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"Paese che vai"...verso Palazzolo


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Palazzolo e il convento di santa maria Palazzolo. Storia e curiosità.

Palazzolo si trova sul lato sud-est di Albano. E’ un posto da romiti i quali infatti lo prescelsero, non si sa quando, ma certo prima del Mille, recuperando i materiali di un’antica villa per realizzare un ricovero e, poi, una chiesa e un convento :, come fu chiamato il complesso fin dal 1244. La denominazione fa riferimento all’antico edificio preesistente e che doveva apparire grandioso tanto da essere in origine definito palatium, successivamente fu ridotto a proporzioni più modeste e questo avrebbe dato origine al nome di Palazzolo.

Secondo alcuni studiosi, presso questa antica costruzione si fermavano i consoli prima di salire sul Monte Albano per i trionfi minori oppure in occasione della Feriae Latinae.

Il convento fu poi dedicato a Santa Maria ad Nives di Palazzolo ma fu chiamato anche più semplicemente Palazzola.

La costruzione, da alcuni decenni, appartiene al Seminario inglese di Roma e il suo aspetto attuale è quello del rimaneggiamento effettuato nel 1735 da Giovanni Fonseca, vescovo portoghese, che ottenne i fondi del re lusitano Giovanni V, il quale fece anche sistemare l’Accademia dell’Arcadia Il Bosco Parrasio del Gianicolo. Il vescovo Fonseca fece abbattere le antiche strutture della chiesa e del convento lasciando inalterato ben poco come il rustico portico situato davanti alla chiesa in cui vi sono ancora le colonne delle più remote costruzioni. Disseminò tuttavia gli stemmi dei re del Portogallo sulla facciata e negli spazi interni.

Presso la chiesa si trova la facciata di un importante mausoleo del II secolo a.C. scavato nella roccia: qualcosa di gusto orientale, come se il suo realizzatore avesse conosciuto i sepolcri dell’egizia Valle dei re. Sulla facciata non ci sono scritte ma una serie di fasci littori scolpiti, oltre che di altri attributi che distinguevano l’esercizio delle pubbliche magistrature. Secondo alcuni studiosi l’ignoto utilizzatore della tomba, certamente il proprietario della villa romana, doveva avere desiderato il suo possesso, durante la sua missione, probabilmente in Oriente.


Prima del vescovo Fonseca si era occupato del luogo il cardinale Girolamo Colonna nel 1629 facendosi costruire una splendida casa – castello, facendo sgombrare gli antichi ruderi dal luogo. La costruzione era stata eretta sulla roccia che domina la chiesa ed erano collegate da una scaletta a chiocciola scavata nella roccia.

Una curiosità riguarda i quattro cipressi che si trovano in margine al piazzaletto della chiesa: si disse in passato che rappresentassero i quattro evangelisti.

Da sorgenti poste nella zona di Palazzolo provenivano gli acquedotti che rifornivano la villa dei Cesari, come continuano a servirsene i moderni acquedotti.

Sotto al convento di Palazzolo, seguendo una strada che costeggia il bacino lacustre, vi sono alcune grotte, una delle quali ha dei pilastri all’interno. Queste caverne sono state scavate probabilmente tra l’XI e il XIII secolo allo scopo di ricavare materiale utile da costruzione. Nella grotta, detta di Gasperone, era solito celarsi l’omonimo brigante il cui tesoro sarebbe nascosto presso il Monte Maschio di Lariano. In seguito la stessa caverna fu usata dal cardinale Isidoro, patriarca di Costantinopoli, per pranzarvi, quando, nei periodi estivi, si recava da queste parti per rilassarsi...




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