Google+

Mobile

Gran Festa del Bollito - Tutti in Pentola: terza edizione, sabato 9 e domenica 10 febbraio 2013 a Fontanellato

Venerdì 11 Gennaio 2013 19:42


clicca qui per le news su Kayenna.com

Gran Festa del Bollito - Tutti in Pentola: terza edzione, sabato 9 e domenica 10 febbraio 2013 a FontanellatoIl cappello del prete con la salsa verde al prezzemolo. La fettina di manzo che si scioglie in bocca con le cipolline in agrodolce di contorno e la mostarda piccante al punto giusto. Il brodo “con gli occhi†- come dicono i bambini nel parmense - per indicare la luminosa doratura, chiara, maculata da gocce più brillanti, in cui è stata cotta la carne di bue. Ed i cappelletti ripieni di stracotto da coprire di abbondante Parmigiano Reggiano. Sono una festa per gli occhi quei piatti emilianissimi colorati da giardiniere, maionesi, senapi e salse che si sposano in mille gusti al carrello fumante dei bolliti, ma soprattutto sono un trionfo di sapori per le pupille gustative gli assaggi a cui non si può resistere.

Fontanellato celebra anche nel 2013, nell’anno del Bicentenario Verdiano, uno dei piatti principe della tradizione culinaria delle Terre Verdiane, presente nelle tavole popolari e in quelle dei nobili che furono, secoli e secoli fa. Sabato 9 e domenica 10 febbraio le cucine danno fuoco ai pentoloni: torna “Tutti in Pentola – Gran Festa del Bollitoâ€, terza edizione di un fortunato format cultural-enogastronomico, che richiama appassionati, buone forchette, turisti, gourmand e tutti coloro che sceglieranno di abbinare cucina e cultura in una gita fuoriporta.

Ecco allora servito a Fontanellato (19 km da Parma, Cittaslow, Centro Commerciale Culturale e Naturale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Città d’Arte e Cultura, sede del prestigioso Circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza) un gustoso viaggio tra salse, fettine e lunghe cotture. Ritorna - ancora più ghiotta rispetto agli anni precedenti questa terza edizione della Festa del Bollito che tiene alta l’attenzione su un sogno che sta diventando realtà: produrre la carne di Parma a Parma. Ovvero valorizzare un percorso di filiera che dai campi coltivati agli animali allevati fino alla macellazione, produzione dei tagli e degustazione sulle tavole si svolge tutto nel parmense. Sì perché il bollito non conosce recessione e trova nuova fortuna dall’allevamento alle nostre tavola con il valore aggiunto del concetto di chilometro zero.

Si sono uniti in questo cammino di valorizzazione gli agricoltori e i produttori dell’azienda agricola An.fo.ra. di Casalbarbato di Fontanellato, il re della fettina Michele Fogliati, i giornalisti enogastronomi emiliani Sandro Piovani e Andrea Grignaffini, il Comune di Fontanellato e l’Assessorato all’Agricoltura e Attività Produttive della Provincia di Parma, oltre ai cuochi che di anno in anno hanno scelto di metterci “le pentole†cucinando in Castello e in piazza della Rocca bolliti, succulenti primi piatti e contorni sfiziosi per tutti.

Ma nel 2013 si sono aggiunti due partner importanti: l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – Facoltà di Agraria e l’Università Statale di Torino – Facoltà di Veterinaria.

Un team di professori ha condotto per due anni ricerche approfondite sui buoi e vitelli da latte allevati con specifici standard di qualità dall’azienda agricola An.fo.ra. di Fontanellato già vincitrice nel 2011 dell’Oscar Green regionale. Sono emerse importanti risposte in tema di carne che verranno presentate ufficialmente ed in anteprima domenica 10 febbraio 2013 dalle 10.30 nella Sala Convegni della Rocca Sanvitale in una tavola rotonda. L’altra sostanziosa novità è data dal fatto che i macellai di Parma e provincia sono e saranno – al convegno – grandi protagonisti alla pari di cuochi e professori universitari. Verrà data voce a chi in prima battuta si occupa, dunque, di tagliare la carne e proporla al consumatore nelle botteghe, nei banchi al mercato, nelle macellerie. Il convegno, moderato dai giornalisti Sandro Piovani e Andrea Grignaffini, verterà non solo sui modi di cucinare il miglior bollito ma anche su come dare informazioni corrette ai consumatori che devono acquistare la carne.

 

Avviato il restauro conservativo della Torre e della chiesa di Santa Maria

Martedì 02 Ottobre 2012 12:49

Nell’ambito dei POR, Programmi Operativi della Regione Lazio, il Parco Valle del Treja ha presentato un progetto e ottenuto dei finanziamenti per la valorizzazione di uno dei luoghi più suggestivi dell’area protetta: il sito medievale di Santa Maria di Castelvecchio.

“Il progetto, di restauro conservativo della torre e della chiesa – commenta il direttore del Parco Gianni Guaita – si inserisce in una più generale programmazione proposta dal Parco Regionale Valle del Treja: il Masterplan denominato ‘I Falisci sul Treja’, e lega la sicurezza e il miglioramento dell’accessibilità, alla valorizzazione in funzione turistica e soprattutto didattica.â€

Il sito di Santa Maria si trova nel territorio comunale di Mazzano Romano, al margine nord occidentale del Parco. Per posizione geografica fronteggia, anche da un punto di vista visivo, il centro storico di Calcata e con esso ha, quindi, una relazione diretta.

I presupposti operativi del progetto partono dalla considerazione che il patrimonio regionale di risorse culturali, siti naturali e bellezze paesaggistiche costituiscono degli attrattori culturali, che con modelli innovativi di fruizione e promozione possono migliorare la gestione territoriale, creare occupazione e sviluppare l’economia. Turismo compatibile e di qualità, quindi, individuando le vocazioni, la storia e le caratteristiche del territorio.

“La tutela e la promozione del nostro territorio rappresentano un obiettivo prioritario – conclude il direttore Guaita – le finalità di un’Area Protetta di salvaguardare l’ambiente e la cultura di un luogo ben si sposano con la domanda da parte dei visitatori di una fruizione turistica piacevole e stimolante.â€

Elena Sciacca

www.parcotreja.it







 

Firenze celebra Amerigo Vespucci a 50 anni dalla morte

Mercoledì 22 Febbraio 2012 14:35

Firenze celebra Amerigo Vespucci a 50 anni dalla morte Al via da Firenze le celebrazioni in vista dell'Anno Vespucciano: nel 2012si ricorderanno, infatti, i 500 anni dalla morte dell'esploratore fiorentino Amerigo Vespucci

Iniziano a Firenze le celebrazioni dell’Anno Vespucciano per ricordare la figura di Amerigo Vespucci del famoso esploratore fiorentino a 500 anni dalla sua morte. Amerigo Vespucci morì il 22 febbraio 1512 a Siviglia senza avere la possibilità di tornare nella sua Firenze, la città dove è nato 56 anni prima, nel 1454.

Firenze rende omaggio a uno dei suoi concittadini più famosi al mondo con un convegno dal titolo ''Amerigo Vespucci Umanista Cosmografo Navigatore'', dedicato alla sua formazione nella Firenze del secondo Quattrocento. Le celebrazioni, che si terranno nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, vedranno la partecipazione del Sindaco e del Console degli Stati Uniti.

La festa celebrativa del 9 marzo, giorno della nascita di Vespucci, si svolgerà nell'insula urbana del convento di Ognissanti, in particolare nell'atrio monumentale del vecchio spedale San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti, nella casa che Simone di Piero di Vespucci nel 1400 donò alla città come luogo di accoglienza e cura delle persone bisognose e ammalate, come chiaramente esprime il suo testamento ancora leggibile sul suo supporto in pietra.

Il giovane Amerigo visse nella Firenze dominata dalla famiglia Medici con la quale aveva un forte legame. Grazie a quest’amicizia, il giovane Vespucci incontrò i migliori artisti, scienziati e filosofi del suo tempo che frequentavano la corte della famiglia de’ Medici, che oltre all’arte era molto propensa a finanziare, per motivi economici, scienze come la geografia e la cosmografia.

Per chi desidera approfondire la figura di Amerigo Vespucci e il suo forte legame con la città di Firenze, Emotions in Florence ti invita a partecipare ad una delle sue visite guidate a Firenze. Emotions in Florence è un gruppo di guide turistiche professionali che hanno trasformato il loro amore per Firenze ed i suoi tesori in una passione da condividere con persone che provengono da tutto il mondo.
 

"Paese che vai"...verso Palazzolo

Venerdì 15 Gennaio 2010 17:52

Palazzolo e il convento di santa maria Palazzolo. Storia e curiosità.

Palazzolo si trova sul lato sud-est di Albano. E’ un posto da romiti i quali infatti lo prescelsero, non si sa quando, ma certo prima del Mille, recuperando i materiali di un’antica villa per realizzare un ricovero e, poi, una chiesa e un convento :, come fu chiamato il complesso fin dal 1244. La denominazione fa riferimento all’antico edificio preesistente e che doveva apparire grandioso tanto da essere in origine definito palatium, successivamente fu ridotto a proporzioni più modeste e questo avrebbe dato origine al nome di Palazzolo.

Secondo alcuni studiosi, presso questa antica costruzione si fermavano i consoli prima di salire sul Monte Albano per i trionfi minori oppure in occasione della Feriae Latinae.

Il convento fu poi dedicato a Santa Maria ad Nives di Palazzolo ma fu chiamato anche più semplicemente Palazzola.

La costruzione, da alcuni decenni, appartiene al Seminario inglese di Roma e il suo aspetto attuale è quello del rimaneggiamento effettuato nel 1735 da Giovanni Fonseca, vescovo portoghese, che ottenne i fondi del re lusitano Giovanni V, il quale fece anche sistemare l’Accademia dell’Arcadia Il Bosco Parrasio del Gianicolo. Il vescovo Fonseca fece abbattere le antiche strutture della chiesa e del convento lasciando inalterato ben poco come il rustico portico situato davanti alla chiesa in cui vi sono ancora le colonne delle più remote costruzioni. Disseminò tuttavia gli stemmi dei re del Portogallo sulla facciata e negli spazi interni.

 

Pagina 3 di 3

«InizioPrec.123Succ.Fine»
Banner

Il Meteo

fbPixel