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I ristoratori cilentani Vs le sagre


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Centinaia sono le firme per lo stesso scopo: abolire "le sagre" che svuotano i locali.

I ristoratori del Cilento sono sul piede di guerra.


I ristoranti cilentani

“ Chi produce questo tipo di manifestazione non tiene conto che annulla un economia già sofferente da una crisi senza eguaglianza. Molti di noi aperti nei periodi invernali, tirando fuori appena le spese di gestione, aspettando l'affluenza turistica per recuperare il mancato guadagno invernale.”

Ben motivata, la protesta supera il livello di guardia con il capitolo igiene sanitaria che sarebbe carente nelle sagre mentre è vigile, minuziosa e rigorosa per ristoratori e addetti del settore. 
Inoltre le tanto diffuse sagre danneggerebbero anche il Fisco per i mancati scontrini fiscali e le assunzioni regolari.

In una sorta di “cahiers de doléances” gli operatori cilentani puntano il dito contro gli amministratori locali che appoggiano le sagre perché permettono ai turisti di conoscere i paesi e produrre economia.

“Noi pensiamo il contrario in quanto di sera inoltrata i turisti pensano a consumare i loro menu e non a inoltrarsi per conoscere le antichità e panorami dei nostri rinomati luoghi bisogna trovare altre attrazioni creare le vie del turismo gli stesse turisti vanno accompagnati nei paesi con appositi pullman chi di competenza si preoccupi a procacciare lavoro per chi paga le tasse e stenda ad andare avanti”.

I ristoratori cilentani  denunciano a chiare lettere: ” Gli organizzatori spendono e tenendo conto di quello che viene proposto ai consumatori sono più costose di tanti menu dei nostri ristoranti ; chiediamo agli enti competenti di porre fine a questi soprusi per far si che ritorni la cultura del consumo nei nostri locali tutta l' Italia della ristorazione e sfavorevole a queste manifestazioni.”

Mariantonietta Sorrentino

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