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A Cuneo gli appuntamenti di ComunicArte 2014

Mercoledì 07 Maggio 2014 12:04


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A Cuneo gli appuntamenti di ComunicArte Continua fino al 23 maggio 2014 il progetto “Comunicarteâ€, che si tiene in vari comuni del cuneese - Belvedere Langhe, Dogliani, Farigliano, Murazzano - e alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, dedicato ai giovani che vogliano imparare a comunicare le arti visive e la musica sul web o attraverso i social media, per apprendere linguaggi innovativi.

I prossimi due appuntamenti sono in programma venerdì 9 maggio.
Il primo a Palazzo Tovegni a Murazzano, sarà il workshop Fotografia smartphone: scatta elabora condividi, con Gianpiero Riva.

Il secondo, alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, vedrà protagonista, alle ore 21.00, il fotografo Guido Harari, nella conferenza Il ritratto come incontro.
La serata, a ingresso gratuito, vedrà lo stesso Harari proiettare e commentare alcuni dei suoi lavori più importanti. Sarà un autentico viaggio nel grande ritratto d’autore; un’immersione totale, attraverso la rivelazione di un linguaggio e di una materia, come la musica, da esplorare e approfondire.
Proprio grazie alla scoperta del suo “occhio musicaleâ€, Harari è stato capace di allargare il suo raggio d’azione verso il reportage, la foto di moda e il ritratto istituzionale, la pubblicità, saltando convenzioni e procedendo sul filo di rasoio tra invenzione e produzione.
Il fotografo italiano rivelerà con un gran numero di esempi anche le sue fonti di ispirazione: soprattutto Richard Avedon, Anton Corbijn, Bruce Davidson, Philip Halsman, Art Kane, Antonin Kratochvil, Annie Leibovitz, Jim Marshall, Duane Michals, Arnold Newman, Irving Penn, Giuseppe Pino.

“La finalità dell’incontro - afferma lo stesso Harari - è una riflessione approfondita sulle motivazioni, sulla scelta di un particolare linguaggio e dunque di un particolare mondo espressivo, sul raccontare se stessi attraverso l’altro, sulla fotografia come qualità del tempo da condividere, sul vivere più vite in una, sul come conciliare ricerca creativa ed esigenze di mercato, sul dimenticare la tecnica e fare della fotografia una seconda natura, sull’improvvisazione come risorsa creativa, sulla tecnica asservita alla comunicazioneâ€.

ComunicArte è promosso dai Comuni di Belvedere Langhe, Dogliani, Farigliano e Murazzano, con la partecipazione della Fondazione Bottari Lattes, con il contributo della Regione Piemonte.

 

“Il Tenco ascolta†la nuova canzone d'autore “made in Romeâ€

Lunedì 05 Maggio 2014 16:26

“Il Tenco ascolta†la nuova canzone d'autore “made in Romeâ€Saranno i Têtes de Bois gli ospiti e i padrini della seconda edizione romana de “Il Tenco ascoltaâ€, che si terrà mercoledì 14 maggio, alle 21, con ingresso libero, a L'Asino che Vola (via Antonio Coppi 12,d), uno dei live-club più attivi della Capitale.

Il Club Tenco, la massima istituzione italiana di canzone d'autore, ha deciso – tra le centinaia di proposte che gli pervengono ogni anno – di ascoltare dal vivo cinque cantautori romani. Un'offerta artistica eterogenea che spazia dal rock al folk, all'innovazione. Saliranno quindi sul palco:Simone Avincola, Piergiorgio Faraglia, Valentina Gravili, Giovanni Truppi e SiVa (al secolo Simone Vacatello).

Nel corso della serata il palco dell'Asino che Vola ospiterà anche Antonio Pascuzzo che presenterà in anteprima alcuni dei suoi ultimi brani.

"Il Tenco ascolta†è un modo per incontrare e promuovere la musica di qualità di domani, che è uno dei fini principali del Club Tenco, un format con cui il Club invita ad esibirsi dal vivo in tutta Italia i nuovi cantautori ritenuti più interessanti.

Alla serata del 14 maggio saranno presenti numerosi esponenti del Club a partire dal responsabile artistico Enrico de Angelis e da Antonio Silva, storico presentatore della “Rassegna della canzone d’autore†di Sanremo che, anche a Roma, prenderà le redini del palco per condurre, con l’ironia e il dinamismo che lo contraddistinguono, uno spettacolo ricco di novità e sorprese.

Quest'anno la manifestazione, gode della collaborazione di Radio Popolare Roma ed in particolare del programma condotto da Marco Cavalieri.

L’evento è organizzato dal Club Tenco e l'Asino che vola con Strategie di comunicazione.

 

CINEMA AL MERCATO, a Torino i grandi classici della cinematografia, documentari e ottimo cibo.

Lunedì 05 Maggio 2014 16:20

CINEMA AL MERCATO, a Torino i grandi classici della cinematografia, documentari e ottimo cibo.Grandi classici della cinematografia, documentari e ottimo cibo.
Giovedì 8 e venerdì 9 maggio lo spazio mercatale della Tettoia dei Contadini di piazza della Repubblica a Porta Palazzo ospiterà la seconda edizione dell’ evento cinematografico, a ingresso gratuito, Cinema al Mercato; una due-sere di proiezioni  aperte alla cittadinanza.

In entrambi le serate l’appuntamento è sotto la Tettoia che ospita nelle ore diurne i banchi del mercato dei contadini provenienti dalla provincia di Torino. Qui  ogni mattina dalla campagna piemontese arrivano ai banchi quintali di frutta e verdura per un’autentica spesa a Km0.
È lo spazio ideale per scoprire e acquistare alcune eccellenze del paniere dei prodotti tipici del torinese, dalle ciliegie di Pecetto ai peperoni di Carmagnola (presidio Slowfood), dalla menta di Pancalieri alla toma di Lanzo.

L’associazione Aiace è fornitore della rassegna che è finanziata con i fondi europei del Progetto Central Markets (www.centralmarkets.eu) di cui l'Assessorato al Commercio della Città di Torino insieme alla Conservatoria delle Cucine Mediterranee fanno parte.

Il progetto, oltre a sostenere la rivitalizzazione dei mercati tradizionali e attrarre l'attenzione delle politiche europee sulle relative tematiche, ha lo scopo di ottimizzarne il sistema gestionale. Si tratta di luoghi adibiti alla distribuzione commerciale con un forte impatto sociale che producono effetti positivi in termini di sviluppo urbano e sostenibilità ambientale.

Insieme al Comune di Torino partecipano a Central Markets il Comune di Venezia, la Regione di Ustì (Rep. Ceca), le città di Pecs (Ungheria), Cracovia (Polonia), Bratislava (Slovacchia), la Camera di Commercio di Veszprem (Ungheria) e la Conservatoria delle Cucine Mediterranee.

L’iniziativa è inserita nella Giornata internazionale dei mercati – celebrata con iniziative ad hoc nel corso della prima quindicina di maggio da tutte le città capofila del progetto dei vari Paesi europei aderenti – la due-giorni torinese si ispira a un binomio d’eccellenza tutto subalpino coniugando in entrambi gli appuntamenti cinema e cibo di qualità.

 

Da giovedì 8 maggio 2014, Teatro Elicantropo di Napoli Colori Proibiti + Terra

Lunedì 05 Maggio 2014 16:09

Da giovedì 8 maggio 2014, Teatro Elicantropo di Napoli Colori Proibiti + TerraSi avvia al termine la stagione teatrale 2013/2014 del Teatro Elicantropo di Napoli, ospitando, da giovedì 8 a sabato 10 maggio 2014, l’evento conclusivo Colori Proibiti + Terra, nuovo progetto dei coreografi Elena D’AguannoSabrina D’AguannoRicky Bonavita con cui danno seguito ad una collaborazione artistica già sperimentata in diversi eventi organizzati da Itinerarte di Rosario Liguoro, impegnato da tempo nella distribuzione della danza contemporanea sul territorio campano.

Lo spettacolo rappresenta un viaggio attraverso le relazioni, attraverso le emozioni. In Colori proibiti, Ricky Bonavita esplora la fragilità delle emozioni che affiorano in un triangolo amoroso intergenerazionale. In Terra Elena e Sabrina D'Aguanno s’ispirano al caleidoscopio di suggestioni e di emozioni legate alla terra come elemento vero, reale, universale, attraverso il quale riscoprire l’autenticità dell’essere umano in quanto tale, al di là di ogni diversità di razza, di cultura e di religione.

L’allestimento si presenta, in scena, con una proposta registica e scenografica unitaria, valorizzando le diverse cifre stilistiche e coreografiche che distinguono i tre coreografi.

La lettura del romanzo Colori proibiti, pubblicato nel 1951 dallo scrittore giapponese Yukio Mishima, ha ispirato una riflessione sui rapporti amorosi intergenerazionali. Nello spazio stilizzato di una stanza chiusa il coreografo esplora la relazione fra i tre protagonisti di diversa età ed esperienza di vita, attraverso il pathos della danza, la complicità e la dinamica dei corpi, restituendo le incertezze e le fragilità di un triangolo che non trova soluzione.

La coreografia abbraccia così i diversi momenti della storia. La fluidità della danza si oppone agli squilibri e le fratture d’ogni variazione della relazione fra i personaggi, snodandosi nello spazio triangolare di una scenografia essenziale ed evidenziando i limiti di questo gioco e, al tempo stesso, la sofferenza che implica.

Terra è una coreografia ispirata al caleidoscopio di suggestioni e di emozioni legate alla terra come elemento vero, reale, universale, attraverso il quale riscoprire l’autenticità dell’essere umano in quanto tale, al di là di ogni diversità di razza, di cultura e di religione. I corpi disegnano e visualizzano queste immagini, questo attaccamento ‘universale’, uguale per ogni popolo, alla propria terra, mentre le musiche ne riproducono le sonorità.

I suoni, i ritmi, i colori e il movimento immergono lo spettatore in atmosfere suggestive e immaginifiche: il deserto, la spiaggia, dolce terra ferma, approdo di infaticabili pescatori; la campagna, la foresta fitta e oscura, metafora della quotidiana e faticosa ricerca di una possibilità sempre altra, di una perenne via di uscita, dell’umano peregrinare alla ricerca del significato della propria esistenza.

 

A 20 dalla scomparsa un ricordo di Ayrton Senna

Domenica 04 Maggio 2014 12:28

A 20 dalla scomparsa un ricordo di Ayrton SennaNel 1994 la Formula 1 perdeva un grande campione e uno speciale uomo immagine dentro e fuori le piste. Un sorriso timido ma sincero, lo sguardo triste che faceva impazzire le donne, Ayrton Senna era molto più che un semplice pilota. Ce lo conferma Agnes Carlier, che con lui in F1 ha lavorato in qualità di PR, in un’intervista esclusiva a vent’anni dalla scomparsa dell’asso brasiliano.

Imola, 1 maggio 1994, Gran Premio di San Marino.

E’ ormai sera, si spengono le luci sul circuito, e nel silenzio sale alta la voce del pianto. La Formula 1 ha appena perso uno dei suoi campioni più rappresentativi e celebrati, nel bene e nel male. Ayrton Senna non era solo un pilota che guidava veloce. Lui stesso un giorno disse «la gente sulle piste non viene per la macchina. A parte la Ferrari, ma è un caso unico, la gente viene per l’uomo. Per il suo coraggio, per il suo carattere, per la sua personalità, per quella capacità di dominare il mezzo. E’ l’uomo ad emozionare, non la macchina. Se viene a mancare l’uomo cade anche l’interesse, la motivazione, lo stimolo a seguire le corse». Con “gli occhi di poi†queste parole sembrano quasi un presagio.
Quegli stessi occhi che in quella calda domenica di maggio erano fissi sull’immagine della Williams semi-distrutta, ferma all’esterno della curva del Tamburello, in attesa di un segno, di un gesto che facesse capire che il tricampeao era sì scioccato, magari anche ferito, ma cosciente. Perché non poteva essere vero, perché a lui non poteva succedere, perché Ayrton era Magic, un asso immortale che sfidava il destino e ogni volta vinceva. Dopo interminabili secondi ecco un piccolo movimento, ma è quello che ti gela il sangue, che ti fa capire che non c’è più nulla da fare: un lento reclinare del capo, il resto del corpo immobile. E’ finita. Chi ha avuto modo di vivere le corse dai box la tragedia la avverte immediatamente, la sente dentro. E’ una sensazione di freddo che ti tocca le ossa all’improvviso, e allora capisci.

Ayrton Senna non c’è più, il campione tre volte iridato non c’è più. A nulla servono i soccorsi, la corsa disperata in elicottero verso l’ospedale Maggiore di Bologna, i tanti tentativi di fargli ripartire il cuore dopo ogni arresto cardio-circolatorio. Sì, era finita davvero. Arrivava il momento di abbassare lo sguardo e di vivere il dolore, ognuno a modo suo, e questo è stato, nel paddock di Imola come in milioni di case in tutto il mondo, soprattutto in Brasile, la sua terra, un intero paese che con lui correva in ogni weekend di gara.Finiva così l’esistenza dorata di un ragazzo nato privilegiato, ma che aveva lavorato duramente per ottenere un sedile in Formula 1 e tutti i successi che hanno contribuito a renderlo un mito indimenticabile. A soli 34 anni lasciava i ricordi di duelli memorabili, 161 gran premi, 41 vittorie, 90 volte a podio, 65 pole position, 19 giri veloci.

 

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