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MONTI: PAROLE, PAROLE, PAROLE


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Mario Monti: parole, parole, parole. Prendendo in prestito un vecchio adagio di una canzone, di cui memorabile una vesione di Mina con Alberto Lupo, potremmo così descrivere l'attuale momento politico del Governo Monti:

PAROLE - PAROLE - PAROLE

Infatti anche l'austero professor Monti si è fatto prendere dalla sindrome dei politici di casa nostra. Anzichè lavorare sodo alla risoluzione dei problemi del Paese, salta da un intervista all'altra ad anticipare cosa avrebbe in mente di realizzare.

Anticipare, esatto, ossia gettare un pò di scompiglio con parole che come reazione hanno subito il compattamento delle lobby in difesa dei diritti acquisiti e da loro ritenuti imprescindibili.

Quindi perchè non buttare giù i decreti e mettere il Parlamento di fronte alla scelta se accettarli o no?

A cosa serve continuare a parlare di liberalizzazioni, di riforma del lavoro, degli ammortizzatori sociali, di sostegno all'economia, ecc... se poi non si passa ai fatti?

Serve a far sì che ogni categoria osteggi il cambiamento. Infatti nessuno accetta di fare un passo indietro da solo.

Ascolti un consiglio professor Monti, la smetta di parlare e cominci ad agire, siamo tutti certi che la sua azione sarà indigesta per molti, ce ne siamo già accorti con la sua prima manovra che tutto era tranne che equa, parola da lei molto abusata, ma lei è stato chiamato al Governo per gettare le basi del cambiamento del nostro Paese.

Non perda l'occasione, in futuro potrebbe essere ben ricordato dai cittadini italiani.

RR

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