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PROCESSO BREVE: due giorni dopo


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Processo breve per SIlvio Berlusconi Due giorni dopo l'indignazione si può riparlarne.

Ormai anche i più ingenui avranno capito a cosa serve questa legge, salvare il Premier dalla condanna, a quanto pare scontata, nel processo che lo vede coimputato con David Mills già a sua volta condannato a quattro anni e sei mesi di carcere.

Poco conta se con tale norma si cancelleranno altre migliaia di processi lasciando impuniti i colpevoli in essi rinviati a giudizio, ma prescrivendo anche coloro che potevano contare su una assoluzione piena.

Proprio questo il punto, la prescrizione. Infatti essere prescritti non significa essere assolti e quindi non aver commesso il fatto. Significa solo che i tribunali non hanno avuto il tempo necessario a mettere la parola fine sul procedimento.

Allora ci si chiede, perchè il Presidente del Consiglio ha così tanta fiducia nel fatto di essere prescritto e non assolto?

Perchè sa che l'Italiano medio poco capisce di materia giudiziaria e quindi non comprenderà la differenza tra le due cose e lui con la forza mediatica di cui dispone riuscirà ancora una volta a farsi passare come innocente e potrà come sempre vantarsi che non è mai stato condannato e che lui ne esce sempre pulito.

Ed è proprio quì l'errore che gli Italiani devono capire. Chi viene prescritto non è stato assolto, ha solo approfittato della lentezza della macchina giudiziaria per non arrivare a sentenza.

Per cui caro Signor Presidente del Consiglio lei ne uscirebbe pulito solo se arrivasse a sentenza e questa fosse a lei favorevole con una assoluzione piena, in caso contrario agli occhi di milioni di Italiani lei resterà solo colui che è riuscito con ogni sotterfugio e nefandezza ad evitare una condanna.

Un giudice se non ha le prove non può condannarla e se lei avesse la certezza di non aver commesso alcun reato non avrebbe bisogno di leggiucole a suo favore per evitare di rispondere dei reati a lei contestati.

Resta però ancora una speranza.

La legge deve ancora passare al Senato e quindi essere firmata dal capo dello Stato, il quale potrebbe anche respingerla e quindi costringere il Parlamento a ridiscuterla. Se tutto ciò portasse a Giugno il processo potrebbe concludersi e la legge diventare vana. Inoltre chissà che a Palazzo Madama qualcuno dei nostri cari prezzolati rappresentanti non si faccia prendere dalla nausea e finalmente si comporti da vero uomo di politica votando contro questa legge ad personam inutile per il Paese.

La speranza è l'ultima a morire, anche se oramai è in agonia.

RR

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