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Scienze e Ambiente

American Astronomical Society: almeno 1.500 i pianeti situati entro 50 anni luce dalla Terra,


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La scoperta di pianeti extrasolari simili alla Terra PiĂą di 2.700 scienziati hanno  partecipato alla 219esima conferenza , dell'American Astronomical Society (AAS),  tenutasi quest'anno ad Austin, in Texas. Grazie a questo importante evento annuale, organizzato da studiosi provenienti da ogni parte del mondo, vengono divulgate le piĂą importanti scoperte effettuate riguardanti il nostro universo. Quest'anno la notizia piĂą importante riguarda l'esistenza di centinaia di pianeti simili alla Terra, oltre 700 quelli individuati negli ultimi anni.
Recenti ricerche condotte sui pianeti extrasolari indicano che la maggior parte delle 100.000 milioni di stelle nella Via Lattea, la nostra galassia, hanno pianeti in orbita simili alla Terra, Mercurio, Venere e Marte, mentre pianeti come Giove e Saturno sarebbero piĂą scarsi.

La ricerca e lo studio di pianeti intorno a stelle diverse dal Sole è in pieno svolgimento, grazie a potenti telescopi e tecniche di osservazione sempre piĂą avanzate. L'ultima stima della popolazione di questi corpi celesti nella Via Lattea, pubblicato sulla rivista Nature, si basa sui risultati di una nuova tecnica chiamata microlensing gravitazionale. Lo scienziato Arnaud Cassan e il suo team hanno elaborato statisticamente i risultati, giungendo ad una conclusione impensabile fino a pochi anni fa;  potrebbero essere almeno 1.500 i pianeti situati entro 50 anni luce dalla Terra, in tutta la Via Lattea sarebbero circa 10.000 milioni le stelle con pianeti orbitanti nella cosiddetta zona abitabile, cioè una distanza che potrebbe permettere acqua allo stato liquido.

 

Description de l’Egypte ecco cosa sta perdendo l'umanità.

Description de l’Egypte ecco cosa sta perdendo l'umanità. "La millenaria storia dell’Antico Egitto ha lasciato come patrimonio all’umanità un’enorme quantità di monumenti e di oggetti straordinari e dal valore inestimabile, alcuni dei quali sono delle vere e proprie icone conosciute da tutti.

Molti non sanno però che numerosi sono i monumenti dell’Antico Egitto scomparsi anche in epoche recenti e che non hanno quasi nulla da invidiare a quelli tuttora visitati e fotografati ogni anno da milioni di persone.

La maggior parte di questi è stata descritta con accuratezza nella grande opera della “Description de l’Egypte”, la prima vera grande enciclopedia su questo paese, redatta dopo la spedizione di Bonaparte nel paese dei faraoni. A partire da questa eccezionale raccolta è cominciato lo studio più approfondito sui templi egizi scomparsi durante gli ultimi due secoli, dalla visita della missione di Napoleone ai giorni nostri.". Questa la prefazione ad un recente convegno tenuto a Mendrisio dal titolo:
"I templi scomparsi della Description de l’Egypte", relatore Omar Bergomi con il prof. Angelo Sesana; le notizie provenienti dall'Egitto nelle ultime ore relative alla distruzione dell'Istituto egizio stammo mettendo in fermento gli scienziati di tutto il mondo.

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http://descegy.bibalex.org/

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“IL PARADISO PUO’ ATTENDERE!”: un cartone animato wwf a sostegno dei boschi italiani e della loro biodiversita’

"Il paradiso può attendere" cartone animato per il WWFUn grande evento che unisce la solidarietà e il divertimento: il cartone animato “Il Paradiso può attendere!” sarà in vendita in DVD a partire dal 23 novembre ad un prezzo di 5 euro. Parte del ricavato supporterà il WWF per la salvaguardia di due importantissimi boschi italiani e degli animali che li popolano: il Bosco di Roverelle adiacente all’Oasi WWF di Valpredina in provincia di Bergamo, fortemente minacciato dal taglio, dalle speculazioni e dagli interessi dei cacciatori, e il Bosco Umido di Foce dell’Arrone a Fregene, uno degli ultimi lembi delle antiche foreste del litorale romano.
Molti personaggi dello spettacolo e amici del WWF hanno prestato la loro voce per rendere il cartoon ancora più unico, Luca Argentero, Francesco Facchinetti, Gabriella Pession, Ezio Greggio, Enzo Iacchetti e Francesco Venditti. Il DVD è arricchito da straordinari contenuti speciali, tra cui: il backstage del doppiaggio, interviste ai doppiatori, filmato istituzionale del WWF e molto altro…
Per maggiori informazioni visitate il sito wwf.it

 

Nanotecnologie, il futuro nei sistemi di carbonio a bassa dimensionalitĂ 

Il futuro delle nanotecnologie Dal 5 al 7 dicembre 2011 scienziati e ricercatori provenienti da tutta Europa e dal Nord America si daranno appuntamento al Museo Diocesano di Catania (P.zza Duomo – Via Etnea, 8) per “Carbomat”, il workshop internazionale sui sistemi di carbonio a bassa dimensionalità (nanotecnologie), organizzato da Silvia Scalese e Antonino La Magna, ricercatori dell'Istituto per la Microelettronica e Microsistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sezione di Catania.
“Carbomat”, che per il secondo anno consecutivo ha scelto la città etnea come location, rappresenta un importante momento di confronto tra studiosi di fama mondiale sui risultati raggiunti dalla ricerca nel campo delle nanotecnologie. Ma anche un'interessante occasione d'incontro tra la ricerca scientifica di base e l'industria tecnologica.
Interverranno, tra gli altri, i professori Eleanor E. B. Campbell (Edinburgh University, UK), Franco Cataldo (Actinium Chemical Research srl), Vladimir I. Falko (Lancaster University, UK), Miklos Kertesz (Georgetown University, USA), Michele Lazzeri (IMPMC Paris, Francia), Michele Penza (ENEA Brindisi) e Maurizio Prato (UniversitĂ  di Trieste). Gli interventi saranno coordinati da Silvia Scalese e Antonino La Magna.
Al centro del workshop saranno i temi relativi ai materiali nanostrutturati a base di carbonio (nanotubi, fullereni, catene lineari, grafene) e alle possibili applicazioni nel campo della tecnologia. Gli ambiti di applicazione dei nuovi ritrovati spaziano dai sensori ambientali e biologici alle nanotecnologie, dalle energie rinnovabili alla diagnostica, dagli agenti antimicrobici alle membrane, ecc. Grazie alle loro eccezionali proprietà elettroniche, termiche e strutturali, infatti, i materiali nanostrutturati a base di carbonio rappresentano il futuro per la fabbricazione di dispositivi elettronici “post-Silicon” e “non-Silicon”, basati cioè su una tecnologia alternativa al silicio. Una sessione speciale del workshop, inoltre, sarà dedicata alla sensoristica e alle interazioni tra nanostrutture di carbonio con gruppi chimici e molecole funzionali.

 

HOMO SAPIENS: L'UOMO MODERNO ARRIVO' PRIMA IN EUROPA

L'UOMO MODERNO ARRIVO' PRIMA IN EUROPA Nuovi esami piĂą approfonditi hanno retrodatato ulteriormente l'arrivo dell' Homo Sapiens sul continente europeo.

La data si sposta a circa 45mila anni fa quindi aumentando di alcune migliaia di anni la convivenza dello stesso con i nostri cugini (e forse qualcosa di piĂą) Neandertal.

La retrodatazione è avvenuta grazie all'esame al radiocarbonio di alcuni reperti fossili rinvenuti nella Grotta del Cavallo in Puglia ed esattamente due molari che in un primo tempo si pensava fossero appartenuti a Neandertal, ma poi, grazie all'analisi interna ed esterna, attibuiti ad Homo Sapiens.

Stesso procedimento per una mandibola rinvenuta nelle campagne inglesi.

I due studi sono stati  effettuati dal dottor Stefano Benazzi del Dipartimento di Antropologia dell'UniversitĂ  di Vienna e dal team di Thomas Higham dell'UniversitĂ  britannica di Oxford e Chris Stringer del Museo di Storia Naturale di Londra.

Le analisi sono state effettuate dall'Oxford Radiocarbon Accelerator Unit.

Un ulteriore passo verso la scoperta della comparsa dell'uomo sulla terra.

RR

 

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