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la Biro Labirinto

 

MĂ©moires et projections

Martedì 28 Ottobre 2014 13:42


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Hanno sparato ai bambini che giocavano nel cortile,

si sono sparsi uccelli in volo a trascinare il tramonto.

La strada accoglie e rigetta, abbraccia e dilegua,

il respiro diviene fluido, scivolando oltre i vetri,

oltre pareti e pietre, riposando su una foglia

al limite della presa, caduca Vita caduchi Sogni.

 

Mi hanno parlato di stili, modi di rime, di tutto e di niente,

ho raccolto molti sacchi di gramigna, ho incendiato il grano,

ho conosciuto la paura, il coraggio, l’amore, il tradimento,

il dolore e il colore, l’odore e il niente, né il calore pieno però

nĂ© il gelo,  ho creduto e temuto, ho avuto e dato, ho pianto.


Il corpo mi rallenta, la Poesia è un razzo sempre pronto, un cavallo da monta,

la Poesia è carne, la Vita è carne, mille valigie in viaggio, mille in attesa ora.

Ho un appartamento piccolo, dalle finestre in legno e il parato, un’ abat-jour,

affaccia su Rue Lepic, ci sono i tuoi occhi ,la mia emozione, una sigaretta in fumo.


-- valeriano forte --

 

Canta ancora il mare

Mercoledì 16 Luglio 2014 11:10

Ho indigestione di vuoto

avendo scavato il pieno

per cercare senza sapere

e amare dove prima era nero

Abbiamo piantato semi nel cemento

irrorato con sofferenze gioia e pianto

Deposto croci e costruito cattedrali

analizzato passati e dipinto stole

ricavando ancora dal nero colore

e colore a volte stintosi in nero

e mani su mani e carne abbracci

strette e fame di noi nel domani

un domani generazionalmente

incerto e sprotetto da affrontare

eretto e folle fatto di Amore

di cio’ che chiamavamo Amore

di ore che non passano

di treni che non passano

di passi che non s’odono

e silenzio assordante

di bicchieri aggiunti

di ruote quadrate

di fiumi in secca

di occhi asciutti

per l’ultimo boccone di energia

e giĂ  parole confuse

contratte

astratte

problemi che non ci sono

ci chiudiamo a scrigno

pagando a caro pegno

calpestando un sogno

pregno un tempo

mentre ora sbaglio

o forse è un raglio

di un testardo illuso

solitario clown

fatto per ridere

su di una quinta

fatto per piangere

dietro un sipario.


         --Valeriano Forte--

 

Senza titolo 1

Mercoledì 21 Maggio 2014 08:14

Ancora un poco

come dita che scorrono

su d’una superficie

volta al termine

 

Ancora un poco

come l’ultimo respiro

prima dell’immersione

 

Ancora un poco

prima di fare coriandoli

con feticci romantici

 

Ancora per un poco ballo

con curve di Te

perse nella notte

e vestiti e calze

cadono nel vuoto

 

Spazzerò le foglie secche

prima che ritorni il vento

a portar scompiglio nel sole.


        -- Valeriano Forte --

 

LE POTENTI ONDE DI VALERIANO FORTE

Martedì 14 Gennaio 2014 14:19

(dalla prefazione del libro"Dall'Amore alla Morte passando per il Mare")


Quando ho iniziato a leggere la copia dattiloscritta di questo libro, ho notato che le prime quattro o cinque poesie erano scritte in modo tematico. Sembrava che il poeta avesse concepito in maniera abbastanza organizzata i temi dell’Acqua, delle Donne, della Poesia e della Gente del Sud, come se costituissero lo sfondo di una messa in scena poetica che si rivela nella corrente del mare, con l’acqua della poesia iniziale, che Valeriano Forte definisce come “il sangue della terra”, presente in tutte le pagine del libro.
E il libro davvero riesce a sviluppare le profonde evocazioni del titolo. E’ l’opera di un poeta relativamente giovane, nato a Siena nel 1978, che oggi vive a Salerno, città dove ha organizzato nei due anni scorsi l’evento 100 Thousand Poets for Change (che ha avuto inizio in California), in programma anche per il 2013. Valeriano fa anche parte del World Poetry Movement fondato a Medellin in Colombia nel 2011.
La poesia di Valeriano Forte è diretta, di facile comprensione e soprattutto è coraggiosa e assertiva: ed è questo l’aspetto che la rende vincente. Difatti in una poesia dal titolo quanto mai appropriato, Voce anonima (appropriato in quanto tutto il libro è pervaso da un senso di profonda e schiva umiltà dinanzi alla potenza del mare), Valeriano insiste:
Parlo parlo parlo e dico
porto avanti le mie affermazioni
Discuto
Ascolto
Scrivo
Se le tre P del primo verso non sono un acronimo in riferimento a Pier Paolo Pasolini, i versi successivi di certo evocano un’affinità di processi creativi. In realtà questa poesia è molto simile a un credo: Forte getta di continuo nell’arena, drammatica frammentazione e interezza, alienazione e natura e si fa strada tra le contraddizioni per trovare la nota di unità finale.
Nella stupenda poesia “Onda baraonda”, le cui onde si ritrovano in molte altre poesie del volume, Forte dimostra di essere in grado di gestire la ripetitività in modo brillante. E nelle trame verbali di una poesia come
“Nuove rotte” dimostra una superba musicalità interiore, che d’altronde si manifesta in tutto il libro, combinando gli elementi più disparati di corpo e anima, come:
soli nel sole
pieni alla luna piena
Valeriano Forte è sicuramente il nuovo poeta che si affaccia sul mondo, un iniziatore di nuovi inizi ed è questo ciò che costituisce la poesia nella sua essenza. E con lui possiamo essere certi che assisteremo a tanti nuovi inizi.


                                                                                                                 *--Jack Hirschman--

                                                                                                                  San Francisco 2013


*Nota sul Poeta Jack Hirschman http://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Hirschman

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Sospiro

Martedì 14 Gennaio 2014 13:57

 La mia anima fluttua come neve 
lenta e lieve
accarezzando l'aria
attraversando gli strati
sostando dapprima sulle cime
sulle chiome
sui tralicci sulle falde
sulle soglie sui viandanti
fino a toccare
in estatica coperta bianca
la tormentata Terra
e ricominciare nuovamente
l'ascesa e discesa
in una ripetizione disuguale
di tragitti e soste
nella perfezione assoluta della monocromia.

--Valeriano Forte--
 

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