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2012: BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO


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2012: BILANCIO DI UN ANNO DI GOVERNO Il 2012 è stato l’anno di Mario Monti, professore prestato alla politica e che in politica vuole restare con tutte le sue forze.

Quale bilancio dare all’azione di Governo?

E’ stato l’anno dell’introduzione di ogni tipo di tassa ed imposta, dell’inasprimento di quelle già esistenti e della riesumazione di altre sotto mentite spoglie.

Proviamo a valutare i pro ed i contro:

I contro sono molti:

1) Aumento dell’IVA, delle accise sui carburanti, di tutte le imposte di bollo e della gestione separata INPS.

2) Reintroduzione dell’ICI con il nuovo nome di IMU, in realtà anticipata, rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità Tremonti, di un anno, ma inasprita nelle aliquote e nelle modalità.

3) Tagli a tutti i ministeri, ovviamente sotto forma di tagli ai servizi.

4) Riforma delle pensioni con creazione di un gran numero di persone rimaste senza ne lavoro ne pensione, i cosidetti esodati.

5) Riforma del lavoro che invece di aumentare i posti di lavoro ha sortito l’effetto contrario con un aumento della disoccupazione ai massimi storici.

6) Mancata attuazione del proposito di liberalizzare ampi settori del lavoro nel paese, il decreto è stato svuotato giorno dopo giorno grazie al lavorio delle lobby.

7) Mancati tagli alla politica sempre preannunciati e mai portati a termine, anzi qua e là si sono aumentati qualcosa, vedi Presidente della Repubblica.

8) Dirigenti politici, governanti e dirigenti pubblici sempre più vecchi, in spregio al motto “lavoreremo per i giovani” lanciato il giorno dell’insediamento.

9) PIL sempre costantemente in calo.

I pro pochini:

1) Bonus edilizio al 50% fino a Giugno 2013, con la speranza che lo proroghino.

2) Qualche semplificazione burocratica, anche se poche e non sempre applicate dagli enti amministrativi.

3) Un certo contenimento dello spread, anche se la battaglia non è ancora vinta.

4) L’aumento della deduzione IRAP per chi ha dipendenti.

5) Un tentativo di lotta all’evasione, anche se il Governo si è dovuto dimettere perché il parlamento mai avrebbe fatto passare la delega fiscale rivoluzionaria che conteneva la deduzione di scontrini e fatture.

A fronte di ciò non ci sono stati miglioramenti dei conti pubblici, le maggiori entrate sono sparite come sempre in maggiori uscite, il debito pubblico non riesce a diminuire, l’inflazione non aumenta solo perché non si acquista nulla, nessuna reale spending review tanto pubblicizzata, ma scarna di risultati, l’accorpamento delle province sempre previsto e mai attuato.

Inoltre per il 2013 sappiamo già cosa ci aspetta:

-         Ulteriore aumento di un punto dell’IVA dal 21% al 22% da Luglio 2013.

-         Ulteriore aumento della gestione separata INPS di 1 punto percentuale.

-         Aumento delle tasse universitarie soprattutto per i fuori corso

-         Aumento delle imposte di bollo con l’inserimento di quelle sui conti deposito per un minimo di 34,20 €.

-         Aumento della disoccupazione.

-         Diminuzione ulteriore dei consumi.

-         Aumento della povertà di altre fasce della popolazione

-         Introduzione della Tobin tax sulle transazioni finanziarie.

-         Aumento del canone RAI

-         Introduzione della TARES nuova tassa comunale.

Poco da stare allegri, e con tutti questi successi il Professore si candida per guidare il nuovo Governo che dovrà salvare il Paese nei prossimi cinque anni. Cosa ci propinerà il caro Monti?

E’ proprio il caso di dirlo questo Monti ci costa veramente caro.

RR

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