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Pausini,Giorgia, Dj Aniceto lanciano campagna sms contro droga e bullismo.

Giovedì 30 Ottobre 2014 19:15


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Pausini,Giorgia, Dj Aniceto lanciano campagna sms contro droga e bullismo.Lo scorso lunedì è stato attivato praticamente in tutta Italia il 43002 un numero telefonico gratuito indispensabile per segnalare vicende di bullismo e di spaccio all’interno e nelle vicinanze delle scuole. Il numero è stato istituito dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno per il progetto 'Un Sms contro droga e Bullismo'. Possono chiamare i diretti interessati, i genitori dei ragazzi coinvolti ma anche amici e parenti e chiunque sia a conoscenza di vicende di questo tipo.
Il Dj Aniceto, Uno dei dj piu impegnati nel sociale, membro della Consulta per le politiche Antidroga a Palazzo Chigi e testimonial dei sani valori in tv in numerosi programmi televisivi anche con Piero Chiambretti, entusiasta del progetto  e consapevole dei suoi molteplici benefici ne ha sposato subito la nobile causa ed è diventato paladino di questa iniziativa, Inglobandola nella sua campagna di sensibilizzazione contro le dipendenze che attua da molti anni sui social network.
Dj Aniceto infatti trascorre tutto il suo tempo libero informandosi, per evidenziare quei fatti e quelle notizie che possono aiutare i giovani a tenersi lontano dalle droghe e da tutte le forme di dipendenza, diffondendo consigli tramite twitter e Facebook. La sua campagna raggiunge centinaia di migliaia di followers.
"E' una delle iniziative piu' importanti che lo Stato ha realizzato in questi ultimi anni - Ha affermato Aniceto - Tutti devono conoscere questo numero Sms che puo salvare veramente vite umane. Desidero ringraziare i tanti personaggi famosi che mi hanno aiutato ad amplificare e a diffondere questo numero su Twitter dimostrando una grandissima sensibilitĂ  verso queste problematiche; un grazie speciale, quindi, va a Laura Pausini, Giorgia, Alfonso Signorini, Massimo Boldi, stefano Gabbana, Lorella Cuccarini, Gianluigi Nuzzi e Costanza Caracciolo, Insieme abbiamo raggiunto quasi 4 milioni di followers. Tutti dobbiamo lottare con ogni mezzo, affinchè ad un giovane non venga calpestato il futuro;  occorre una seria politica di informazione, bisogna partire dalle scuole, con l'aiuto indispensabile dei professori, ma il messaggio deve essere veicolato anche, come nel mio caso, attraverso internet e i social network ed anche dalle discoteche, 'gli unici centri di aggregazione giovanili'. Ma bisogna fare presto.  Dopo, quando ci sono di mezzo i morti, non serve piĂą essere duri e determinati".


 

Disattenzione: comun denominatore di troppe tragedie

Venerdì 24 Ottobre 2014 15:29

Disattenzione: comun denominatore di troppe tragedie Uso il termine “disattenzione”, ma dobbiamo coniugarla con termini quali distrazione, preoccupazione, stress, stanchezza, indifferenza, incapacità di ascolto e d’interesse verso gli altri (in qualche caso anche a noi vicini), e volontà di disinteresse nei confronti di cose, fatti e persone che in qualche modo ci rendono la vita più difficile, anche se cose, fatti e persone fanno parte del nostro quotidiano.

Guardando alla guida delle automobili, la distrazione, anche di soli pochi secondi, è causa d’incidenti mortali. Siamo “distratti”, in quanto il nostro interessamento è calamitato da cellulari (non rispondere al richiamo del nostro “serpente” elettronico che ci propone “la mela”, è difficile). Leggere un messaggio, accendere una sigaretta e distrarre l’attenzione per mirare la fiamma; sembra questione di un momento, ma si rischia la vita: propria e degli altri.

Oggi la distrazione, quella (ad esempio), che ci fa lasciare il fuoco acceso sotto la macchinetta del caffè, è spesso sintomo di gravi disturbi dovuti in molti casi allo stress quotidiano. I gesti automatici, che possono anche essere importantissimi, come il ricordarsi di avere lasciato o meno un figlio all’asilo, il ricordarsi o dimenticare di averlo lasciato in auto, può dipendere dal fatto che viene a mancare l’elaborazione della situazione, da parte del "Sistema Attentivo Supervisore" (SAS). Gli scienziati ci dicono che si tratta di un articolato dispositivo cognitivo che si trova, in molti casi, nel lobo frontale, e ci governa nelle tante azioni automatiche o intenzionali utilizzando lo strumento dell’attenzione. Nel mondo d’oggi, su questo variegato pianeta terra, l’attenzione è molto limitata dalla stanchezza, dallo stress, dalle preoccupazioni, dalla competitività e dal fatto di dovere compiere troppe azioni (consuetudinarie o meno), l’una accavallata o di seguito all’altra.

Siamo multitasking? Soltanto in parte, quando compiamo assieme due azioni, di cui una che richiede attenzione e l’altra è automatica, anche se spesso ci illudiamo che non sia così. Tuttavia la disattenzione è micidiale, in molti casi: ci rende anche sordi e ciechi di fronte alla necessità di attenzione che dovremmo avere verso i bambini e questo comporta una quantità di dolore per noi e per i nostri figli. L’esempio meno “eclatante”, ma spesso disastroso è quello riferito a genitori, anche dolci e amorevoli, che non si rendono conto di malori fisici e mentali collegati all’infanzia dei loro figli: prendiamo, ad esempio, quanto è capitato alla piccola di Caivano, precipitata dal balcone lo scorso 24 giugno.

La conclusione dell’anatomopatologo che ha eseguito la perizia è stato (tra l’altro), che la piccina abbia subito "Un abuso sessuale cronico perpetrato per tanto tempo". C’è la forte convinzione che anche il bambino precipitato dal balcone in precedenza, in situazioni simili, possa avere subito violenze sessuali e che entrambi siano stati uccisi da un pedofilo che ha tenuto per sé una delle scarpine delle vittime. Bene: quel pedofilo ha “lavorato tranquillamente”. I disegni della piccina sono al controllo degli specialisti che vi leggono tante cose: tutte in ritardo, purtroppo, per la vita delle piccole vittime.

Come ha potuto, il mostro, che certamente ha avuto la possibilità di vivere a contatto con i due bambini, “lavorando su di loro”, averlo fatto così tranquillamente? Come hanno potuto i genitori non rendersene conto, benché, certamente, padri e madri affettuosi e attenti? Anche gli studi sui pedofili chiariscono che questi cercano le loro vittime come il leone quando deve assalire una preda: scegliendo i piccoli trascurati da genitori disattenti (anche se lo sono per motivi terribilmente giustificati), e dall’aspetto indifeso. Il pedofilo sa che questi bambini sono vittime predestinate, le quali, se avvicinate con dolcezza, gentilezza, con atteggiamento amorevole, e affettuoso, possono facilmente adeguarsi anche a strane e perverse attenzioni. Nei bambini, da un lato non è chiaro il senso del peccato, del comportamento sbagliato, in quanto non hanno ancora una precisa coscienza morale e dall’altro, in nome di un segreto comune, divengono spesso complici dei loro aguzzini. Se il tacere non fosse sintomatico di questi ragazzini e se la “disattenzione” degli adulti non fosse presente, neanche si spiegherebbero casi di pedofili che per anni e anni hanno abusato di differenti piccole vittime. Spesso in famiglia. Il ricordo degli eventi ritorna spesso da adulto, invitando alla denuncia, oppure, se la pressione aumenta, dopo anni di abusi, finalmente la vittima racconta.

La disattenzione ha tante facce: anche quella che troppo spesso si esprime con la morte di bambini “dimenticati in auto”. Se guardiamo agli Stati Uniti capita un caso ogni dieci giorni e la cosa è diventata talmente grave da avere costretto le autorità a mettere in onda uno spot sotto forma di video choc, per attirare l’attenzione degli adulti, anche estranei ai fatti. Il 9 luglio 2014, nel Connecticut, negli Stati Uniti accadde il secondo caso in pochi giorni. A Piacenza (Italia), il 4 giugno del 2013 altro bimbo che muore in auto. Come avviene? Semplice dimenticanza: unicamente perché il papà ha dimenticato di avere con sé un figlio, oppure di lasciarlo all’asilo infantile e se n’è andato a lavoro o a compiere altre azioni. Purtroppo in modo simile a come possiamo dimenticare di avere posto a cuocere i fagioli mentre ci impegniamo in un’altra attività. In precedenza, ossia il 24 maggio del 2012, il bimbo dimenticato in auto venne salvato dai Vigili del Fuoco in un centro commerciale italiano. Il problema, come si può intuire dalle date, proviene dal passato e avanza nel futuro aggravandosi.

Tuttavia l’attenzione si sta destando: è recente (30 settembre, San Antonio in Texas), una donna ha rotto il vetro di un’auto in sosta per tirare fuori, prima che avvenisse una tragedia, un bambino di un anno, lasciato solo nel parcheggio di un supermercato. Angela ha rotto il parabrezza con le mani -“Non mi importava di poter essere arrestata: dovevo salvarlo”- Lei non era distratta e non si è neanche sentita (come capita purtroppo troppo spesso), non coinvolta dal fatto. Distrazione e disattenzione sono anche colpevoli quando non ci rendiamo conto delle sofferenze di qualcuno (anche a noi vicino), che subisce i maltrattamenti di un fratello, di un padre, di un marito, di un fidanzato (raramente di una donna). Lasciando che la questione finisca in tragedia. Tante cose capitano ad un passo da noi: sofferenze fisiche e mentali (che qualche volta si risolvono con un suicidio), maltrattamenti, abusi, bullismo nelle scuole. Non è possibile comportarsi come se la cosa non ci riguardi e neanche non rendersi conto dei fatti, in quanto distratti dal nostro vivere quotidiano. La disattenzione, la distrazione, l’indifferenza, lo stress, possono uccidere.

Bianca Fasano

 

Qualificazioni Euro 2014, l’Italia “suona” la terza contro Malta

Lunedì 13 Ottobre 2014 15:11

Qualificazioni Euro 2014, l’Italia “suona” la terza contro Malta

E’ tempo della terza gara per l’Italia di Antonio Conte, valida per le qualificazioni agli europei di Francia che si disputeranno nel 2016, un altro interessante incontro da seguire live sulla pagina dei risultati sul calcio. Contro il Malta sarà la quarta gara per l’ex tecnico della Juventus con tre vittorie alle spalle, dopo un’amichevole e due vittorie contro Norvegia e Azerbaijan finite con i risultati di 2-0 (reti di Zaza e Bonucci) e 2-1 (doppietta di Giorgio Chiellini). Prima in classifica a pari merito con la Croazia, l’Italia si appresta alla gara contro Malta sempre con l’entusiasmo alto e la consapevolezza dei propri errori, che comune ci sono stati fin qui nel cammino verso l’europeo. Un vittoria risicata contro gli azeri non è stata vista di buon occhio dall’opinione pubblica. E’ lo stesso CT azzurro a parlarne in conferenza stampa post gara contro l’Azerbaijan: “Ho poco da rimproverare ai ragazzi, tranne la scarsa cattiveria e la poca concretezza sotto rete. Se si mantengono in vita partite così poi si rischia. Gli azeri hanno segnato senza tirare in porta, poi abbiamo avuto una reazione da squadra con attributi. Giovinco doveva entrare per Zaza, poi c'è stato il loro gol e l'ho inserito senza togliere un attaccante. Lui è bravo a cambiare le partite anche entrando nei finali, io non regalo nulla e se Sebastian fa parte del gruppo c'è un motivo. Queste sono le classiche partite beffa, dove crei tanto e ti fanno gol alla prima mezza occasione. Immobile e Zaza hanno cercato di trovarsi, sono contento anche se non sono stati fortunati sottoporta. Loro ci hanno marcato a uomo ogni volta, avessimo subito fatto gol con Marchisio cambiava tutto. Loro si sono difesi e basta, difficile affrontare squadre così chiuse". Ed è proprio Sebastian Giovinco la vera sorpresa della gara, un ritorno positivo che l’attaccante ha così commentato: “Sono contento della prestazione e della vittoria soprattutto, era importante questo. E' un periodo un po' così, prendo pali e traverse, speriamo che questo momento passi. Conte in Nazionale fa un effetto strano, siamo abituati a vederlo alla Juve, ma ormai è un capitolo chiuso e in Nazionale c'era bisogno di una figura come lui. Non è cambiato in niente".

Contro Malta non sarĂ  una passeggiata: la squadra allenata dall’ex laziale Pietro Ghedin, pur non avendo un collettivo di spicco, ha una buona organizzazione e ottima tenuta fisica. Non devono creare false illusioni le due sconfitte contro Croazia e Norvegia, perchĂ© la sorpresa può essere dietro l’angolo. I precedenti però sorridono agli azzurri: 6 vittorie su 6 e una schiacciante differenza reti, 19 contro due sole marcature dei padroni di casa. I maltesi non vincono una partita di qualificazione a un europeo dall’11 ottobre del 2006, 2-1 in casa contro l’Ungheria. Nelle seguenti 21 partite il bilancio maltese è di tre pareggi e 18 sconfitte. L’Italia invece porta avanti un’imbattibilitĂ  nelle qualificazioni di  22 incontri consecutivi, per un bilancio di 19 successi e tre pareggi; l'ultimo ko azzurro risale al 6 settembre 2006: 1-3 a Parigi, contro la Francia. Conte riproporrĂ  l’undici andato in campo contro l’Azerbaijan, con il cambio Verratti per Pirlo.

 

Dj Aniceto al WeFree Days di San Patrignano per urlare: Abbasso la droga!

Giovedì 09 Ottobre 2014 12:35

Dj Aniceto al WeFree Days di San Patrignano per urlare: Abbasso la droga!Al via domani 10 ottobre, la settima edizione dei WeFree Days, che per tre giorni, vedranno protagonisti i giovani a San Patrignano. Forum e incontri saranno la cornice di un evento che si pone l’obiettivo di portare i ragazzi, verso un divertimento sano e un futuro migliore. L’evento si svolgerĂ  Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio del Comune di Rimini e grazie agli sponsor Ania, Mapei, Poste Italiane, Lutech e Lamborghini Trattori ed è una realtĂ  che negli anni si è consolidata grazie alla propria mission e al progetto annuale di prevenzione della comunitĂ . Quando si parla di giovani e soprattutto ad un pubblico giovane, e di problematiche legate all’utilizzo di alcool e di sostanze stupefacenti, non poteva mancare Dj Aniceto. Membro della Consulta per le politiche antidroga a Palazzo Chigi, è diventato ormai, un punto di riferimento per chi come lui, ha deciso di sostenere la nuova generazione urlando a gran voce: “Abbasso la droga”.  Il dj antisballo, aprirĂ  l’edizione 2014 dei WeFree Days, incontrando i numerosi ragazzi provenienti da tutta Italia. Da anni l’impegno del Dj salernitano, è volto a sensibilizzare le nuove generazioni verso un divertimento sano e ad inseguire le proprie passioni, dicendo fermamente no, a tutte quelle sostanze stupefacenti e all’alcool, che sono utilizzate in un numero sempre maggiore da parte dei giovani, distruggendo così la propria vita. Saranno piĂą di 2500 gli studenti provenienti da tutta Italia, che giungeranno ai WeFree Days, per distinguersi dalla massa e lottare per il proprio futuro e per il diritto di potersi divertire in modo sano. Divertimento, recupero, passioni e futuro, questi i temi su cui si incentreranno le tre giornate, con forum istituzionali, alla presenza di personaggi famosi dello sport e del mondo dello spettacolo e non solo. Tra gli altri ci saranno Gabri Ponte, Carlton Myers, storico capitano della nazionale di basket, l’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete con il suo progetto per i giovani #noncifermanessuno, il cantante Attilio Fontana, lo scrittore Fulco Terzani, figlio di Tiziano e il cantante Gianmarco Dottori. A moderare gli interventi Tamara Taylor.
Per la prima volta inoltre da questa edizione sarà assegnato il premio WeFree ad un giovane che si è distinto nel mondo del sociale.
“Sono orgoglioso ed emozionato per la partecipazione ai WeFree Days, ho sempre dimostrato che con la musica da discoteca i messaggi di prevenzione possono passare più facilmente ai giovani – ha dichiarato Dj Aniceto - Essere invitato a parlare a migliaia di giovani in un autorevole evento che crede nel vero e sano divertimento mi riempie di gioia e responsabilità. A San Patrignano porterò la mia testimonianza, le mie idee, il mio modo di far vivere la notte libera da paradisi artificiali – continua Dj Aniceto - Come in tutte le mie performance cercherò di essere sempre a favore della positività e della vita.”

 

LA MERDA" di Cristian e Marta Ceresoli_ con Silvia Gallerano_dal 10 al 12 ottobre 2014_Galleria Toledo

Giovedì 09 Ottobre 2014 12:15

LA MERDADal 10 al 12 ottobre 2014, è di scena a Galleria Toledo lo spettacolo che ha già fatto incetta di premi internazionali, a cominciare dal primo posto al prestigioso Fringe festival di Edimburgo.
Un monologo scarno, “nudo” - è il caso di dire -con protagonista una donna minuta dagli occhi grandi ed espressivi, i capelli raccolti ai lati della testa ed uno sgabello a farle da trespolo.
Brillante lavoro di Cristian Ceresoli, LA MERDA – con Silvia Gallerano – gioca volutamente sulla nudità esposta del corpo per concentrarsi sulle insicurezze dell’individuo e di un paese intero allo sbando.
In questo testo c’è tutto, compromessi, mezzucci, il maschilismo becero e  volgare che domina una societĂ  insicura e bloccata. Ci sono le miserie dello show business, di quella tv che usa la donna come una bambola da gonfiare e sgonfiare a seconda delle mode e delle esigenze.
Ma c’è soprattutto lo smarrimento, in quelle urla che trasfigurano il viso della protagonista trasformandolo in un urlo di munchiano.  Grida assordanti e contratte. Sopite. Implose. La femmina si offre dal vivo come in un banchetto, pronta a venire sbranata da tutti. Una partitura poetica che nasce così dalla carne e alla carne ritorna, pur dentro una rigidissima confezione estetica. Applausi obbligatori.

La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.

10 | 12 ottobre  2014

LA MERDA

di Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano

una produzione di Cristian Ceresoli e Marta Ceresoli

con Richard Jordan Productions Ltd  Produzioni Fuorivia

e il supporto di Summerhall (Edinburgh, UK) e The Basement (Brighton,UK)

direttore tecnico Giordano Bruno  Giorgio Gagliano

direttore organizzativo Marta Ceresoli

acting director Silvia Gallerano

 

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