Gli zombie? Divertenti solo come costume per il Carnevale alle porte!
Mercoledì 04 Febbraio 2015 17:56
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A Carnevale ogni scherzo vale… ma gli scherzi non sono divertenti quando mettono a rischio dati e reti informatiche. Malware, virus, zombie, botnet, attacchi hacker, spam, sono tutti pericoli in costante crescita che devono essere affrontati con soluzioni al passo con l’evoluzione della tecnologia e delle sempre più complesse armi a disposizione dei cyber-criminali.
A conferma della costante evoluzione del fenomeno, Sophos presenta la sua classifica dello spam relativa al quarto trimestre 2014, l’ormai nota “SPAMPIONSHIPâ€.
Questo poco onorevole ranking analizza la quantità di SPAM prodotta dai vari Paesi, in termini di volume assoluto e di popolazione.
Il primo dato che salta all’occhio analizzando la classifica del Q4 del 2014 riguarda il gradino più alto dell’assai poco lusinghiero podio: se per anni infatti sono stati gli USA a dominare la Spampionship in termini di volumi assoluti, nell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso lo “scettro†è passato alla Cina: un attacco spam ogni sei proviene dal paese che ha sviluppato il “Great Firewallâ€, ovvero il sistema di sorveglianza di Internet che permette sia di bloccare l'accesso ai siti vietati dal Governo cinese, sia di monitorare il traffico dati in entrata e in uscita dalla Cina.
Un sistema che, come rivelano questi dati, non sembra sufficiente per ovviare al problema delle infezioni causate dai bot, detti anche “zombieâ€, che trasformano i computer in robot cybercriminali controllati da remoto e spesso usati per diffondere spam e malware.
Sempre prendendo in esame il volume di spam prodotto, la Cina è seguita da Stati Uniti e Corea del Sud mentre l’Europa non compare prima del quarto posto, occupato dalla Russia. Il nostro Paese si classifica tra i più “virtuosi†essendo solo quindicesimo.
Se i dati di questa classifica vanno inevitabilmente a penalizzare i Paesi con la popolazione più vasta e di conseguenza con un maggior numero di computer a disposizione, diverso è il fenomeno analizzato dal punto di vista del volume di spam prodotto per abitante.
La Cina esce in modo decisamente più positivo da questa analisi, non classificandosi nemmeno tra i primi 12 Paesi, mentre la Corea del Sud occupa il primo posto, seguita da Hong Kong e Bulgaria, due nazioni che non comparivano nelle prime 12 posizioni del grafico inerente allo spam prodotto in termini di volume assoluto. §
E l’Italia? Al 44° posto, un ottimo risultato!
Ancora una volta, la SPAMPIONSHIP di Sophos evidenzia due aspetti da tenere sempre a mente, ovvero che lo spam è un problema mondiale e che il solo modo per contrastarlo efficacemente, in un mondo sempre più interconnesso, è iniziare la prevenzione da casa propria e dal proprio PC.
Quindi a Carnevale travestitevi pure da zombie, ma prima verificate che uno di loro non si sia già impossessato del vostro PC!
Per scoprirlo è sufficiente collegarsi qui e scaricare il Sophos Virus Removal Tool, lo strumento semplice e gratuito che consente di ripulire il proprio computer da virus e malware.
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