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Paese che vai...

"Una biblioteca per il Parco"


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Biblioteca Parco Nazionale del Cilento“Una biblioteca per il Parco” diviene, ogni giorno di più, una realtà.

Si tratta del progetto che prevede la catalogazione dei volumi della biblioteca del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con sede a Vatolla.

Assurta al ruolo di polo culturale di primaria importanza e punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno d’Italia, la biblioteca è strutturata in due grandi macrosezioni: una filosofico-giuridica, incentrata sulla filosofia vichiana e la giurisprudenza ed una ambientale, esaustiva di tutte le nuove tematiche ambientali come la bioarchitettura, la genetica, le fonti rinnovabili d’energia o l’ingegneria naturalistica.

Finanziato dai Fondi Por Fesr 2007-2013, Obiettivo Operativo 1.10, il progetto ha permesso di catalogate per intero la sezione ambientale e storica; i fondi Angrisani-Benincasa, Chieffallo, Bevere, Cilento e Vallo di Diano per un totale di circa 2.000 reperti bibliografici su 22.500 volumi presenti presso Palazzo de Vargas.

Una localizzazione prestigiosa quella di Palazzo de Vargas che ha ospitato tra il 1686 al 1695, il grande filosofo napoletano Giambattista Vico che qui mise le basi per la sua opera principale, “La Scienza Nuova”.

Quella del Parco si configura quale unica biblioteca pubblica di tutto il Cilento, al cui interno si trovano testi rarissimi: un esempio è costituito da “Cinque libri di Giambattista Vico De' principj d'una scienza nuoua d'intorno alla comune natura delle nazioni” del 1730.

«E’ un progetto ambizioso – afferma Vincenzo Pepe, presidente della Fondazione “G. Vico” - quello che stiamo portando avanti: con la messa in rete dei testi della biblioteca del Parco rendiamo pubblico tutto il patrimonio librario di testi antichi e moderni presenti sia nella nostra biblioteca, sia in quelle private, rendendo facile il loro reperimento e fruizione a chiunque fosse interessato alla loro consultazione».

Mariantonietta Sorrentino

 

“Storie di fantasmi nel bosco”. Abiti comodi e scarpe da trekking per l'escursione a Mazzano Romano

Domenica 23 giugno – “Storie di fantasmi nel bosco”

Appuntamento alle ore 19,00 in piazza Umberto I, nel borgo di Mazzano Romano (Rm).

Abbigliamento da escursione, torcia elettrica o a gas (NO FIAMME LIBERE), coperta o plaid, acqua e cena al sacco. PossibilitĂ  di cena preparata dalla associazione MondoBorgo al costo di euro 10 adulti euro 6 bambini (prenotazione obbligatoria almeno 10 partecipanti).

Prenotazioni:
Mondo Borgo
Bernardo Ostorga – Jacopo Tabolli
cell. 389 4988897; baos833@hotmail.com


Si raccomandano abiti comodi e scarpe da trekking.

Si ricorda che la prenotazione è obbligatoria presso le associazioni che organizzano le escursioni. I dettagli sulle visite, con le indicazioni per contattare le associazioni, sono sulla pagina Internet delle visite guidate (http://www.parcotreja.it/public/it/vivere/visite_2013/info.asp).

 

“Aspettando le streghe”. Il solstizio d’estate tra Calcata e Mazzano

Tramonto solstizio d'estate al Parco del Treja

Visite guidate notturne a Calcata e Mazzano

In giro di notte in occasione del solstizio d’estate

Sabato 22 e domenica 23 giugno, in occasione del finesettimana della festa di San Giovanni, le associazioni che organizzano le escursioni in collaborazione con il Parco hanno scelto di mostrare ai visitatori il lato oscuro, affascinante e misterioso dell’area protetta attraverso due visite guidate notturne: quella di sabato nel territorio di Calcata, domenica invece a Mazzano Romano.

La visita di sabato è un’escursione naturalistica, con attività di interpretazione ambientale, alla scoperta di suoni, rumori e suggestioni dei rapaci notturni del Parco. Domenica invece sono previste letture al lume di lampada di racconti di paura e letteratura di genere.

Sabato 22 giugno – “Aspettando le streghe”

Appuntamento alle ore 21,00 nel borgo di Calcata, in Piazza Roma davanti al Ristorante “Tre Monti”

Prenotazioni:
Soc. Coop. Soc. Lymph@
Stefano Monaldi, Biologo e Guida Ambientale Escursionistica
cell. 334 5987964; info@cooplympha.it

 

Il sole nel Duomo

Solstizio d'estate al Duomo FirenzeE’ dal 1475 che nel duomo di Firenze si ripete un fenomeno regolarmente. Per l’occasione i fiorentini si danno appuntamento per non perdere l’evento dello gnomone; così l’astronomia va in scena nella Cattedrale di S.Maria del Fiore grazie a uno strumento dal fascino ancestrale.

Uno gnomone è di solito un palo, una colonna o un obelisco la cui ombra permette di misurare la posizione del sole in cielo. Può essere, ed è il caso del Duomo di Firenze, un foro sulla parete di un ambiente oscurato che produce, all’interno, l’immagine del disco solare.

Secondo Favorino di Arles fu Anassimandro ad inventare l’ orologio solare, piantando un'asta al centro del quadrante nell'agorà di Sparta. Ma secondo Erodoto l'orologio solare fu utilizzato già in Mesopotamia e introdotto in Grecia da Anassimandro.

L’antico  strumento, fatto installare nella Cattedrale di Firenze presumibilmente dal matematico fiorentino Paolo Dal Pozzo Tosca  e restaurato dal gesuita Leonardo Ximenes nel 1754, vanta 90 metri di altezza ed è il piĂą grande al mondo. Ogni anno, dal 1475,  il 21 e il 28 giugno, durante il solstizio d’estate, in dettaglio  tra le ore 12.30 e le 13.30 i raggi del sole scendono attraverso la Cupola del Brunelleschi, formando un’immagine del disco solare che andrĂ  a sovrapporsi perfettamente a quella di marmo posta sul pavimento della cappella della Croce, a sinistra dell’Altare Maggiore.

L'iniziativa è a ingresso gratuito e si svolgerà anche in caso di cielo coperto: l'accesso è attraverso la porta dei Canonici, davanti a via della Canonica. Mariantonietta Sorrentino
                                                                      

 

I ristoratori cilentani Vs le sagre

Centinaia sono le firme per lo stesso scopo: abolire "le sagre" che svuotano i locali.

I ristoratori del Cilento sono sul piede di guerra.


I ristoranti cilentani

“ Chi produce questo tipo di manifestazione non tiene conto che annulla un economia già sofferente da una crisi senza eguaglianza. Molti di noi aperti nei periodi invernali, tirando fuori appena le spese di gestione, aspettando l'affluenza turistica per recuperare il mancato guadagno invernale.”

Ben motivata, la protesta supera il livello di guardia con il capitolo igiene sanitaria che sarebbe carente nelle sagre mentre è vigile, minuziosa e rigorosa per ristoratori e addetti del settore. 
Inoltre le tanto diffuse sagre danneggerebbero anche il Fisco per i mancati scontrini fiscali e le assunzioni regolari.

In una sorta di “cahiers de doléances” gli operatori cilentani puntano il dito contro gli amministratori locali che appoggiano le sagre perché permettono ai turisti di conoscere i paesi e produrre economia.

“Noi pensiamo il contrario in quanto di sera inoltrata i turisti pensano a consumare i loro menu e non a inoltrarsi per conoscere le antichità e panorami dei nostri rinomati luoghi bisogna trovare altre attrazioni creare le vie del turismo gli stesse turisti vanno accompagnati nei paesi con appositi pullman chi di competenza si preoccupi a procacciare lavoro per chi paga le tasse e stenda ad andare avanti”.

I ristoratori cilentani  denunciano a chiare lettere: ” Gli organizzatori spendono e tenendo conto di quello che viene proposto ai consumatori sono piĂą costose di tanti menu dei nostri ristoranti ; chiediamo agli enti competenti di porre fine a questi soprusi per far si che ritorni la cultura del consumo nei nostri locali tutta l' Italia della ristorazione e sfavorevole a queste manifestazioni.”

Mariantonietta Sorrentino

 

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