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CAMPAGNA ELETTORALE: FATTI NON PAROLE


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CAMPAGNA ELETTORALE: FATTI NON PAROLEProsegue la campagna elettorale italiana tra un profluvio di parole e sempre meno fatti.

Lo sport nazionale è l’ingiuria, parole contro, insulti velati da ironia, offese tra persone che dovrebbero dimostrare le proprie capacità e non i difetti dell’avversario.

Ancora una volta la contrapposizione si basa solo sulla denigrazione e sulle promesse non dimostrabili.

Non una parola sul come realizzare ciò che si promette.

Abbasseremo le tasse è la parola d’ordine. Peccato che nessuno dica come riuscirà a farlo senza scompensare i conti e provocare una nuova crisi finanziaria.

Abbatteremo i costi della politica. Ma nessuno dice come intende realizzarlo, colpendo chi, anche perché in questo caso perderebbe di sicuro quota del proprio elettorato che è in affari con la politica stessa.

Procederemo con riforme strutturali. Sì ma quali? Su cosa convergeranno i desiderata dei vari schieramenti? Quali dei loro molteplici interessi decideranno di colpire? Colpiranno sempre e solo le classi più deboli? La classe medio/ bassa del Paese? Rinunceranno ad alcuni dei loro privilegi?

Aumenteremo i posti di lavoro. Come? Sino ad ora sono solo riusciti ad aumentare a dismisura la disoccupazione.

I politici si stanno dando il cambio nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche onde far giungere le proprie parole al maggior numero di Italiani possibile.

Parole, parole, parole.

Crediamo che tutti gli Italiani vorrebbero sentire i candidati a governare il Paese affermare in che modo intendono realizzare ciò che presentano nel proprio programma elettorale, anche perché non è possibile votare questo o quello schieramento solo in base al fatto che il candidato premier si presenti alle telecamere o ai microfoni dicendo che lui ha la ricetta giusta, che loro hanno le soluzioni.

Devono dire come intendono risolvere i problemi, perché il cittadino ha il diritto di valutare quale modalità gli è più digeribile e quindi dare la propria preferenza.

Facciamo un esempio. Tutti dicono che diminuiranno la spesa pubblica. Bene, ma ci sono molteplici modi di farlo, licenziare migliaia di dipendenti, riformare in toto l’apparato pubblico, togliere servizi ai cittadini trasformandoli in privati con un esborso enorme per le tasche degli italiani e con difficoltà pazzesche per chi non potrà permetterseli, oppure, diminuire i politici, eliminare le loro clientele, combattere la corruzione ed i furti continui ai danni dello Stato di cui sono piene le cronache, eliminare consulenze inutili, abbattere gli sprechi quali la maggior parte delle spese militari ecc….

Insomma fuori programmi chiari nei quali si possa capire cosa veramente si farà e che potranno essere vagliati giorno per giorno dai cittadini che alle elezioni dopo potranno premiare se mantenuti o bocciare se disattesi.

Quindi fatti e non parole.

RR

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