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Sono indignato

CAMPAGNA ELETTORALE: FATTI NON PAROLE

Giovedì 17 Gennaio 2013 08:47


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CAMPAGNA ELETTORALE: FATTI NON PAROLEProsegue la campagna elettorale italiana tra un profluvio di parole e sempre meno fatti.

Lo sport nazionale è l’ingiuria, parole contro, insulti velati da ironia, offese tra persone che dovrebbero dimostrare le proprie capacità e non i difetti dell’avversario.

Ancora una volta la contrapposizione si basa solo sulla denigrazione e sulle promesse non dimostrabili.

Non una parola sul come realizzare ciò che si promette.

Abbasseremo le tasse è la parola d’ordine. Peccato che nessuno dica come riuscirà a farlo senza scompensare i conti e provocare una nuova crisi finanziaria.

Abbatteremo i costi della politica. Ma nessuno dice come intende realizzarlo, colpendo chi, anche perché in questo caso perderebbe di sicuro quota del proprio elettorato che è in affari con la politica stessa.

Procederemo con riforme strutturali. Sì ma quali? Su cosa convergeranno i desiderata dei vari schieramenti? Quali dei loro molteplici interessi decideranno di colpire? Colpiranno sempre e solo le classi più deboli? La classe medio/ bassa del Paese? Rinunceranno ad alcuni dei loro privilegi?

Aumenteremo i posti di lavoro. Come? Sino ad ora sono solo riusciti ad aumentare a dismisura la disoccupazione.

I politici si stanno dando il cambio nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche onde far giungere le proprie parole al maggior numero di Italiani possibile.

Parole, parole, parole.

Crediamo che tutti gli Italiani vorrebbero sentire i candidati a governare il Paese affermare in che modo intendono realizzare ciò che presentano nel proprio programma elettorale, anche perché non è possibile votare questo o quello schieramento solo in base al fatto che il candidato premier si presenti alle telecamere o ai microfoni dicendo che lui ha la ricetta giusta, che loro hanno le soluzioni.

Devono dire come intendono risolvere i problemi, perché il cittadino ha il diritto di valutare quale modalità gli è più digeribile e quindi dare la propria preferenza.

Facciamo un esempio. Tutti dicono che diminuiranno la spesa pubblica. Bene, ma ci sono molteplici modi di farlo, licenziare migliaia di dipendenti, riformare in toto l’apparato pubblico, togliere servizi ai cittadini trasformandoli in privati con un esborso enorme per le tasche degli italiani e con difficoltà pazzesche per chi non potrà permetterseli, oppure, diminuire i politici, eliminare le loro clientele, combattere la corruzione ed i furti continui ai danni dello Stato di cui sono piene le cronache, eliminare consulenze inutili, abbattere gli sprechi quali la maggior parte delle spese militari ecc….

Insomma fuori programmi chiari nei quali si possa capire cosa veramente si farĂ  e che potranno essere vagliati giorno per giorno dai cittadini che alle elezioni dopo potranno premiare se mantenuti o bocciare se disattesi.

Quindi fatti e non parole.

RR

 

SIMBOLI ELETTORALI NEL PAESE DEI PAGLIACCI

Lunedì 14 Gennaio 2013 08:43

SIMBOLI ELETTORALI NEL PAESE DEI PAGLIACCICon la presentazione dei simboli elettorali è cominciata l’ennesima pagliacciata all’italiana. In barba al tanto decantato bipolarismo sono stati presentati al Viminale circa 220 simboli.

Come è possibile tutto ciò?

Semplice basta raccogliere 30000 firme e si presenta il proprio simbolo, non solo, per chi è già con un gruppo parlamentare alla Camera ed al Senato l’obbligo di presentazione delle firme non esiste, mentre per chi ha un gruppo solo in uno dei due rami del Parlamento ne bastano il 60% in meno ossia 9000.

Quindi a chi giova questa parcellizzazione in una miriade di piccoli partiti personali?

Come mai spuntano simboli e nomi che usurpano quelli già conosciuti da tempo legati a personaggi che mediaticamente potrebbero anche fare presa sull’opinione pubblica?

Ovviamente chi trae beneficio sono proprio i partiti maggiori che cercano di confondere le idee agli elettori, soprattutto agli anziani,

Ed ecco quindi spuntare un secondo Movimento 5 stelle, una seconda lista Monti, un simbolo simile a quello dell’ex P.M. Ingroia.

Ma chi firma per permettere l’iscrizione di questi partitini?

Probabilmente proprio coloro che non hanno bisogno di firmare per i loro partiti giĂ  ammessi di diritto alla consultazione elettorale.

ChissĂ  quante firme false, chissĂ  quante firme messe su piĂą liste.

Siamo sempre stati a favore del pluralismo, però ogni esagerazione genera un’immagine deleteria del nostro Paese.

All’estero come sempre si staranno divertendo alle nostre spalle.

Non resta da vedere quali di questi simboli passeranno e saranno posti sulle schede elettorali che mai come questa volta potrebbero essere delle vere e proprie lenzuola a scapito della chiarezza e della possibilitĂ  di scelta consapevole soprattutto da parte dei meno informati.


RR

 

2012: BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO

Venerdì 28 Dicembre 2012 15:37

2012: BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO Il 2012 è stato l’anno di Mario Monti, professore prestato alla politica e che in politica vuole restare con tutte le sue forze.

Quale bilancio dare all’azione di Governo?

E’ stato l’anno dell’introduzione di ogni tipo di tassa ed imposta, dell’inasprimento di quelle già esistenti e della riesumazione di altre sotto mentite spoglie.

Proviamo a valutare i pro ed i contro:

I contro sono molti:

1) Aumento dell’IVA, delle accise sui carburanti, di tutte le imposte di bollo e della gestione separata INPS.

2) Reintroduzione dell’ICI con il nuovo nome di IMU, in realtà anticipata, rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità Tremonti, di un anno, ma inasprita nelle aliquote e nelle modalità.

3) Tagli a tutti i ministeri, ovviamente sotto forma di tagli ai servizi.

4) Riforma delle pensioni con creazione di un gran numero di persone rimaste senza ne lavoro ne pensione, i cosidetti esodati.

5) Riforma del lavoro che invece di aumentare i posti di lavoro ha sortito l’effetto contrario con un aumento della disoccupazione ai massimi storici.

6) Mancata attuazione del proposito di liberalizzare ampi settori del lavoro nel paese, il decreto è stato svuotato giorno dopo giorno grazie al lavorio delle lobby.

7) Mancati tagli alla politica sempre preannunciati e mai portati a termine, anzi qua e lĂ  si sono aumentati qualcosa, vedi Presidente della Repubblica.

8) Dirigenti politici, governanti e dirigenti pubblici sempre più vecchi, in spregio al motto “lavoreremo per i giovani” lanciato il giorno dell’insediamento.

9) PIL sempre costantemente in calo.

I pro pochini:

1) Bonus edilizio al 50% fino a Giugno 2013, con la speranza che lo proroghino.

2) Qualche semplificazione burocratica, anche se poche e non sempre applicate dagli enti amministrativi.

3) Un certo contenimento dello spread, anche se la battaglia non è ancora vinta.

4) L’aumento della deduzione IRAP per chi ha dipendenti.

5) Un tentativo di lotta all’evasione, anche se il Governo si è dovuto dimettere perché il parlamento mai avrebbe fatto passare la delega fiscale rivoluzionaria che conteneva la deduzione di scontrini e fatture.

A fronte di ciò non ci sono stati miglioramenti dei conti pubblici, le maggiori entrate sono sparite come sempre in maggiori uscite, il debito pubblico non riesce a diminuire, l’inflazione non aumenta solo perché non si acquista nulla, nessuna reale spending review tanto pubblicizzata, ma scarna di risultati, l’accorpamento delle province sempre previsto e mai attuato.

Inoltre per il 2013 sappiamo giĂ  cosa ci aspetta:

-         Ulteriore aumento di un punto dell’IVA dal 21% al 22% da Luglio 2013.

-         Ulteriore aumento della gestione separata INPS di 1 punto percentuale.

-         Aumento delle tasse universitarie soprattutto per i fuori corso

-         Aumento delle imposte di bollo con l’inserimento di quelle sui conti deposito per un minimo di 34,20 €.

-         Aumento della disoccupazione.

-         Diminuzione ulteriore dei consumi.

-         Aumento della povertĂ  di altre fasce della popolazione

-         Introduzione della Tobin tax sulle transazioni finanziarie.

-         Aumento del canone RAI

-         Introduzione della TARES nuova tassa comunale.

Poco da stare allegri, e con tutti questi successi il Professore si candida per guidare il nuovo Governo che dovrĂ  salvare il Paese nei prossimi cinque anni. Cosa ci propinerĂ  il caro Monti?

E’ proprio il caso di dirlo questo Monti ci costa veramente caro.

RR

 

DELEGA FISCALE AL SENATO: DEDUCIBILITA’ DEGLI SCONTRINI

Venerdì 23 Novembre 2012 08:46

DELEGA FISCALE AL SENATO: DEDUCIBILITA’ DEGLI SCONTRINI La delega fiscale approda al Senato, precisamente alla Commissione Finanze.

Una delle principali novità votate è la possibile deduzione degli scontrini e ricevute fiscali da parte dei contribuenti, norma che aiuterebbe sicuramente a far emergere una parte dell’evasione fiscale.

Tale possibilitĂ  era giĂ  da noi stata caldeggiata in un precedente articolo (http://www.kayenna.net/dovere-di-cronaca/1780.html) per cui non possiamo che dichiararci a favore.

In questo modo si inserisce il contrasto di interessi, tra il prestatore di servizio ed il committente così da costringere il primo ad emettere i documenti fiscali che lo porteranno a dover dichiarare ai fini imposte dirette ed a versare l’IVA.

Un’altra novità inserita è l’annullamento automatico delle somme iscritte a ruolo in caso di mancate risposte da parte dell'amministrazione, ossia le famose cartelle pazze.

Ovviamente toccherĂ  al Governo disciplinare tali misure e si spera che questa volta, e non come nel caso delle liberalizzazioni, non si lasci condizionare dalle lobby degli evasori fiscali.

Il pacchetto dovrebbe essere licenziato dalle camere entro Natale 2012.

RR

 

MANIFESTAZIONI E MANGANELLATE

Giovedì 15 Novembre 2012 08:04

MANIFESTAZIONI E MANGANELLATE Noi lo avevamo giĂ  scritto tempo fa (http://www.kayenna.net/sono-indignato/2900.html) adesso ci arriva anche il Grillo:

Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E' quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza. Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show. Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie. Loro "non tengono" vergogna, tu forse sì. Lo spero. Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Non con fumogeni ad altezza d'uomo. Chi ti paga è colui che protesta, e paga anche coloro che ti ordinano di caricarlo. Paga per tutti, animale da macello che nessuno considera e la cui protesta, ultimo atto di disobbedienza civile, scatena una repressione esagerata. Soldato blu, ci hanno messi uno contro l'altro, non lo capisci? I nostri ragazzi non hanno più alcuna speranza, dovranno emigrare o fare i polli di allevamento in un call center. Tu che hai spesso la loro età e difendi la tua posizione sotto pagata dovresti saperlo. E' una guerra, non ancora dichiarata, tra le giovani generazioni, una in divisa e una in maglietta, mentre i responsabili stanno a guardare sorseggiando il tè, carichi di mega pensioni, prebende, gettoni di presenza, benefit. Soldato blu non ti senti preso per i fondelli a difendere l'indifendibile, a non schierarti con i cittadini? Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. E' un italiano, un'italiana come te, è tuo fratello. è tua sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.sorella, qualche volta, come ieri per gli operai del Sulcis, un padre che ha sputato sangue per farti studiare. Sarà un atto rivoluzionario.

RR

 

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