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SIMBOLI ELETTORALI NEL PAESE DEI PAGLIACCI


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SIMBOLI ELETTORALI NEL PAESE DEI PAGLIACCICon la presentazione dei simboli elettorali è cominciata l’ennesima pagliacciata all’italiana. In barba al tanto decantato bipolarismo sono stati presentati al Viminale circa 220 simboli.

Come è possibile tutto ciò?

Semplice basta raccogliere 30000 firme e si presenta il proprio simbolo, non solo, per chi è già con un gruppo parlamentare alla Camera ed al Senato l’obbligo di presentazione delle firme non esiste, mentre per chi ha un gruppo solo in uno dei due rami del Parlamento ne bastano il 60% in meno ossia 9000.

Quindi a chi giova questa parcellizzazione in una miriade di piccoli partiti personali?

Come mai spuntano simboli e nomi che usurpano quelli già conosciuti da tempo legati a personaggi che mediaticamente potrebbero anche fare presa sull’opinione pubblica?

Ovviamente chi trae beneficio sono proprio i partiti maggiori che cercano di confondere le idee agli elettori, soprattutto agli anziani,

Ed ecco quindi spuntare un secondo Movimento 5 stelle, una seconda lista Monti, un simbolo simile a quello dell’ex P.M. Ingroia.

Ma chi firma per permettere l’iscrizione di questi partitini?

Probabilmente proprio coloro che non hanno bisogno di firmare per i loro partiti già ammessi di diritto alla consultazione elettorale.

Chissà quante firme false, chissà quante firme messe su più liste.

Siamo sempre stati a favore del pluralismo, però ogni esagerazione genera un’immagine deleteria del nostro Paese.

All’estero come sempre si staranno divertendo alle nostre spalle.

Non resta da vedere quali di questi simboli passeranno e saranno posti sulle schede elettorali che mai come questa volta potrebbero essere delle vere e proprie lenzuola a scapito della chiarezza e della possibilità di scelta consapevole soprattutto da parte dei meno informati.


RR

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