Kayenna News. Cronaca, cultura, attualità.
Al via la campagna di ricerca volontari di Pane Quotidiano
Società e costume
clicca qui per le news su Kayenna.com
Parte la campagna di ricerca di volontari per Pane Quotidiano, organizzazione laica, apolitica e senza scopo di lucro, nata a Milano nel 1898 con l’obiettivo di assicurare ogni giorno, e gratuitamente, cibo alle fasce più povere della popolazione.
Infatti, l’aumento esponenziale del numero di persone che si presentano presso le due sedi milanesi dell’Associazione per ritirare una razione alimentare, che è di una media attuale di 3.000/3.500 al giorno, ha messo Pane Quotidiano nella condizione di dover ampliare la base di volontari che già la supportano nella propria attività.
I principali requisiti per diventare volontari di Pane Quotidiano, oltre alla maggiore età, sono la professionalità e la volontà di dedicarsi con entusiasmo, motivazione e continuità allo svolgimento dei diversi compiti che verranno affidati in base alle competenze e alla disponibilità di tempo. I volontari scelti, dopo un colloquio conoscitivo, seguiranno presso l’Associazione un percorso di formazione.
Ha commentato Pier Maria Ferrario, Presidente di Pane Quotidiano: “Le associazioni no profit come la nostra hanno alla base della propria attività i volontari, persone che mettono a disposizione il proprio tempo gratuitamente, e che sono fondamentali per lo sviluppo e il successo dell’Associazione stessa. Una figura che viene troppo spesso sottovalutata, e che richiede invece professionalità e specifiche competenze. Noi cerchiamo appunto volontari “professionisti”, che ci possano supportare con serietà e continuità. Siamo anche convinti che essere un volontario possa rappresentare una grande opportunità di crescita personale e una possibilità di apportare un cambiamento concreto all’interno della collettività.”
Per candidarsi si prega di telefonare in orari d’ufficio allo 0258310493, oppure di scrivere a segreteria@panequotidiano.eu
ØEN-ZEROESTENSIONINEURONALI PRESENTA IL PRIMO DISCO “LA PORTA STRETTA” - 20 FEBBRAIO ORE 22 @L’ASINO CHE VOLA
Cultura e spettacolo
"La porta stretta" è il primo album , insolito e stridente, di ØEN -Zero Estensioni Neuronali , che, dopo anni di immersioni, di viaggi e di esperienze sui palchi e fuori, hanno deciso di “digerire” fino in fondo alcuni dei loro brani e dare vita a un percorso, loro e di quelli come loro.
La porta stretta, che riecheggia nei testi e che occhieggia nella copertina del disco, è simbolo immediato, forte, antico, il segno di ogni passaggio, difficile, destinato a pochi (quei pochi che lo vogliono ).
Quelli degli ØEN sono brani di pancia, in salita, di reazione.
Parole e musica raccontano temi intensi: il confronto, le lotte quotidiane con l’Altro, lo scontro, l’impotenza e il bisogno, forte, di attraversare i territori senza scorciatoie.
E soprattutto le scelte, difficili, coraggiose, pagate con l’emotività, lungo strade che di rettilineo hanno poco. La facilità è bandita e, se esiste, sta dall’altra parte dello sguardo.
Ad ascoltarlo con attenzione, La porta stretta è un album segnato da una prima parte rock e da una seconda in prevalenza con sonorità decisamente pop. Lontani dalle definizioni di comodo, i generi affrontati si avvicinano al pop, che, dunque, appare solo un pretesto per dare forma semplice e leggera alla complessità delle cose.
La sfida consiste nel far dialogare gli strumenti, ognuno dei quali persegue un mondo a sé stante, rimanendo tuttavia un satellite al servizio di tutti gli altri.
I suoni, familiari e deformati, fatti di accordi sospesi e alterati, sono quelli di una musica ricercata, proveniente dal passato e allo stesso tempo proiettata nel futuro. Che punta dritta, verso la porta stretta.
"La Porta Stretta" uscito per Erratica Music e distribuito da Sounday, domani 20 febbraio a L’Asino che Vola di Roma (via Antonio Coppi 12/d). Saranno presenti ospiti ed amici che accompagneranno ll gruppo per tutta la serata.
Intervista allo scrittore James Oswald nuova rivelazione della crime fiction
Cultura e spettacolo
Il libro del male è il nuovo libro di James Oswald edito da Giunti che in Inghilterra ha già venduto oltre 80.000 copie, narra le vicende dell’ispettore McLean, costretto a riaprire il capitolo più doloroso e personale della sua vita, al fine di risolvere un misterioso e maledetto caso di pluriomicidio. Ogni anno, per dieci anni, il cadavere di una ragazza viene ritrovato alla vigilia di Natale: nuda, sgozzata, il corpo lavato dopo lo scempio. L’ultima è Kirsty, la fidanzata dell’ispettore Tony McLean.
Oswald, con Il Nome del Male (primo capitolo della saga), è stato capace di creare un vero e proprio caso letterario, realizzando un thriller ricco di tensione che ha riscosso ampi consensi di critica e di pubblico.
James Oswald, scrittore per passione e contadino, in pochi mesi è passato dall’autopubblicazione a essere autore di punta per alcune delle più importanti case editrici del mondo. Perché ha iniziato ad autopubblicare i suoi racconti? Avrebbe mai immaginato un tale risultato/riscontro?
Ho pubblicato da solo i primi due romanzi dell’Ispettore McLean perché nessun altro li avrebbe pubblicati. Ho scritto Nel nome del male nel 2006 ed è stato nominato per il premio della CWA Debut Dagger nel 2007, ma gli editori non hanno apprezzato il mix di procedure poliziesche e indizi di influenza sovrannaturale. Ho avuto lo stesso problema con il sequel, Il libro del male, anch’esso nominato per il Debut Dagger l’anno successivo.
Non conoscevo la possibilità di autopubblicare un ebook fino al 2011, quando un amico, lo scrittore Allan Guthrie, mi raccontò quanto questa esperienza si fosse rivelata efficace per lui. Così ho pubblicato entrambi i racconti aspettandomi di vendere qualche centinaia di copia all’anno e fare un po’ di soldi, ma il loro successo mi ha letteralmente sorpreso!
Lei vive nella bella e tranquilla campagna scozzese ma nel suo libro descrive scenari urbani caotici, oscuri e violenti: da dove nasce questo contrasto e qual è la sua fonte d’ispirazione?
Sono cresciuto in campagna, questo ambiente mi è sempre stato familiare, ma ho vissuto e lavorato anche in città. Ho sempre desiderato scrivere racconti dove la possibilità che gli spiriti maligni esistano davvero si scontrasse con una visione più razionale del mondo. Penso che questo funzioni meglio in un contesto urbano, in particolar modo in una città con una lunga storia. Londra sarebbe andata bene, ma Edimburgo è anche meglio.
Per quanto riguarda da dove traggo l’ispirazione, la risposta è ovunque. Il segreto è riconoscere che qualcosa di quello che leggi, o che qualcun altro ti dice, merita di essere tenuta a mente. Devi sempre fare attenzione quando parli con uno scrittore – non puoi mai sapere dove potranno andare a finire le tue parole!
Cos’è il male per lei al mondo d’oggi?
Il male coincide con molte cose nel mondo moderno, ma per me assume sempre il valore di aggettivo più che di sostantivo. Le persone commettono atti di violenza per motivi strettamente egoistici, ma non penso che siano cattivi per natura. Non credo neppure a spiriti maligni, demoni e cose del genere, anche se me ne servo per le mie storie. La misoginia, il razzismo, l’intolleranza religiosa (all’interno e fra le religioni), la fede cieca…tutti questi elementi sono difetti della natura umana che ci portano a compiere il male.
La stampa inglese l’ha acclamato come il nuovo Ian Rankin: cosa pensa di questo paragone?
La stampa è sempre molto brava a etichettare cose e persone. Dal momento che i miei gialli sono ambientati a Edimburgo, I paragoni con Ian Rankin erano inevitabili. Ne sono lusingato – adoro i romanzi di Ian e aspiro a scrivere bene come lui – ma non penso che il confronto regga. Penso anche che Rebus e Tony McLean non andrebbero molto d’accordo tra loro.
Accade sempre più di frequente che le serie narrative vengano trasposte in serie televisive: sarebbe felice se l’ispettore McLean diventasse un personaggio di culto anche in tv? Chi vedrebbe bene nei sui panni?
Sarei onorato di vedere i miei racconti in una serie televisiva, ma non saprei proprio dire chi potrebbe interpretare il ruolo di Tony McLean. Le ragioni sono due: per prima cosa, non ho davvero idea di come Tony sia fatto fisicamente. Non viene mai descritto all’interno dei romanzi, perché sono scritti dal suo punto di vista. Questo artificio narrativo è abbastanza voluto in quanto dà la possibilità al lettore di immaginarselo come meglio crede.
La seconda ragione coincide con il fatto che, essendo un contadino a tempo pieno e scrivendo due o tre romanzi l’anno (scrivo anche fantasy sotto il nome di J D Oswald), raramente riesco a guardare la tv, di conseguenza non conosco i nomi degli attori che potrebbero interpretare questo ruolo.
Se mai tale serie televisiva venisse prodotta, ciò che sarebbe interessante sarebbe vedere come reagirei ad avere un volto fisico-l'attore scelto- nella mia testa quando scriverò il prossimo libro della serie. Sarebbe un bel problema!
Fecondazione Eterologa: Raggiunte le prime gravidanze con le banche dei gameti estere.
Scienze e Ambiente
“Adesso è ufficiale. Sono arrivate le prime gravidanze con le eterologhe, frutto della collaborazione con una banca degli Ovuli spagnola”
Sono decine oramai i centri di fecondazione assistita in Italia che si sono organizzati per espletare l’eterologa, chiudendo accordi di collaborazione con banche dei gameti esteri. Sono state raggiunte anche le prime gravidanze che permettono alle centinaia di donne italiane in attesa di un trattamento di eterologa, di vedere approssimarsi il momento tanto atteso.
“Noi siamo la prima banca degli ovociti europea, con più di 1.500 vitrificazioni effettuate negli ultimi 3 anni con svariate cliniche d’Europa” spiega il dr Federico Floris, Direttore Commerciale di Ovobank Italia. “Lavorare con un centro altamente qualificato come il nostro, permette sia alle cliniche di avere dei partner professionali di primissimo livello e riportare tassi di risultati positivi tra i più alti in Europa, sia alle pazienti italiane di garantirsi un procedimento del trattamento di selezione delle donanti e di vitrificazione degli ovociti virtuoso di tutte le normative di sicurezza sanitaria previste dalla legge italiane e dalle normative europee in materia”.
Anche il prof. Giovanni Menaldo, responsabile del Centro Clinico San Carlo di Torino, interviene specificando che “non abbiamo pregiudiziali a rivolgerci a banche estere accreditate quando non siano presenti nel nostro Centro gameti idonei per il caso specifico. Facciamo quindi la scelta più idonea rispetto alla coppia che abbiamo di fronte”.
“Per ora in Italia manca la cultura della donazione degli ovociti, anche dei sovrannumerari.
Dobbiamo lavorarci bene, ma ci vorranno anni”. Questa è la riflessione del prof. Lamberto Coppola, direttore sanitario del Centro Tecnomed di Nardò; “Le coppie vogliono essere seguite dai propri medici italiani, nella propria nazione, parlando la nostra lingua. Non vogliono essere spedite all'estero come pacchi postali, ma ci tengono però a sfruttare l'esperienza dell'estero in questo settore”
A questo proposito, sabato 14 febbraio, si svolgerà a Napoli, presso l’Hotel San Francesco al Monte, un incontro dal titolo “L’Ovodonazione nella fecondazione eterologa”, promosso da Ovobank Italia.
“Abbiamo risposto alla crescente richiesta da parte di numerosi centri di PMA italiani, di informazioni relative allo start up della procedura dell’eterologa in Italia ed alle problematiche tecniche e legali a riguardo”, spiega ancora il dr Federico Floris. “La recente delibera dell’Ospedale Careggi di Firenze, che ci ha nominato ufficialmente loro partner clinici nella fornitura di gameti femminili, ha fomentato l’interesse di tante amministrazioni sanitarie, pubbliche e private”.
Ma qual’è la situazione reale delle donazioni italiane di gameti femminili?
A questa domanda risponde il dr Roberto Laganara, responsabile medico del Centro PMA Biotech di Padova: “Attualmente non vi sono alternative concrete alle banche estere in Italia per poter eseguire cicli di ovodonazione. Gli ovociti avanzati da altre pazienti in cicli precedenti e che fossero disponibili alla donazione sono difficilmente utilizzabili, per una serie di motivi.
Innanzitutto si tratta di ovociti di donne con problemi di fertilità, e questo dovrebbe essere già sufficiente a chiudere il discorso. Inoltre le nostre pazienti sono spesso oltre i 35 anni (età limite per la donazione) e gli ovociti, specie se crioconservati alcuni anni fa, potrebbero non essere stati crioconservati secondo le metodiche più recenti, quelle che assicurano tassi di successo praticamente sovrapponibili agli ovociti "freschi".
In Namibia navigano in rete più velocemente che in Italia
Informatica e Tecnologia
L’Italia si posiziona come ultima in Europa per prestazioni medie della banda larga con un valore pari a 9,1 Mbps. Peggio della Namibia che viaggia a 9,4 Mbps.
Nel mondo, lo sviluppo della rete veloce e’ talmente aumentato che, negli Stati Uniti, hanno addirittura rivisto la definizione stessa di banda larga, alzando il livello minimo per ritenerla tale a 25 Mbps in download e a 3 in upload.
La comunità europea, vista la crescente necessità nell’ accedere ad internet per molte attività legate alla vita quotidiana di ogni cittadino, ha predisposto la mappatura delle zone prive di connettività a 30 Mbps o 100 Mbps in cui gli operatori potranno candidarsi a intervenire. L’obiettivo comunitario rimane quello di portare (almeno) i 100 Megabit a metà della popolazione nel 2020, anno in cui tutti dovranno aver assaggiato i 30 Megabit di media.
Sulla mappa vengono indicati con il colore rosso, tutte le nazioni sotto i 20 Mbps, e via via sino al verde le nazioni con più di 60 Mbps.
I due Paesi più veloci sono, ed un po’ lo sapevamo, Singapore, 104,42 Mbps, e Hong Kong, 96,38. Il picco negativo, 1,08 Mbps, viene toccato dallo stato africano del Benin. L’Australia sfiora i 16,5 e la Cina viaggia a 25.
ISIS, l'attacco di Anonymous contro il jihadismo
Cronaca e attualità
"Siamo bianchi, siamo neri, siamo cristiani, musulmani, siamo atei...". Con queste parole inizia il nuovo video di Anonymous, gruppo di hacktivisti attivi come comunità online dal 2003 che ha apertamente dichiarato guerra all'autoproclamato Stato Islamico, il feroce e spietato ISIS.
L'operazione #noISIS
ISIS è come un virus
L'attività degli hacker attivisti è ben chiara: dallo scorso ottobre i membri di tutto il mondo di Anonymous hanno iniziato un vero e proprio rastrellamento del web per identificare, bloccare e violare siti Internet, account di Twitter, Facebook o altre reti sociali che abbiamo collegamenti diretti o indiretti con l'esercito dell'ISIS.
A parte utilizzare le migliori tecniche di hacking (invio di attacchi DDoS, spam, creazione di trojan e bypass di indirizzi email), migliaia di appartententi al jihadismo si sono visti pubblicati online i propri nomi, indirizzi IP e altri dati sensibili: Anonymous ha messo alla gogna la parte più subdola dell'ISIS.
Smascherati anche i foreign fighters
In questo modo sono stati scovate cellule di integralismo islamico (anche se ormai sappiamo che nell'ISIS non esiste nulla di religioso) in moltissimi paesi, sopratutto Stati Uniti e Inghilterra, dove persone di varia età utilizzano Internet per attirare l'attenzione dei terroristi. Molti pubblicano foto e video inneggianti all'esercito islamico, commentano sui social network e dichiarano guerra all'Occidente: in realtá cercano visibilità, appagare il proprio egocentrismo ed essere arruolati come foreign fighters.
il video di Anonymous contro Isis
Una guerra nuova che rompe con il passato
L'aspetto più interessante dell'attività di Anonymous ha il sapore storico. La guerra al terrore infatti ha sviluppato una nuova forma di guerra online e offline: da un lato troviamo le forze aeree della Giordania (colpita al cuore con l'uccisione del pilota Muath al Kasasbeh, arso vivo il 3 gennaio dall'ISIS), dall'altro la fanteria curda dei Peshmerga (che in questi giorni lottano per riconquistare Mosul, capitale irachena dell'ISIS) infine Anonymous che ha letteralmente bloccato l'attività online dei terroristi.
Se, per la prima volta, siamo stati tutti spettatori di una spontanea reazione militare di un altro stato arabo (senza intromissioni occidentali, americane o europee), abbiamo ora la consapevolezza di quanto sia importante la trasversalità di Anonymous.
Hacktivisti non solo preparati e professionalmente potenti, ma sopratutto in grado di unire risorse umane e tecnologiche sotto un'unica bandiera, pacifista e democratica.
Praticamente un'utopia storica che per la prima volta possiamo vedere nell'unità costruita contro l'ISIS (#noISIS).
In viaggio con dante: l'itinerario del pensiero tra arte, musica e letteratura
Cultura e spettacolo
Venticinque dipinti, cento canti e settecentocinquant’anni di straordinaria modernità. In onore di Dante Alighieri, poeta che più di tutti attraversò i sentieri della verità, facendosi carico d’inquietudini universali, la Fondazione Credito Bergamasco organizza “Un fine settimana con Dante” e la mostra itinerante “Come gente che pensa a suo cammino”, iniziative a partecipazione libera a gratuita per ripercorrere la meraviglia dell’opera dantesca, riscoprendo significative assonanze con la contemporaneità, dall’oscurità dei suoi tempi all’ostinata ricerca della felicità.
Spetta così al maestro Angelo Celsi classe 1937, originario della Val Seriana (Bg) e residente a Sovere, il compito di celebrare, su commissione della Fondazione Credito Bergamasco, la straordinaria attualità del Vate, attraverso venticinque dipinti di grande dimensione, illustrazioni dedicate agli episodi e ai personaggi della Divina Commedia, in un suggestivo alternarsi di Inferno, Purgatorio e Paradiso che da Bergamo e provincia, grazie alla partnership di numerosi enti territoriali, toccherà anche Lodi e Verona.
Bergamo accoglie così la festa più romantica, San Valentino, lasciandosi sedurre dalle tensioni narrative di amori leggendari: come quello che vide ardere di passione Francesca da Rimini e Paolo Malatesta o che si sublimò nella più straordinaria spiritualità nel caso di Dante e Beatrice.
Un vero e proprio percorso “d’innamoramenti d’arte” che prende avvio venerdì 13 febbraio alle ore 18.00 presso il Palazzo del Credito Bergamasco di Bergamo, in Largo Porta Nuova 2, con la presentazione del programma curata, dopo il saluto di benvenuto dell’avv. Cesare Zonca, da Angelo Piazzoli, Segretario Generale Fondazione Credito Bergamasco e da Enzo Noris, Presidente della Società Dante Alighieri di Bergamo. Per l’occasione interverrà Franco Palmieri autore del libro Incantati dalla Commedia, nato dalla singolare esperienza che ha visto le piazze italiane gremirsi di migliaia di persone, estasiate di fronte alla lettura dei versi della Divina Commedia.
Incantesimo che rivivrà nel corso del “Fine settimana con Dante Alighieri”, la due giorni a tutto Dante del 14 e 15 febbraio, con visite guidate alla mostra in compagnia degli studenti del Liceo Classico del Collegio Vescovile Sant’Alessandro di Bergamo.
Le visite guidate saranno arricchite dall’esibizione del violinista trevigliese Alberto Cammarota, 27 anni, e dalle letture di alcuni dei canti della Divina Commedia, a cura della Società Dante Alighieri di Bergamo.
E dopo la magia made in Bergamo, l’esposizione sarà ospitata in alcuni Comuni della provincia quali Romano di Lombardia, Lovere, Gromo, Grumello del Monte, Clusone nonché nelle città di Verona e Lodi.
“Ripercorrere il cammino di Dante consente di tornare alle radici comuni della nostra cultura, all’italianità e ai suoi valori fondanti, alla grandezza del genio italico – capace di affrontare ciò che nessuno, né prima né poi, ha più realizzato – trasmettendo un messaggio di orgoglio, di fiducia nel futuro, di consapevolezza dei nostri mezzi (intellettuali e morali) che ci derivano dalla nostra storia e dalla nostra tradizione” – sottolinea il dott. Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco, specificando come le iniziative intendano offrire un concreto strumento e un’interessante occasione per sviluppare riflessioni, approfondimenti didattici, momenti aggregativi e culturali.
Gli zombie? Divertenti solo come costume per il Carnevale alle porte!
Informatica e Tecnologia
A Carnevale ogni scherzo vale… ma gli scherzi non sono divertenti quando mettono a rischio dati e reti informatiche. Malware, virus, zombie, botnet, attacchi hacker, spam, sono tutti pericoli in costante crescita che devono essere affrontati con soluzioni al passo con l’evoluzione della tecnologia e delle sempre più complesse armi a disposizione dei cyber-criminali.
A conferma della costante evoluzione del fenomeno, Sophos presenta la sua classifica dello spam relativa al quarto trimestre 2014, l’ormai nota “SPAMPIONSHIP”.
Questo poco onorevole ranking analizza la quantità di SPAM prodotta dai vari Paesi, in termini di volume assoluto e di popolazione.
Il primo dato che salta all’occhio analizzando la classifica del Q4 del 2014 riguarda il gradino più alto dell’assai poco lusinghiero podio: se per anni infatti sono stati gli USA a dominare la Spampionship in termini di volumi assoluti, nell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso lo “scettro” è passato alla Cina: un attacco spam ogni sei proviene dal paese che ha sviluppato il “Great Firewall”, ovvero il sistema di sorveglianza di Internet che permette sia di bloccare l'accesso ai siti vietati dal Governo cinese, sia di monitorare il traffico dati in entrata e in uscita dalla Cina.
Un sistema che, come rivelano questi dati, non sembra sufficiente per ovviare al problema delle infezioni causate dai bot, detti anche “zombie”, che trasformano i computer in robot cybercriminali controllati da remoto e spesso usati per diffondere spam e malware.
Sempre prendendo in esame il volume di spam prodotto, la Cina è seguita da Stati Uniti e Corea del Sud mentre l’Europa non compare prima del quarto posto, occupato dalla Russia. Il nostro Paese si classifica tra i più “virtuosi” essendo solo quindicesimo.
Se i dati di questa classifica vanno inevitabilmente a penalizzare i Paesi con la popolazione più vasta e di conseguenza con un maggior numero di computer a disposizione, diverso è il fenomeno analizzato dal punto di vista del volume di spam prodotto per abitante.
La Cina esce in modo decisamente più positivo da questa analisi, non classificandosi nemmeno tra i primi 12 Paesi, mentre la Corea del Sud occupa il primo posto, seguita da Hong Kong e Bulgaria, due nazioni che non comparivano nelle prime 12 posizioni del grafico inerente allo spam prodotto in termini di volume assoluto. §
E l’Italia? Al 44° posto, un ottimo risultato!
Ancora una volta, la SPAMPIONSHIP di Sophos evidenzia due aspetti da tenere sempre a mente, ovvero che lo spam è un problema mondiale e che il solo modo per contrastarlo efficacemente, in un mondo sempre più interconnesso, è iniziare la prevenzione da casa propria e dal proprio PC.
Quindi a Carnevale travestitevi pure da zombie, ma prima verificate che uno di loro non si sia già impossessato del vostro PC!
Per scoprirlo è sufficiente collegarsi qui e scaricare il Sophos Virus Removal Tool, lo strumento semplice e gratuito che consente di ripulire il proprio computer da virus e malware.
Altri articoli...
- Dj Aniceto al neo Presidente della repubblica Mattarella, piu lavoro, musica e sport contro le droghe
- Hacker dell'ISIS colpiscono la web della Malaysia Airlines
- DJ ANICETO E DR FEELX INSIEME PER UN DISCO ANTIDROGA
- L'inviolabilita' della liberta' personale. La liberta' sessuale della prostituta
- Le tre strategie del potere per la manipolazione dei cittadini
- Donne allo specchio: come mi vedo e come mi vedi
- FBI a caccia di nuovi cyber agenti
- Smartphone o Tablet? Comparyson, il social network che “svela” le preferenze del web
- Dj Aniceto contro tutti! In una sola giornata su twitter riesce provocare l'ira di Totti, Rudy Zerbi e Rocco Siffredi.
- Museo Canova: Dopo le feste un privilegio a Possagno la collettiva con la presenza di Vittorio Sgarbi
Pagina 6 di 85
«InizioPrec.12345678910Succ.Fine»Più letti
- Muore nella notte Beppe Ercole, l'ex di Serena Grandi poi marito e compagno di Corinne Clery.
- Ritrovata l'Arca di Noè sul monte Ararat
- La Bolla immobiliare Americana e l'origine della crisi economica.
- Quasi un Big Bang al Cern di Ginevra: esperimento storico.
- Emma Marrone a Domenica in: "...avete rovinato il giorno più bello della mia vita"e Maria De Filippi emula il Premier.