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Quasi un Big Bang al Cern di Ginevra: esperimento storico.


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Accelleratore di particelle Cern E' un grande giorno per un fisico delle particelle, queste le parole di Rolf Heuer, Direttore Generale del Cern di Ginevra; il motivo di tanta soddisfazione non è facile da spiegare ma, per riassumere, nel fantascientifico accelleratore di particelle "Large Hadron Collider" per poco non si è ricreato il Big Ban, il fenomeno, per intenderci che diede origine all'intero universo. 

Ci sono voluti vent'anni e 9 miliardi di euro per realizzare l'acceleratore di particelle più grande e potente del mondo che corre per 27 km sotto la frontiera tra Svizzera e Francia ed ha la possibilità di lanciare particelle atomiche 11.245 volte al secondo prima di farle scontrare una contro l'altra a una temperatura 100mila volte più alta di quella che esiste al centro del sole. Da oggi, ognuno dei cinquemila fisici del Cern di cui circa 500 italiani, potrebbe dare una risposta all'origine dell'universo, alle sue dimensioni, scoprire le caratteristiche della materia oscura e perfino individuare la famosa particella di Dio, tutti misteri cui gli esperimenti dell'acceleratore di particelle potrebbero dare una risposta.

Obiettivo a lungo termine dei ricercatori del Cern è quello di verificare l'esistenza di particelle supersimmetriche e delle dimensioni nascoste previste dalla teoria delle stringhe, oltre a comprendere meglio l'esatta natura della materia ed energia "oscure" che costituiscono gran parte della massa dell'Universo.

Qualcuno ricorderà che l'accelleratore del Cern fece temere addirittura la fine del mondo quando nel 2008 fu acceso per la prima volta; catastrofisti da tutto il mondo chiesero di fermare l'esperimento che a loro dire avrebbe prodotto un buco nero con la consueguente scomparsa di tutta la nostra civiltà; l'accelleratore in quell'occasione si spense ma per un guasto.

Già nel 2003, un gruppo di studiosi ipotizzò catastrofi e distruzioni per la Terra se la maggiore macchina per la scienza mai costruita dall’uomo fosse entrata in funzione, il team si rivolse addirittura alla Corte Europea dei Diritti Umani che ovviamente diede il via libera all'esperimento.

l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, è il laboratorio leader nel mondo per la fisica delle particelle. Ha la sua sede a Ginevra. Al momento, i suoi Stati membri sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito . India, Israele, Giappone, Federazione Russa, Stati Uniti d'America, Turchia, la Commissione europea e l'UNESCO hanno lo status di osservatore.


il video che illustra "The Large Hadron Collider"


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