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Sono indignato

RENZI AL GOVERNO: CHE SI BRUCI ANCHE LUI?

Venerdì 14 Febbraio 2014 08:39


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RENZI AL GOVERNO: CHE SI BRUCI ANCHE LUI? La direzione del PD ha deciso. La parentesi di Enrico Letta come Presidente del Consiglio è finita.

Preso atto di ciò il premier in carica oggi salirà al Quirinale a rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Si apre quindi la fase Renzi.

Il sindaco di Firenze sembra un abile saltimbanco, normalmente dichiara una cosa ed immediatamente dopo ne fa un’altra, vedi l’oramai tormentone “Enrico stai sereno”.

Con ciò non difendiamo l’indifendibile Governo Letta, noto solo per le tante parole profuse ed i pochi fatti. In ultimo “Impegno Italia” ennesimo profluvio di desideri e sogni solo per cercare di salvaguardare la poltrona.

E di Renzi che dire.

La storia probabilmente non gli ha insegnato nulla. Chiunque si è messo nelle mani di Berlusconi, credendo alle sue fandonie si è bruciato, quindi se davvero crede che gli reggerà il gioco sino a fine legislatura nel 2018 il futuro premier non ha saputo interpretare il personaggio.

Renzi dice che ci vuole uno scatto, che bisogna dare una svolta al Paese. Mai parole furono piĂą esatte.

Però pensare di dare una svolta al Paese con il concorso di quei personaggi che lo hanno rovinato e bloccato negli ultimi vent’anni in nome del loro interesse personale non è ciò di cui l’Italia ha bisogno.

L’Italia necessita di una profonda riforma di tutto l’apparato statale, perché l’unico modo per uscire dalla crisi è ridurre in maniera importante la spesa pubblica così da abbattere il debito pubblico e ridistribuire ricchezza a tutti, non solo ai soliti noti, e purtroppo anche ignoti, perché solo così si può pensare di rivitalizzare le imprese e creare posti di lavoro, soprattutto per i più giovani.

E la ridistribuzione della ricchezza può avvenire solo tramite una profonda revisione del sistema fiscale del nostro Paese rendendolo piĂą semplice equo ed immediato per tutti. Anche perchĂ© nella complicazione si genera la possibilitĂ  di eludere ed evadere, in quanto piĂą è difficile interpretare piĂą è facile  aggirare i controlli.

Ma come si può pensare che chi è colluso con questo sistema abbia la volontà di cambiarlo?

Del resto quanti Presidenti del Consiglio si sono avvicendati  senza che nessuno di loro riuscisse a metter mano alla riforma dello Stato?

Adesso tocca a Renzi.

Vedremo se avrà il coraggio e la forza di dire ai partiti che devono rinunciare ai soldi del finanziamento, anche quello dell’editoria, se riuscirà a convincerli a rinunciare alle poltrone assicurate da Camere, Regioni, Provincie, Comuni e Circoscrizioni, se porrà fine allo sperpero di denaro pubblico nelle tasche di sedicenti consulenti e di appaltatori malfattori, se metterà un punto fermo contro lo strozzinaggio delle banche nei confronti di chi vuole fare impresa.

Insomma l’impresa è titanica in un Paese come l’Italia in mano a lobby potenti e che difficilmente rinunceranno a qualche privilegio.

Buon lavoro Renzi, spero di sbagliare, ma non credo riuscirĂ  a migliorare questa povera Italia.


RR

 

RENZI – BERLUSCONI: ABBRACCIO MORTALE

Giovedì 30 Gennaio 2014 08:54

RENZI – BERLUSCONI: ABBRACCIO MORTALE La politica italiana non riuscirà mai a cambiare. Questo assunto è il punto di partenza da cui si evince che cambiano le facce, ma non cambiano gli interessi.

Che bisogno aveva Benito Renzi il giorno dopo essere stato eletto in modo plebiscitario alla segreteria del PD di avvinghiarsi in un abbraccio mortale con Silvio Berlusconi?

Solo con lui si può fare un accordo sulla legge elettorale, ha dichiarato. Perché gli altri con numeri più cospicui dell’ex premier in Parlamento non andavano bene?

Ma l’uomo nato con La Ruota della Fortuna, programma Mediaset condotto dal fu Mike Bongiorno, ha sentito la necessità di sdoganare colui che lo ha creato e gli ha fatto fare i primi soldini in televisione, ogni qualvolta l’uomo di Arcore viene messo all’angolo ecco subito qualcuno che lo aiuta ad uscirne.

Ma come può il popolo del centro sinistra italiano essere caduto in questo tranello?

Semplice in Italia non si guarda alle qualitĂ  e capacitĂ  della persona. Quanto questa possa essere in grado di risolvere i problemi del Paese in modo serio ed equo.

In Italia si guarda alla capacitĂ  attrattiva del personaggio.

Ecco spiegati venti anni di successo di un venditore di sogni e pentole, il rapido successo politico di un comico ed in ultimo il successone di un abile parolaio con la favella toscana, belloccio, giovane e simpatico che ha studiato molto bene come va lanciato il messaggio alle masse.

E’ il tipico prodotto televisivo che tanto piace agli italiani, non conta che sia bravo, conta che sia affascinante. Ve lo immaginate che successone avrebbe un Gabriel Garko?

E cosa ha partorito questo abbraccio?

Ovviamente una legge elettorale che mira a blindare i soliti noti, con la scusa della governabilitĂ  si eliminano partiti che rappresentano comunque milioni di italiani, si toglie voce alle  minoranze che erano così bene rappresentate con il sistema proporzionale, si mantiene l’impossibilitĂ  di scegliere i propri rappresentanti, i quali dovendo rispondere direttamente a chi li ha votati, sarebbero costretti a comportarsi in maniera corretta nei loro confronti, pena una successiva non rielezione.

Ma la Corte Costituzionale non ha giĂ  bocciato questi sistemi elettorali?

Poi ovviamente ci sono le eccezioni.

Così si inventa un sistema per salvare la Lega, uno per salvare il Nuovo Centro Destra, insomma tutti partiti che entreranno nella coalizione che farà capo a Forza Italia.

Viene da chiedersi, ma Benito Renzi è megalomane o stupido?

Tutte queste concessioni all’avversario hanno un senso?

Prima le mini liste bloccate così da poter far rieleggere pregiudicati e indagati, poi le percentuali per bloccare alcuni partiti ed altri no, un premio di maggioranza per permettere a chi non ha ottenuto una vera maggioranza (37%) di governare tranquillo per cinque anni, anche se questi facesse danni irreparabili alla nazione e vi immaginate gli eletti nelle liste bloccate quando mai voterebbero contro il volere del capo?

Capo è proprio questa la parola giusta, perché oramai ogni partito ne ha uno, che toglie voce anche al dissenso interno, che minaccia, che impone.

Proprio come nel caso di questo Italicum imposto dai due capi partito.

Di Berlusconi sapevamo, ma da Benito Renzi non ce lo aspettavamo.


RR

 

CANCELLIERI: CHE MERAVIGLIA !!!

Martedì 05 Novembre 2013 08:44

In questi giorni in Italia tiene campo il caso Cancellieri.

Il ministro della Giustizia, indicata anche, da alcuni, come possibile Capo dello Stato all’ultima elezione che ha visto la conferma di Giorgio Napolitano, è al centro dell’ennesimo scandalo che coinvolge la politica nazionale.

Cosa avrebbe fatto di così grave da portare ad un riferimento alle Camere con relativa mozione di sfiducia nei suoi confronti da parte del Movimento 5 stelle?

Semplice è intervenuta per facilitare l’uscita dal carcere di Giulia Ligresti figlia del potente imprenditore Salvatore, e a detta di alcuni sua buona amica.

Da dove nasce tale certezza? Dalle intercettazioni nelle quali si evince un’ ottima conoscenza tra il Ministro e la famiglia alla quale avrebbe assicurato il suo aiuto.

Ottima conoscenza confermata anche dalla permanenza del figlio del Ministro nella FonSai della famiglia Ligresti come direttore generale e che dopo solo un anno, nel 2012, ne è uscito con una buonuscita di 3,6 milioni di euro

Quello che ci si deve chiedere è perché meravigliarsi di ciò.

Sono anni che ripetiamo che la Casta è in continua difesa di se stessa, che questi personaggi vengono posizionati su poltrone dove più fanno comodo alla stessa e che in caso di necessità, vedi in questo caso, intervengono in spregio alla legge ed al buon gusto onde riparare all’applicazione delle leggi a favore loro e dei loro sodali.

Questa è l’Italia, un Paese di parole al vento pronunciate da politici e governanti in grado solo di guardare al proprio portafoglio e che continuano a vendere fumo negli occhi dei cittadini, notare bene in buona parte molto collusi ed inseriti nel sistema.

In conclusione mai meravigliarsi di questi intrecci tra politici, governanti, imprenditori, faccendieri e chi più ne ha più ne metta, perché basta conoscere un po’ di Storia d’Italia per sapere che il potente fa sempre un favore al potente e del resto non si ritrovano sempre tutti insieme a eventi mondani che solo loro possono permettersi?

L’importante sarebbe che una volta colti con le mani nel sacco si facessero da parte.

Per cui altro che meraviglia è solo una conferma.

 

RR

 

MANOVRA ECONOMICA: CARO LETTA MA CI FACCIA IL PIACERE

Giovedì 17 Ottobre 2013 07:50

MANOVRA ECONOMICA: CARO LETTA MA CI FACCIA IL PIACERELa manovra economica disegnata dal Governo di Enrico Letta per l’ennesima volta prende in giro lavoratori ed imprese.

Già lo scorso anno si era tentato di elemosinare cifre ridicole ai lavoratori dipendenti con il famoso punto percentuale nei primi scaglioni di imposta. Adesso l’elemosina viene riproposta sotto forma di detrazioni.

Da 0 a 14 euro al mese si ritroveranno in busta paga nel 2014 i dipendenti, 0 sopra i 55000,00 € di reddito lordo, 14 chi invece ne ha 10000,00 di euro.

Proprio un bell’incentivo alla ripresa dei consumi ed alla crescita tanto desiderata.

Considerando poi l’aumento delle imposte di bollo sui giĂ  magri risparmi, la probabile diminuzione di uno o due punti percentuali delle detrazioni su spese sanitarie e mutui, la nuova TRISE che prende il posto di IMU e TARES  (ma non doveva sparire l’IMU? Semplice basta cambiare il nome!), ed i tagli alle Regioni che significano meno servizi e piĂą tasse applicate dalle stesse, e meno servizi significa piĂą spese per i cittadini, in tasca agli Italiani come sempre non rimane nulla anzi.

Poi cosa dire dei tagli di imposte alle imprese? Qualche taglio qua e là è stato fatto, risparmi sull’IRAP, restituzione dell’ASPI ecc… Peccato che tutti siano giustamente legati alle assunzioni a tempo indeterminato cosa che per poterla fare le imprese dovrebbero produrre e per produrre si deve vendere e per vendere ci deve essere chi può permettersi di comprare, sempre la stessa solfa che andiamo ripetendo oramai da quando è iniziata la crisi.

Ci sono poi i soliti fondi stanziati per gli interventi infrastrutturali che servono ad impinguare le tasche degli amici e parenti costruttori su opere che non finiscono mai.

Unica nota positiva per l’edilizia e gli impianti la conferma delle detrazioni sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico.

Insomma come sempre si poteva fare di meglio e di più, bastava essere scevri da interessi di parte, infatti non un risparmio sulla pelle della Casta da redistribuire al Paese, non un taglio agli sprechi, nessuna vera politica di rilancio dell’economia, solo le solite finte parole rassicuranti di colui che sembra sempre più un predicatore piuttosto che un uomo politico di spessore.

Sono anni che lo ripetiamo il problema dell’Italia è la scarsa capacità manageriale dell’oligarchia che la governa, sia a livello di Stato che di grandi Imprese, oligarchia che pensa solo ed esclusivamente al proprio tornaconto.

Per cui è proprio il caso di dirlo caro Letta:

MA CI FACCIA IL PIACERE

RR

 

BERLUSCONI ED ALFANO STACCANO LA SPINA AL GOVERNO LETTA

Sabato 28 Settembre 2013 18:03

Vicepremier ALFANO Prima la minaccia di dimissioni in massa dei Parlamentari del Pdl, adesso le dimissioni dei ministri dello stesso partito.

Alfano annuncia questa decisione a seguito dell’ordine partito dal suo leader Silvio Berlusconi non contento della decisione del premier Enrico Letta di addivenire ad un chiarimento nella maggioranza direttamente con un voto di fiducia in Parlamento.

La scusa quasi puerile è il mancato decreto per bloccare l’aumento dell’ IVA dal 21 al 22%, aumento che a questo punto diventa esecutivo dal primo di ottobre.

Si apre così una crisi di Governo tanto esecrata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma che potrà portare, forse, alla creazione di un vero esecutivo di emergenza nazionale scevro della presenza e del ricatto della compagine guidata da Silvio Berlusconi, compatta solo nel cercare di salvare il proprio leader dal pagare con la decadenza da Senatore e con gli arresti domiciliari quella che oramai è una colpa riconosciuta da una sentenza in giudicato.

Quali scenari si aprono?

Napolitano dovrĂ  verificare la possibilitĂ  di formare un Governo da parte di un esponente che riesca ad ottenere i voti del PD, che ha la maggioranza assoluta alla Camera, ma soprattutto di convincere una quota di Senatori al di fuori dello stesso partito a votare la fiducia. Senatori che a questo punto potranno essere annoverati sia nelle fila dei fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle che delusi dal comportamento del Pdl stesso.

Vedremo nei prossimi giorni come si evolverĂ  la situazione.

Come sempre a patire per gli interessi privati del leader del centro destra saranno tutti gli Italiani.


RR

 

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