOLA"La porta stretta" è il primo album , insolito e stridente, di ØEN -Zero Estensioni Neuronali , che, dopo anni di immersioni, di viaggi e di esperienze sui palchi e fuori, hanno deciso di “digerire” fino in fondo alcuni dei loro brani e dare vita a un percorso, loro e di quelli come loro.

La porta stretta, che riecheggia nei testi e che occhieggia nella copertina del disco, è simbolo immediato, forte, antico, il segno di ogni passaggio, difficile, destinato a pochi (quei pochi che lo vogliono ).

Quelli degli ØEN sono brani di pancia, in salita, di reazione.

Parole e musica raccontano temi intensi: il confronto, le lotte quotidiane con l’Altro, lo scontro, l’impotenza e il bisogno, forte, di attraversare i territori senza scorciatoie.

E soprattutto le scelte, difficili, coraggiose, pagate con l’emotività, lungo strade che di rettilineo hanno poco. La facilità è bandita e, se esiste, sta dall’altra parte dello sguardo.

Ad ascoltarlo con attenzione, La porta stretta è un album segnato da una prima parte rock e da una seconda in prevalenza con sonorità decisamente pop. Lontani dalle definizioni di comodo, i generi affrontati si avvicinano al pop, che, dunque, appare solo un pretesto per dare forma semplice e leggera alla complessità delle cose.

La sfida consiste nel far dialogare gli strumenti, ognuno dei quali persegue un mondo a sé stante, rimanendo tuttavia un satellite al servizio di tutti gli altri.

I suoni, familiari e deformati, fatti di accordi sospesi e alterati, sono quelli di una musica ricercata, proveniente dal passato e allo stesso tempo proiettata nel futuro. Che punta dritta, verso la porta stretta.

"La Porta Stretta" uscito per Erratica Music e distribuito da Sounday, domani 20 febbraio a L’Asino che Vola di Roma (via Antonio Coppi 12/d). Saranno presenti ospiti ed amici che accompagneranno ll gruppo per tutta la serata.

 

Intervista allo scrittore James Oswald nuova rivelazione della crime fiction

Cultura e spettacolo

Arriva Il libro del male, l’atteso sequel della saga dell’ispettore McLean Il libro del male è il nuovo libro di James Oswald edito da Giunti che in Inghilterra ha già venduto oltre 80.000 copie, narra le vicende dell’ispettore McLean, costretto a riaprire il capitolo più doloroso e personale della sua vita, al fine di risolvere un misterioso e maledetto caso di pluriomicidio. Ogni anno, per dieci anni, il cadavere di una ragazza viene ritrovato alla vigilia di Natale: nuda, sgozzata, il corpo lavato dopo lo scempio. L’ultima è Kirsty, la fidanzata dell’ispettore Tony McLean.

Oswald, con Il Nome del Male (primo capitolo della saga), è stato capace di creare un vero e proprio caso letterario, realizzando un thriller ricco di tensione che ha riscosso ampi consensi di critica e di pubblico.

James Oswald, scrittore per passione e contadino, in pochi mesi è passato dall’autopubblicazione a essere autore di punta per alcune delle più importanti case editrici del mondo. Perché ha iniziato ad  autopubblicare i suoi racconti? Avrebbe mai immaginato un tale risultato/riscontro?

Ho pubblicato da solo i primi due romanzi dell’Ispettore McLean perché nessun altro li avrebbe pubblicati. Ho scritto Nel nome del male nel 2006 ed è stato nominato per il premio della CWA Debut Dagger nel 2007, ma gli editori non hanno apprezzato il mix di procedure poliziesche e indizi di influenza sovrannaturale. Ho avuto lo stesso problema con il sequel, Il libro del male, anch’esso nominato per il Debut Dagger l’anno successivo.

Non conoscevo la possibilità di autopubblicare un ebook fino al 2011, quando un amico, lo scrittore Allan Guthrie, mi raccontò quanto questa esperienza si fosse rivelata efficace per lui. Così ho pubblicato entrambi i racconti aspettandomi di vendere qualche centinaia di copia all’anno e fare un po’ di soldi, ma il loro successo mi ha letteralmente sorpreso!

Lei vive nella bella e tranquilla campagna scozzese ma nel suo libro descrive scenari urbani caotici, oscuri e violenti: da dove nasce questo contrasto e qual è la sua fonte d’ispirazione?

Sono cresciuto in campagna, questo ambiente mi è sempre stato familiare, ma ho vissuto e lavorato anche in città. Ho sempre desiderato scrivere racconti dove la possibilità che gli spiriti maligni esistano davvero si scontrasse con una visione più razionale del mondo. Penso che questo funzioni meglio in un contesto urbano, in particolar modo in una città con una lunga storia. Londra sarebbe andata bene, ma Edimburgo è anche meglio.

Per quanto riguarda da dove traggo l’ispirazione, la risposta è ovunque. Il segreto è riconoscere che qualcosa di quello che leggi, o che qualcun altro ti dice, merita di essere tenuta a mente. Devi sempre fare attenzione quando parli con uno scrittore – non puoi mai sapere dove potranno andare a finire le tue parole!

Cos’è il male per lei al mondo d’oggi?


Il male coincide con molte cose nel mondo moderno, ma per me assume sempre il valore di aggettivo più che di sostantivo. Le persone commettono atti di violenza per motivi strettamente egoistici, ma non penso che siano cattivi per natura. Non credo neppure a spiriti maligni, demoni e cose del genere, anche se me ne servo per le mie storie. La misoginia, il razzismo, l’intolleranza religiosa (all’interno e fra le religioni), la fede cieca…tutti questi elementi sono difetti della natura umana che ci portano a compiere il male.

La stampa inglese l’ha acclamato come il nuovo Ian Rankin: cosa pensa di questo paragone?

La stampa è sempre molto brava a etichettare cose e persone. Dal momento che i miei gialli sono ambientati a Edimburgo, I paragoni con Ian Rankin erano inevitabili. Ne sono lusingato – adoro i romanzi di Ian e aspiro a scrivere bene come lui – ma non penso che il confronto regga. Penso anche che Rebus e Tony McLean non andrebbero molto d’accordo tra loro.

Accade sempre più di frequente che le serie narrative vengano trasposte in serie televisive: sarebbe felice se l’ispettore McLean diventasse un personaggio di culto anche in tv? Chi vedrebbe bene nei sui panni?

Sarei onorato di vedere i miei racconti in una serie televisiva, ma non saprei proprio dire chi potrebbe interpretare il ruolo di Tony McLean. Le ragioni sono due: per prima cosa, non ho davvero idea di come Tony sia fatto fisicamente. Non viene mai descritto all’interno dei romanzi, perché sono scritti dal suo punto di vista. Questo artificio narrativo è abbastanza voluto in quanto dà la possibilità al lettore di immaginarselo come meglio crede.

La seconda ragione coincide con il fatto che, essendo un contadino a tempo pieno e scrivendo due o tre romanzi l’anno (scrivo anche fantasy sotto il nome di J D Oswald), raramente riesco a guardare la tv, di conseguenza non conosco i nomi degli attori che potrebbero interpretare questo ruolo.
Se mai tale serie televisiva venisse prodotta, ciò che sarebbe interessante sarebbe vedere come reagirei ad avere un volto fisico-l'attore scelto- nella mia testa quando scriverò il prossimo libro della serie. Sarebbe un bel problema!


Fecondazione Eterologa: Raggiunte le prime gravidanze con le banche dei gameti estere.

Scienze e Ambiente

Fecondazione Eterologa: Raggiunte le prime gravidanze con le banche dei gameti estere. “Adesso è ufficiale. Sono arrivate le prime gravidanze con le eterologhe, frutto della collaborazione con una banca degli Ovuli spagnola”
Sono decine oramai i centri di fecondazione assistita in Italia che si sono organizzati per espletare l’eterologa, chiudendo accordi di collaborazione con banche dei gameti esteri. Sono state raggiunte anche le prime gravidanze che permettono alle centinaia di donne italiane in attesa di un trattamento di eterologa, di vedere approssimarsi il momento tanto atteso.
“Noi siamo la prima banca degli ovociti europea, con più di 1.500 vitrificazioni effettuate negli ultimi 3 anni con svariate cliniche d’Europa” spiega il dr Federico Floris, Direttore Commerciale di Ovobank Italia. “Lavorare con un centro altamente qualificato come il nostro, permette sia alle cliniche di avere dei partner professionali di primissimo livello e riportare tassi di risultati positivi tra i più alti in Europa, sia alle pazienti italiane di garantirsi un procedimento del trattamento di selezione delle donanti e di vitrificazione degli ovociti virtuoso di tutte le normative di sicurezza sanitaria previste dalla legge italiane e dalle normative europee in materia”.
Anche il prof. Giovanni Menaldo, responsabile del Centro Clinico San Carlo di Torino, interviene specificando che “non abbiamo pregiudiziali a rivolgerci a banche estere accreditate quando non siano presenti nel nostro Centro gameti idonei per il caso specifico. Facciamo quindi la scelta più idonea rispetto alla coppia che abbiamo di fronte”.
“Per ora in Italia manca la cultura della donazione degli ovociti, anche dei sovrannumerari.
Dobbiamo lavorarci bene, ma ci vorranno anni”. Questa è la riflessione del prof. Lamberto Coppola, direttore sanitario del Centro Tecnomed di Nardò; “Le coppie vogliono essere seguite dai propri medici italiani, nella propria nazione, parlando la nostra lingua. Non vogliono essere spedite all'estero come pacchi postali, ma ci tengono però a sfruttare l'esperienza dell'estero in questo settore”
A questo proposito, sabato 14 febbraio, si svolgerà a Napoli, presso l’Hotel San Francesco al Monte, un incontro dal titolo “L’Ovodonazione nella fecondazione eterologa”, promosso da Ovobank Italia.
“Abbiamo risposto alla crescente richiesta da parte di numerosi centri di PMA italiani, di informazioni relative allo start up della procedura dell’eterologa in Italia ed alle problematiche tecniche e legali a riguardo”, spiega ancora il dr Federico Floris. “La recente delibera dell’Ospedale Careggi di Firenze, che ci ha nominato ufficialmente loro partner clinici nella fornitura di gameti femminili, ha fomentato l’interesse di tante amministrazioni sanitarie, pubbliche e private”.
Ma qual’è la situazione reale delle donazioni italiane di gameti femminili?
A questa domanda risponde il dr Roberto Laganara, responsabile medico del Centro PMA Biotech di Padova: “Attualmente non vi sono alternative concrete alle banche estere in Italia per poter eseguire cicli di ovodonazione. Gli ovociti avanzati da altre pazienti in cicli precedenti e che fossero disponibili alla donazione sono difficilmente utilizzabili, per una serie di motivi.
Innanzitutto si tratta di ovociti di donne con problemi di fertilità, e questo dovrebbe essere già sufficiente a chiudere il discorso. Inoltre le nostre pazienti sono spesso oltre i 35 anni (età limite per la donazione) e gli ovociti, specie se crioconservati alcuni anni fa, potrebbero non essere stati crioconservati secondo le metodiche più recenti, quelle che assicurano tassi di successo praticamente sovrapponibili agli ovociti "freschi".

 

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